Premi e riconoscimenti per il camerese Eros Curcio, giovane promessa dell'organetto
Lo scorso settembre a Castelfidardo, patria della fisarmonica, ha centrato per la seconda volta consecutiva la vittoria finale
«Se non fosse stato per nonno Rosario oggi non sarei quello che sono». Brillano gli occhi a Eros Curcio, 15 anni, studente dell’Omar di Novara che - anche quest’anno - ha arricchito il suo palmares di importanti riconoscimenti e premi esibendosi con il suo inseparabile organetto.
Servizio di Vittoria Passera per il Corriere di Novara
Tutto è iniziato grazie al nonno
Il primo - pur non sapendolo suonare - gli è stato regalato da nonno Rosario, scomparso questa estate, quando aveva solo tre anni. Un regalo che si trasforma da “oggetto” di curiosità a strumento musicale e, prima da autodidatta e poi da studente, si trasforma in una sorta di prolungamento di sé e la musica che ha nel Dna grazie anche al ramo materno, Eros si esibisce in concorsi e sbaraglia la concorrenza. Accanto a lui adesso c’è anche un “angelo” che lo assiste: il nonno che ha accompagnato nel suo ultimo viaggio terreno con le melodie dell’organetto stesso. «E’ stata una grande emozione - ammette - lui sarà sempre vicino a me».
I riconoscimenti
E forse lo è sempre stato, anche in tutti questi anni. Il 27 maggio ha ottenuto un importante riconoscimento per giovani talenti a Vinovo; dal 19 al 24 aprile era a Bruxelles dove Eros ha conquistato il 1° posto al 5° Concorso internazionale in cui c’è stata la competizione organetti contro fisarmoniche, il 24 e il 25 giugno si è esibito a Verona in occasione della 3ª Festa internazionale della fisarmonica, primo posto assoluto anche nel Cosentino nella competizione del 2 settembre dove i vincitori di categoria si sono affrontati ed Eros Curcio si è piazzato sul gradino più alto del podio aggiudicandosi anche un’importante borsa di studio.
Dal 13 al 17 settembre inoltre, a Castelfidardo, patria della fisarmonica, nella sua esibizione ha centrato per la seconda volta consecutiva la vittoria finale, tre anni fa aveva dovuto “accontentarsi” del secondo posto. Snocciola le date e i risultati quasi a fatica, la sua modestia gli fa tenere lo sguardo basso mentre fa ruotare la tazzina del caffè e abbozza un sorriso. Stimolato a riflettere ad alta voce sul suo sogno nel cassetto, incrocia le dita: «Mi piacerebbe poter insegnare e proseguire ad esibirmi. Vorrei poter frequentare il Conservatorio, ma per l’organetto bisognerà scegliere fra L’Aquila e Cosenza».
Famiglia, studio e progetti
Al momento ha ancora diversi anni davanti prima di poter scegliere e, nel mentre, prosegue a esibirsi soprattutto nel suo “natio borgo selvaggio”: a Sarpi. «Si tratta di un paese che ha la cultura dell’organetto per cui ci sono mille eventi e opportunità per esibirsi - racconta - e devo ringraziare il mio maestro Alessandro Gaudio, con il quale studio on line per ovvi motivi logistici - e che mi dà grande supporto».
E questo meraviglioso binomio sta dando risultati che hanno portato i loro i nomi e l’organetto direttamente nell’Olimpo della musica. E in tutti questi anni c’è stato il grande supporto degli “sponsor”, mamma Anna Rita e papà Nicola, e della sorella Federica che è la sua fan più accanita. «Il ruolo della mia famiglia in tutti questi anni è stato fondamentale, anche dal punto di vista emotivo - ammette il giovane - Grazie alle borse di studio che ho conquistato in questi anni spero di poter acquistare un nuovo strumento per poter ampliare gli orizzonti musicali».
Guarda avanti Eros Curcio, ma resta con i piedi ben puntati a terra; prosegue nello studio all’Omar anche per poter ottenere un diploma che possa accompagnarlo nel mondo del lavoro, poi - un’eventuale occupazione - potrebbe garantirgli un minimo di sicurezza economica per iscriversi al Conservatorio senza pesare sulla famiglia. Nel mentre esercita la sua ugola, si diletta in tarantelle e valzer e l’animo del giovane del sud fa capolino ad ogni nota. Trascrive, compone, suona, canta e guarda avanti ben radicato nel presente. Ma con tutte le carte in regola per puntare a una carriera luminosa degna della sua passione e delle sue immense capacità.