Il caso

"Papà, ho cambiato numero, scrivimi qui": denunciata una truffa del cellulare rotto a Baveno

La truffatrice scriveva da Santa Maria Capua Vetere e tentava di farsi versare su una prepagata quasi mille euro

"Papà, ho cambiato numero, scrivimi qui": denunciata una truffa del cellulare rotto a Baveno
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Denunciato un caso della cosiddetta "truffa del cellulare rotto" a Baveno. Una donna avrebbe tentato di farsi inviare dei soldi da una coppia di coniugi spacciandosi per il figlio in difficoltà.

Che cos'è la "truffa del cellulare rotto"

Scoperto un nuovo caso della cosiddetta "truffa del cellulare rotto". Come in molti casi accaduti in passato il raggiro è iniziato con un messaggio di questo tenore. "Papà, mi è caduto il cellulare in acqua ed ho cambiato numero, scrivimi su Whatsapp al numero....". L'episodio segnalato dalla polizia a Baveno è avvenuto esattamento in questo modo. Gli spregiudicati truffatori, una volta acquisito un contatto con una famiglia, chiedono ingenti quote di denaro spacciandosi per il figlio in difficoltà di una coppia, o un altro familiare con necessità immediate di liquidità.

Il caso di Baveno

Nei giorni scorsi, un uomo residente a Baveno ha ricevuto un messaggio di questo tipo sul suo telefono. Lo stesso era accaduto anche alla moglie. Entrambi hanno memorizzato il numero di cellulare del mittente. La moglie ha ricevuto dunque alcuni messaggi dal presunto figlio, il quale le avrebbe raccontato di aver avuto dei problemi con un pagamento tramite l'app della sua banca e le avrebbe chiesto di effettuare una ricarica di 997 euro su una carta prepagata Mooney. Nella stessa giornata però, i due coniugi hanno anche ricevuto una videochiamata dal vero figlio. Così hanno scoperto l'inganno e hanno denunciato il tutto alla polizia.

Le indagini e la risoluzione del caso

Grazie agli accertamenti effettuati dalla Questura di Verbania, gli agenti sono riusciti a risalire all'identità della presunta truffatrice, una giovanissima, classe 1999, residente a Santa Maria Capua Vetere e già nota alla giustizia per reati contro il patrimonio. La donna è stata dunque denunciata.

I consigli della Polizia

La Polizia suggerisce di filtrare sempre con un certo scetticismo le richieste di denaro provenienti da un sms o un messaggio Whatsapp, anche quando sembrano venire da un presunto familiare. Un contatto diretto con il familiare in questione, attraverso un numero di telefono noto e verificato, può aiutare a togliere ogni dubbio. Inoltre, evitare di cliccare su link sconosciuti e mantenere un'attenta vigilanza sui pagamenti online può aiutare a non cadere in una truffa. In ogni caso, quando si è in presenza di situazioni dubbie o sospette, l'invito è sempre quello di rivolgersi al 112 o agli uffici della Polizia direttamente per una verifica.

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