Alloggi popolari, con la povertà aumentano anche le richieste: a Novara sono 970
C'è poi il problema delle manutenzioni legato ai mancati incassi per via della morosità, a cui si sommano episodi di gravi atti vandalici come accaduto in via Calderara
Come in tutto il Piemonte, anche a Novara e nel quadrante lo stato di emergenza si fa sentire sempre di più, considerato che la povertà è in costante aumento, così come la richiesta di case popolari, fatto questo che si può constatare dai bandi: solo su Novara, 970 domande.
Lo racconta il settimanale NovaraOggi
Tanti casi di "nuovi poveri"
La povertà, poi, si è estesa anche a fasce di reddito che prima non erano coinvolte. «Chi fino a poco tempo fa era in grado di pagare l’affitto in un appartamento privato, oggi fa più fatica e allora fa richiesta di alloggio di edilizia residenziale pubblica, dove il canone medio è di 90-95 euro, ma poi scopre in realtà di non averne i requisiti. Sono le nuove povertà che si affacciano nel mondo contemporaneo» spiega il presidente di Atc, Marco Marchioni.
Il fenomeno della morosità
Per quanto riguarda la morosità, Marchioni fa sapere che grazie al degli uffici Atc oggi il dato è un po’ più sotto controllo: «Per esempio, grazie al PagoPa ogni fine giornata abbiamo già un quadro della situazione. Ma la morosità è ancora elevata. L’anno scorso hanno pagato circa il 65% dei morosi, dunque almeno il 35% non paga e ciò accade soprattutto a Novara e Vercelli; Verbania e Biella si attestano, invece, a percentuali di molto inferiori. Noi abbiamo messo in atto tutto quanto si poteva e, grazie ad Assist, società esterna di recupero crediti, stiamo a poco a poco rientrando, anche se il lavoro è ancora tanto. Di conseguenza, andrà a sgonfiarsi il Fondo crediti dubbia esigibilità e si libereranno delle risorse che potranno essere utilizzate altrove».
A Novara, nello specifico, il presidente Atc rende noto che «le interlocuzioni positive con l’amministrazione comunale hanno portato quest’ultima a versare nelle nostre casse, sin qui, un milione e mezzo di euro a titolo di solidarietà sulla morosità. Si tratta di entrate che vanno in buona parte a coprire le spese già affrontate per le varie manutenzioni e gli anticipi sulle spese».
La questione delle manutenzioni
Un’altra parte, invece, potrà essere utilizzata per far fronte alle manutenzioni straordinarie da eseguire a Novara, dove gli alloggi attualmente vuoti sono 147. «Sia chiaro - precisa Marchioni - non potremo arrivare dappertutto. Siamo pur sempre in 65 dipendenti al lavoro su quattro province, con 15mila alloggi complessivi per circa 60mila utenti. C’è la massima attenzione alle richieste, ma dobbiamo anche fare i conti con gli aumenti dei costi dei materiali, derivati dalla corsa al Superbonus, e dell'energia. Pur tuttavia, tra legge 80, lettera A e B, risorse nostre, Pnrr e fondi ex Gescal, interverremo entro la fine del 2024, ma in alcuni casi nel giro di pochi mesi, su tantissime situazioni di edilizia residenziale pubblica che necessitano di opere di risanamento ed efficientamento».
Come si cerca di recuperare il dovuto
Atc Piemonte Nord ha già determinato col Comune di Novara le “regole di ingaggio” per il recupero degli inquilini morosi. Si è partiti dalle vie Pianca, Riotta, Calderara e Bonola, secondo i parametri a suo tempo concordati con i sindacati degli inquilini e la Regione. «Ci sono però situazioni insanabili - dice ancora il presidente - chi ha infatti svariate decine di migliaia di euro di debito dubito potrà accedere, tenuto conto anche del numero di rate massimo concedibile, a un piano di rientro anche perché, avendo detta disponibilità, opterebbe per altre scelte rispetto a un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Noi comunque mettiamo a disposizione i nostri uffici, ma va sottolineato che la regia di queste operazioni è nelle mani del Comune».
L'assessore alle Politiche Sociali
E la regia del Comune è chiara, come si legge nella delibera di Giunta del 17 ottobre. Vengono riavviate le attività dei tavoli congiunti per i pieni di rientro per i nuclei assegnatari che presentano un debito totale inferiore a 30mila euro: «Al di sopra di quella cifra, con un massimo di 120 rate, è chiaro che non si potrebbe nemmeno pensare a un piano - afferma l’assessore alle Politiche sociali, Teresa Armienti - Come Amministrazione teniamo dritta la barra: i debiti vanno pagati anche perché si parla di morosi colpevoli cioè quelli che potrebbero pagare. Abbiamo dimostrato che non lasciamo indietro nessuno e che ci prendiamo cura delle fragilità, tenendo in adeguata considerazione la presenza di minori, anziani ed invalidi nei nuclei familiari coinvolti, e tuteliamo chi ha diritto e chi ha bisogno. Le nuove linee guida sono chiare e condivise».
Vandalismi in via Calderara
Sul tema alloggi popolari, il consigliere comunale Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara) ha intanto depositato un’interrogazione relativa agli alloggi di via Calderara 12,14,16 e 18 (nella foto in alto) e sul mancato funzionamento del riscaldamento.
«Gli immobili di via Calderara sono di proprietà del Comune - replica Marchioni - e lo scorso 27 ottobre è stato compiuto un sopralluogo, su incarico del Comune stesso, che ha permesso di accertare il guasto dell’impianto termico causato, principalmente, dai danni procurati, nostro malgrado, da gravi atti vandalici. Nello specifico, negli alloggi non occupati, che sono la maggior parte, sono stati divelti i radiatori, lasciati i tubi aperti e, in alcuni tratti, sono state addirittura spaccate le colonne principali; ciò ha originato notevoli allagamenti, soprattutto nei locali box auto. Per tale grave motivo si è reso necessario svuotare l’impianto al fine di evitare ulteriori danni, soprattutto nell’autorimessa di proprietà̀ di terzi. Per poterlo rimettere in funzione sarebbero ora necessari interventi di manutenzione straordinaria con costi a carico della proprietà̀, che è il Comune». In questi stabili non risultano assegnatari regolari ma, dal sopralluogo effettuato, si è riscontrata la sola presenza di abusivi o persone nei cui confronti è in esecuzione procedura di decadenza per morosità colpevole.
«In ottica contenimento della spesa abbiamo, poi, proposto al Comune di chiudere le scale e non i singoli alloggi - conclude il presidente Atc - Va, infine, rilevato che la convenzione gestionale tra Atc e il Comune relativa a detti immobili, così come per gli altri interessati dagli importanti lavori di riqualificazione finanziati con i fondi Pnrr, è stata revocata dal 25 settembre e pertanto ogni eventuale intervento, oltre che decisione, è di competenza comunale».