Disagi

Studenti e autobus: l'Odissea continua, le proteste pure

Tra i problemi più sentiti ci sono i ritardi e il sovraffollamento «al limite della decenza umana»

Studenti e autobus: l'Odissea continua, le proteste pure
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Non è semplice la vita del pendolare adolescente, in qualche caso costretto a svegliarsi alle 6, comunque destinato a viaggi scomodi. Il settimanale NovaraOggi nei giorni scorsi ha "accompagnato" gli studenti nel loro difficile inizio di giornata.

Intanto i genitori continuano la loro protesta: "Comune e Sun non rispondono alle nostre lettere: pensiamo a nuove iniziative".

Il racconto di una mattina come tante

Sono le 7.15 di lunedì mattina, 20 novembre, in corso Garibaldi. Il cielo è grigio, fa freddo e alla fermata dell’autobus in direzione piazza Cavour stazionano già oltre una ventina di ragazzi e ragazze con gli zaini in spalla. Aspettano il pullman di città che li porterà verso la scuola. Nei 20 minuti successivi ne arriveranno molti altri, una fiumana di adolescenti che abitano fuori Novara e usano prima i mezzi della Società Trasporti Novaresi, poi i bus Sun. In piazza Garibaldi la quantità di gioventù raccolta sotto i portici e sul marciapiede è ancora più consistente.

Nella mezzora successiva sarà un continuo via vai di bus che caricano e scaricano studenti; in mezzo qualche raro adulto che si tiene in disparte, cercando di conservare lo spazio vitale.

«Gli autobus di Novara non sono per niente adeguati alle nostre necessità – dice senza mezzi termini Luca, 15enne di Bellinzago – Non c’è mai posto, viaggiamo sempre in piedi. Questo vale anche per il servizio Stn». E’ arrivato in stazione alle 7.10, dovrà aspettare fino alle 7.30 la linea C che lo porta al Bellini. «E’ tutto molto stancante, arrivi a scuola e ne hai già abbastanza».

Anche Catello B. è di Bellinzago, anche lui va al Bellini. Il suo racconto è se possibile più desolante: «Gli autobus di Novara sono spesso in ritardo e al mattino si sta sempre in piedi».

Ma la parte ancora meno nobile della vita quotidiana di un 16enne che usa i mezzi per andare a scuola deve ancora arrivare. «Molte volte dobbiamo assistere a delle gran litigate. Alcuni ragazzi arrivano con il trolley e lo piazzano sul sedile libero, molti fumano sul bus. Nessuno dice niente, neppure gli autisti».

Greta, anche lei di Bellinzago, frequenta l’Antonelli; prende quindi un mezzo diverso ed è soddisfatta. Ma non dimentica le difficoltà incontrate all’inizio dell’anno scolastico: «Gli orari erano diversi e i posti insufficienti. Quando andava bene viaggiavamo in piedi, quando andava male non riuscivamo neppure a salire e arrivavamo in ritardo a scuola». Poi per fortuna Sun ha modificato gli orari.

L’esperienza di Ghoroud, 15enne che frequenta l’Omar di viale Curtatone, è tutta positiva. «Stiamo tutti in piedi, ma i bus sono puntuali. Qualche volta aspettano perfino qualche minuto, finchè non arrivano tutti».

Marco è di Suno, arriva a Novara in treno e in città ha scelto di muoversi in autonomia. Mostra orgoglioso il monopattino, la sua soluzione anti ritardi. «Ero stufo, così ora scelgo io i miei tempi».

In mezzo ai tanti adolescenti sono pochi gli adulti come Paolo che vanno a lavorare con i mezzi pubblici. «Dalle 7 alle 8 in stazione è sempre così, pieno zeppo di ragazzi e ragazze. Sul bus di linea al mattino non ci si siede mai, ma al pomeriggio è anche peggio. Io finisco alle 17 e a quell’ora è quasi impossibile salire. I bambini escono da scuola ed è un vero caos. Ci vorrebbe un bus doppio, quello normale non basta proprio».

La battaglia dei genitori

Ritardi costanti, mezzi sovraffollati e disagi. I genitori degli alunni che usufruiscono delle linee Sun hanno lamentato il disservizio dei pullman scolastici e, in seconda battuta, la mancata risposta ai diretti interessati da parte del Comune.

«Attendiamo da settimane ma nulla e stiamo pensando a nuove iniziative». I genitori nella nuova lettera all’Amministrazione e alla Sun chiedono «quali interventi si intendono attuare per migliorare la mobilità pubblica, sia urbana che extra-urbana che collegano i comuni limitrofi alla città di Novara, affinché agli studenti che usufruiscono dei mezzi scolastici venga loro garantita la sicurezza fisica, senza rischio di incendio e/o malfunzionamento del mezzo, sottolineando che il comune di Novara per il 2023 ha una spesa complessiva di più di 7 milioni di euro per il servizio di trasporto pubblico locale. Quali azioni per ovviare il sovraffollamento dei mezzi nei punti nevralgici di massima affluenza, cagionando un nocumento agli studenti e alle famiglie, sia nel raggiungere le relative sedi scolastiche, sia nel rientro alle loro abitazioni, senza dimenticare che gli stessi sono sottoscrittori di abbonamenti settimanali/mensili e/o annuali. Quali provvedimenti per garantire la sicurezza fisica degli studenti che utilizzano le linee Sun e Stn, al fine di prevenire e arginare eventuali atti di aggressività e violenza, che avvengono durante la confusione per salire sui bus».

Tra le richieste anche quella di ovviare al sovraffollamento «al limite della decenza umana e venga loro garantita la sicurezza fisica e la puntualità nel raggiungere le relative sedi scolastiche e il rientro alle loro abitazioni».

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