La posizione

Coldiretti Novara-Vco: "Bene lo stop alla norma ammazza stalle"

"Salva un settore cardine del Made in Italy la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali"

Coldiretti Novara-Vco: "Bene lo stop alla norma ammazza stalle"
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Positiva la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali.

Coldiretti Novara-Vco

Salva un settore cardine del Made in Italy la decisione di lasciar fuori gli allevamenti bovini da latte e da carne dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali che, come più volte denunciato, rischiava di obbligare tutte le stalle a sottostare a procedure di autorizzazione insostenibili. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia che per prima avevano denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato una campagna di sensibilizzazione, in riferimento all’ accordo tra Europarlamento e Consiglio sulla proposta di modifica della direttiva emissioni.

“Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa – commentano il Presidente Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori - Una vittoria del buon senso, che dà ragione a chi, come la zootecnia italiana, sta facendo tantissimo per la riduzione delle emissioni. Un risultato che blocca la proposta di chi avrebbe voluto assimilare gli allevamenti alle fabbriche inquinanti e che approccia il tema della sostenibilità in maniera più concreta e razionale prevedendo ulteriori interventi di miglioramento con studi e revisioni delle regole nei prossimi anni. E’ stata persa invece l’occasione per il mancato inserimento del principio di reciprocità che avrebbe previsto le stesse nostre regole di tutela ambientale per gli allevamenti di quei Paesi terzi che esportano verso il mercato europeo”.

Il compromesso, seppur non riconosca a pieno la posizione del Parlamento europeo che in plenaria si era pronunciato a favore del mantenimento dello status quo, corregge molti degli eccessi contenuti nella posizione iniziale della Commissione che prevedeva una piena inclusione di tutto il settore bovino e rigidissimi limiti per il settore suino ed avicolo.

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