Palpeggiamenti negli spogliatoi: mister indagato per violenza sessuale su minori
Si tratta di un uomo del Torinese abilitato ad allenare nei Settori Giovanili e nelle Scuole Calcio
L'uomo è indagato dalla Procura di Ivrea per «violenza sessuale nei confronti di minori». I fatti sono successi nel Torinese.
I sospetti e la terribile verità
Andavano controvoglia agli allenamenti o li saltavano completamente. Alla pari delle partite amichevoli estive. Atteggiamento insolito per giovani che normalmente farebbero di tutto per allenarsi e giocare.
E così, diversi genitori di due squadre del Torinese hanno iniziato ad insospettirsi. Fino a quando alcuni atleti sono scoppiati in lacrime e hanno confessato, a padri e madri, come il loro atteggiamento fosse dettato dalle «strane attenzioni» del loro tecnico, un uomo di Settimo Torinese, abilitato ad allenare nei Settori Giovanili e nelle Scuole Calcio, iniziate in occasione di un campus estivo.
Palpeggiamenti nelle zone intime, da quanto si è appreso.
Gli interrogatori
Ora è indagato dalla Procura di Ivrea: per il pubblico ministero titolare dell’indagine (che è ancora in una fase preliminare), Ludovico Bosso, il reato è quello di «violenza sessuale nei confronti di minori».
Nelle ultime settimane, sono stati interrogati in modalità «protetta» i ragazzi, con tanto di assistenza psicologica e presenza dei genitori. Non è escluso, però, che la Procura decida di interrogare tutti i ragazzi allenati dal tecnico nel corso di questi anni.
L'avvio delle indagini
La Procura di Ivrea ha avviato le indagini dopo un lungo iter, partito da un incontro nel luglio scorso avuto tra dirigenza della società dove prestava servizio il tecnico e i genitori dei giovani.
Dopo quell’incontro, la dirigenza aveva deciso di segnalare il tutto non alla Procura competente bensì alla Figc (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e al Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) e lo ha allontanato, non rinnovandogli il tesseramento per la stagione 2023-2024.
I due massimi Enti sportivi hanno deciso di segnalare il tutto alla Procura di Torino che ha poi informato la Procura competente territorialmente, ovvero Ivrea.
Attualmente l’uomo sarebbe ancora in attività per una società del Torinese che ha i campi proprio nella stessa cittadina dove sarebbero avvenute quelle «strane attenzioni».
Nel frattempo, i carabinieri hanno effettuato a casa dell’uomo una perquisizione per il sequestro di computer, telefonini, schede di memoria.
L’uomo ora rischia anche un processo di carattere sportivo, visto che dal 2014 è nata la Procura Generale dello Sport.