Sospensione gara d'appalto Città della Salute a Novara, Cgil: "Non ci coglie di sorpresa"
"Come già abbiamo detto, non servono le bollicine per avere una Sanità Pubblica forte e garantire la salute ai cittadini, non servono foto coi ministri per mettersi in mostra quando poi la realtà è un'altra, serve un piano Sanitario e Socio Sanitario Regionale, servono massicce risorse che devono arrivare dal Governo Centrale per Assunzioni, per un Contratto Nazionale di alto profilo e ben remunerativo, per nuovi servizi territoriali gestiti dal pubblico".
Dopo l'intervento del consigliere regionale Domenico Rossi sul caso della Città della Salute, arriva anche quello della FP della Cgil Novara e Vco.
"Tutti i fatti di questi anni indicavano quale sarebbe stato il risultato"
Non accennano a placarsi le polemiche sul caso della sospensione della gara d'appalto per la Città della Salute di Novara. In queste ore si sommano gli interventi dei vari soggetti politici del territorio, e ora è la volta dell'intervento della sezione Funzione Pubblica della Cgil di Novara e Vco.
La notizia della sospensione della gara d’appalto non ci coglie di sorpresa - scrivono dalla segreteria sindacale - Tutti i fatti accaduti in questi anni, e soprattutto da questo settembre in poi, indicavano chiaramente quale sarebbe stato il risultato di questo 31 dicembre. Semmai ci si deve interrogare su quali cause (che partono da lontano, da molto prima di questa ultima direzione generale dell’ospedale) hanno portato a questa situazione. Ci sono fattori esterni e quindi poco o non influenzabili (vedi Covid, vedi la guerra in Ucraina e poi oggi quella nella striscia di Gaza) che sicuramente hanno inciso su costi, reperimento materiali e materie prime, aumento costi energetici etc…
Secondo i sindacati il tema sanitario è stato mal gestito
Oltre alle cause esterne, come le guerre e le congiunture economiche, secondo la segreteria del sindacato delle province di Novara e Vco ci sono anche delle motivazioni interne, ascrivibili alla politica regionale e nazionale.
Ma ci sono, a nostro avviso anche fattori interni relativi alla politica sia Regionale che Nazionale. Regionale perché il tema dei nuovi ospedali, da questa Giunta e Assessorato, è stato mal gestito ed ha colpito entrambe le provincie di Novara e del Verbano Cusio Ossola, con il tira e molla della ubicazione di quest’ultimo per poi cassare definitivamente l’ospedale unico del Vco. E su quello Novarese, una volta fatta la scelta, opinabile, del finanziamento misto pubblico privato, con i ritardi nell’avviamento della gara che doveva avvenire già nel 2019, poi ulteriori ritardi causati dalla modifica da parte dell’assessorato alla Sanità Piemontese di ridurre il tempo di gestione del privato da 26 anni a 17, poi aumentato a 19 dell’attuale piano “fallimentare”. Poi l’ulteriore rinvio per reperire soldi in più (100 milioni di €) per finire ora con la “sospensiva” per rivedere ulteriormente il piano economico o per prolungare nuovamente gli anni di gestione della partnership privata. Insomma ci sono idee molto chiare da parte della intera Giunta Regionale e dell’Assessorato alla Sanità!!! E tutto questo perché ancora manca, e non si sono assunti la responsabilità che compete loro, di programmare, discutere e condividere un piano Sanitario e Sociosanitario Regionale che potesse dare una visione della Sanità e dei servizi Socio Sanitari Piemontesi e quindi anche dell’Edilizia Sanitaria. Nulla di nulla, solo pezzi di interventi per provare a tappare dei buchi che poi ne scoprono altri. E su questo Vi è ovviamente anche la Responsabilità Governativa. Quella dei tagli alla Sanità Pubblica prevista dalla finanziaria per l’anno 2024 e successivi, quella di non fare un piano straordinario di assunzioni nel pubblico Impiego (e in particolar modo nella Sanità), quella di non rimuovere le norme che bloccano le assunzioni, quella di non investire in un contratto di Lavoro Nazionale di alto profilo che permetta di valorizzare il proprio personale e soprattutto di tenerselo in casa, quella di penalizzare le pensioni future dei professionisti sanitari e più in generale dei dipendenti pubblici. E vedremo cosa succederà sulla Sanità Territoriale coi tagli dei soldi del PNRR.
Che fine faranno le case di comunità future?
Nell'argomentazione della segreteria viene indicato anche il futuro delle case di comunità di cui si è parlato molto negli ultimi mesi.
Ad oggi ancora non sappiamo quali saranno i tagli delle case di comunità future e non vi è nessun finanziamento per assumere poi il personale che dovrà andare a gestire i nuovi presidi territoriali. Questo è il risultato della politica Regionale e Nazionale sulla Sanità denunciato da tutti e in particolare dal personale sanitario stesso che con i vari scioperi effettuati hanno manifestato tutta la loro contrarietà al depotenziamento del sistema sanitario pubblico e all’aumento dei carichi di lavoro. Vi è il forte rammarico da parte del personale dell’Ospedale Maggiore di Novara di non avere la prospettiva di poter svolgere la propria attività in una struttura migliore per ambienti e tecnologia, vi è il rammarico di non vedere costruire ponti con la Sanità territoriale per diminuire gli accessi impropri alla struttura ospedaliera, con particolare riferimento agli accessi al pronto soccorso di pazienti che potrebbero esser trattati dalla medicina di base o territoriale.
"Non servono le bollicine per avere una sanità pubblica forte"
Dalla Cgil tornano poi su un tema recente che ha coinvolto l'assessore regionale Luigi Genesio Icardi, ossia l'invio di bottiglie di spumante negli ospedali per festeggiare il periodo natalizio.
Come già abbiamo detto, non servono le bollicine per avere una Sanità Pubblica forte e garantire la salute ai cittadini, non servono foto coi ministri per mettersi in mostra quando poi la realtà è un'altra, serve un piano Sanitario e Socio Sanitario Regionale, servono massicce risorse che devono arrivare dal Governo Centrale per Assunzioni, per un Contratto Nazionale di alto profilo e ben remunerativo, per nuovi servizi territoriali gestiti dal pubblico. Ma evidentemente, citando il Film di culto MATRIX, una certa politica vuol continuare a dare la Pillola Blu alle lavoratrici e cittadini, con il motto: “Pillola blu, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai.” Noi preferiamo prendere la Pillola rossa, quella della realtà e della lotta: “resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio”.