Ragazzo si lancia nel Toce: due carabinieri eroi lo salvano
All’origine del gesto forse una delusione d’amore
Il coraggio di due carabinieri ha salvato la vita ad un giovane che ha tentato un estremo gesto
gettandosi nel fiume Toce.
I fatti
È accaduto verso le 2 di notte del 5 gennaio. Un padre ha chiamato il 112 e segnalato di aver appena ricevuto una richiesta di aiuto da parte del figlio, poco più che ventenne che si era gettato nel fiume Toce per togliersi la vita. Appena allertati i soccorsi, i genitori sono andati nel punto indicato dal figlio e, nel totale buio, lo hanno individuato solo grazie alla luce del cellulare che, per fortuna, funzionava ancora nonostante l’acqua. Il ragazzo era in acqua, in mezzo al fiume, aggrappato ad una roccia.
Nel frattempo era partita la macchina dei soccorsi. Una corsa con sirene e lampeggianti per non perdere neanche un secondo. Prima il personale medico e qualche minuto dopo la pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Verbania sono arrivati all’altezza del ponte romano, a Cuzzago. Giusto il tempo di ricevere le indicazioni dal padre e i due militari non ci hanno pensato un secondo. Si sono calati lungo il muro di contenimento di 4 metri e si sono immersi nelle gelide acque del fiume, al buio, lottando contro la corrente che in quel punto è particolarmente insidiosa, anche considerando che il livello dell’acqua è di oltre un metro e mezzo. Hanno formato una catena riuscendo a raggiungere il giovane, ormai quasi del tutto privo di sensi e, dopo averlo afferrato saldamente, lottando contro forza dell’acqua e l’ipotermia, sono riusciti a portarlo fino al muro di contenimento, dove, in attesa dei Vigili del Fuoco, hanno cercato di risvegliare il ragazzo oramai privo di sensi.
I Vigili del Fuoco hanno dapprima imbragato il ragazzo issandolo fino alla cima del muro, poi è stato il turno dei due militari. Tutti sono stati immediatamente soccorsi e portati al DEA di Verbania con evidenti sintomi di ipotermia, essendo rimasti in acqua diverso tempo, oltre mezz’ora il ragazzo e circa 20 minuti i Carabinieri.
Minuti interminabili per i genitori del ragazzo che hanno solo potuto seguire i soccorsi con lo strazio di chi vede il proprio figlio ad un soffio dalla morte e la speranza che due sconosciuti in divisa riescano nel miracolo di salvargli la vita. Il miracolo c’è stato e i genitori hanno potuto riabbracciare il loro ragazzo. Ora stanno tutti bene, sia il ragazzo che i suoi due angeli custodi.
Il padre ha spiegato che il figlio è un bravo ragazzo e che lavora con lui. Probabilmente il gesto estremo è dovuto ad un momento di sconforto per la fine del rapporto con la propria fidanzata, avvenuto un mese fa circa.