Con il suono dei campanacci a Massino Visconti finiscono le feste di Natale
L'evento nelle serate tra mercoledì 3 e venerdì 5 gennaio.
L'antica tradizione dei campanacci è risuonata anche quest'anno per le vie del centro del paese vergantino.
Con il suono dei campanacci Massino Visconti chiude le feste di Natale
Le avverse previsioni meteo hanno limitato una serata ma non il successo generale di un evento che è sempre molto partecipato. I volontari della Pro loco, guidati dal presidente Fabio Panzeri, hanno ravvivato la tradizione dei "campanacci" nelle sere fra mercoledì 3 e venerdì 5 gennaio. «Abbiamo proposto il canonico giro per il paese suonando le campane delle mucche - racconta Panzeri - nelle prime due giornate è filato tutto liscio, mentre nella sera del 5 gennaio lo abbiamo evitato per concentrarci sullo spettacolo alla Casa della gioventù. Avevamo organizzato lì l'arrivo dei re magi e un quintetto musicale che si è esibito in canzoni natalizie sotto il tendone davanti a circa 150 persone. Nelle scorse edizioni avevamo avuto più presenze, ma il fatto che quel giorno avesse piovuto per diverse ore non ci ha giovato. Noi eravamo in un quindicina desiderosi di riportare a galla una lunga tradizione, compreso il fatto che qualcuno butta caramelle dai balconi mentre passa il corteo. Alcuni vecchi e gli storici del paese ci hanno raccontato che decenni fa quello era l'unico divertimento e che già allora i campanacci si facevano per 3 sere. Qualcuno parla de "i calcavèc", ovvero gli "scalzacavezze", indicando la pratica di togliere la cavezza alla mucca per l'evento. Altri semplicemente di "vec", dunque "vecchio" o "vecchia", forse alludendo all'abitudine di bruciare un pupazzo raffigurante la Befana. Pare che la tradizione si teneva non solo a Massino, ma anche a Sovazza e in alcune località di bassa montagna, e sembra che con l'avvento dei motorini i ragazzi la lasciarono per uscire a divertirsi fuori paese. Sabato 10 febbraio organizzeremo il Carnevale con una festa in oratorio con nostri volontari e gli animatori della Casa della gioventù».