Il Comitato varalpombiese per Malpensa: "Le analisi sul rumore? Illegittime e da rifare"
Presunte irregolarità
Prende ancora una volta le mosse dalla presunta irregolarità delle analisi effettuate sul rumore provocato da Malpensa l’ultimo intervento che il Comitato dei cittadini di Varallo Pombia per l’aeroporto di Malpensa ha condotto sul tema del futuro dello scalo. In un comunicato congiunto, firmato anche dalla presidente del Comitato territoriale Malpensa, Patrizia Marziali, il presidente del Comitato varalpombiese Ferruccio Gallanti invita tutti i soggetti interessati all’aeroporto a contestare il “livello di valutazione del rumore aeroportuale” (LVA) certificato da Sea e a “ sollecitare l’annullamento della Zonizzazione LVA di Malpensa deliberata il 17 aprile 2023”. Una richiesta che, se accolta, andrebbe a influenzare anche le scelte tecnico-operative che riguardano il traffico aereo stimato nel Masterplan 2035.
L'intervento
«Nei precedenti comunicati stampa - scrivono Gallanti e Marziali - i sottoscritti Comitati hanno rilevato e documentato le criticità di elaborazione, presentazione e trasparenza dell’operato della Commissione Aeroportuale rumore di Malpensa. Nessun interlocutore diretto, quali i Sindaci del CUV, Arpa Lombardia, Regione Lombardia, ENAC e SEA avrebbero, ufficialmente, replicato alle evidenti incongruenze. Le curve isofoniche, ovvero la zonizzazione LVA allegata (Piano d’Area Malpensa), a firma Regione Lombardia e di fonte SEA, ha costituito il riferimento del PGT-Piano di Governo del Territorio dei Comuni di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo; probabilmente, essendo ignota nei parametri input, è relativa anche alla delocalizzazione, all’analisi Masterplan 2035, e alla non assoggettabilità alla VAS della zonizzazione 2023 deliberata dalla Commissione Aeroportuale rumore di Malpensa».
Secondo Gallanti, i motivi per annullare la “prima” zonizzazione LVA di Malpensa sono certificate dal “Documento di piano” del Comune di Lonate Pozzolo denominato “Variante generale PGT-versione: ottobre 2022”, dall’“Accordo di Programma Quadro in materia di trasporti Aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000” (2000-2017), dall’accordo territoriale tra Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comuni di Ferno, Lonate Pozzolo e Somma Lombardo sul “Progetto di rigenerazione intercomunale delle aree delocalizzate di Malpensa” risalente al 2017. Ma anche dalle 19 pagine del documento “L’esperienza della delocalizzazione degli insediamenti residenziali a Malpensa“del 16 novembre 2005” in cui, scrive Gallanti «sono riportate le “curve di isofoniche di riferimento”, vale a dire la “zonizzazione LVA di Malpensa” recepita dai Piani di Governo del Territorio-PGT dei nove Comuni del CUV». I comitati si richiamano poi anche al documento “Malpensa: risultati della sperimentazione di materiali isolanti innovativi e costi di demolizione - Il processo di delocalizzazione” di Sandra Zappella del 20.02.2018 (Regione Lombardia).
«Nella mappa sottostante della Regione Lombardia (quella che appare in foto, ndr) - scrive Gallanti - (...) le Zone A e B si espandono oltre il Fiume Ticino, nella Regione Piemonte. Una annotazione che, nell’ufficialità esecutiva del Piano di Governo del Territorio, della responsabilità intrinseca della Regione Lombardia, avrebbe dovuto costituire fondamento imprescindibile per la partecipazione della Provincia di Novara, della Regione Piemonte, dei Comuni Piemontesi interessati, e di Arpa Piemonte, con pieno diritto di voto, nella Commissione aeroportuale rumore di Malpensa».