Il galliatese Mauro Pedretti: fattorino, buttafuori e ora nel team delle Iene
Papà e marito, inconfondibile per i suoi numerosi tatuaggi, ora vive a Milano ma torna volentieri nella sua città d'origine per trovare mamma e nonna
Mauro Pedretti, insieme all’amico e collega Marino Foggetti, è al suo terzo servizio del noto programma di Itala Uno.
Un galliatese alle Iene
Pedretti e Foggetti compaiono infatti nei servizi in cui l'inviato Sebastian Gazzarrini “fa prigioniero” un personaggio noto dello spettacolo prendendo il suo cellulare e mandando vocali finti a diversi contatti telefonici utilizzando l’intelligenza artificiale. La vittima di turno viene bloccata e per un po’ bendata e poi tenuta a bada da due personaggi alti, fisicati e tatuati: uno di questi è proprio il galliatese.
«Non mi sarei mai visto in televisione, - racconta sorridendo Pedretti a NovaraOggi - un’esperienza nuova per me, che sono contento di vivere, ma rimanendo ben saldo con i piedi per terra» dice.
Sono cinque i servizi per ora andati in onda in tv, con Andrea dei Panpers, con Francesco Facchinetti, con Paolo Ruffini, con Giulia de “Le Donatella” e con Aurora Ramazzotti.
«Siamo stati contattati dalla redazione e siamo rimasti un po’ spaesati all’inizio, - spiega il galliatese che da qualche anno vive a Milano con la sua famiglia ma mamma e nonna sono a Galliate - mi sto divertendo tanto e sto scoprendo un mondo che è molto bello. Come mi vedo fra un po’? Sempre me stesso, ripeto, ho i piedi per terra e vivo al meglio tutto ciò che mi capita di bello».
In tanti lo riconoscono: «Sono stato a Galliate qualche settimana fa per il Carnevale e i tanti attestati di stima mi hanno fatto piacere, - dice - tanti mi dicono che mi vedono in tv ed è una bella sensazione».
QUI per vedere uno dei servizi.
Fattorino, buttafuori e padre di famiglia
Pedretti, classe 1989, nella vita di tutti i giorni fa le consegne, è papà e marito, al sabato sera fa il buttafuori nelle discoteche di Milano, «ho iniziato alcuni anni fa e mi piace anche se non è sempre facile dato alcune persone che girano nei locali, soprattutto milanesi, - dice - ho iniziato a lavorare giovane, come guardia in un supermercato dove ho conosciuto mia moglie. Pensare che da piccolo avrei voluto fare il calciatore, ero anche bravino, poi l’organizzazione famigliare si è resa difficoltosa e così ho scelto di fare altro».
La passione per i tatuaggi
In Mauro c’è un dettaglio che si nota e sicuramente anche in televisione: il suo corpo (e conferma anche quello coperto dai vestiti) è quasi interamente ricoperto di tatuaggi, mani, dita, braccia, orecchie, guance, capo. «Non saprei dire quanti ne ho, la maggiore parte di essi ha un significato, - dice - ho fatto il primo a 16 anni, poi nel 2018 ho iniziato a fare tutti quelli cheto, senza tatuaggio allo specchio non vedrei me stesso».
Parlando di tatoo Pedretti riflette anche sull’apparenza: «Sicuramente mi aiutano nel mio lavoro, do una certa immagine di me; chi mi vede con questi tatuaggi ci pensa sempre un po’, - continua - so che qui in Italia ciò rappresenta un limite, ma ne sono consapevole. L’apparenza? In certi contesti conta ancora tanto, soprattutto nel mondo della notte».