"Dopo 5 anni di giunta Cirio la città della salute costa 220 milioni in più"
Le dure critiche del consigliere Pd Domenico Rossi dopo "l'approvazione dell'ennesimo aumento"
Non è tardato il commento, decisamente critico, del consigliere regionale del Pd Domenico Rossi in merito all'approvazione della proposta di delibera che aggiornava il costo per la costruzione della Città della Salute e della Scienza di Novara da 419 a 530 milioni, provvedimento che modifica i parametri economico-finanziari della precedente deliberazione.
Il commento di Domenico Rossi
"Oggi la maggioranza ha approvato l’ennesimo aumento relativo al piano finanziario della Città della salute di Novara: altri 100 milioni di euro dopo il precedente aumento di pari entità. Sarà la volta buona? Crediamo nella necessità di andare avanti con l’opera ma non possiamo non denunciare 5 anni di errori di valutazione, di scelte sbagliate, di incertezze, ripensamenti e consulenze. La giunta Cirio prova a cancellare tutto con un provvedimento che non porta a nulla se non all’esplosione della spesa".
"Dando il via all’iter nel 2019, con un piano economico approvato e finanziato dalla maggioranza di centrosinistra per un totale di 320 milioni di euro e una rata fissata a 18 milioni per 23 anni, oggi staremmo discutendo dell’avanzamento lavori. Invece, ci ritroviamo punto e a capo ma con una spesa complessiva di 530 milioni di euro e 35 milioni all’anno di rata per 30 anni".
"Resto favorevole - puntualizza il consigliere - così come i miei colleghi del Gruppo del Partito Democratico, all'opera che, non solo ho difeso e sostenuto in ogni passaggio ma ritengo fondamentale e strategica per il territorio, ma non posso condividere il percorso scelto dal Presidente Cirio, dall’assessore Icardi e dalla maggioranza tutta".
Rossi sottolinea come siano stati "5 anni di annunci e millantati risparmi, di superficialità e responsabilità scaricate sulla stazione appaltante (l’AOU Maggiore della Carità di Novara)" e si augura che questa sia la volta buona, che davvero il nuovo piano finanziario sia appetibile sul mercato.
"Ritengo, però - conclude - che chi ha governato il Piemonte dal 2019 ad oggi abbia dimostrato tutti i suoi limiti. Sarebbe bastato ascoltare la nostra proposta di strutturare una stazione unica appaltante centralizzata e specializzata per supportare le aziende sanitarie e ospedaliere sui grandi appalti. Una funzione necessaria che il Partito Democratico ha inserito nel suo programma elettorale e si propone di realizzare nella prossima legislatura".