Al Teatro Coccia “La Sagra della Primavera/Bolero”
NOVARA - Al Teatro Coccia sabato 9 aprile alle 20.30 e domenica 10 alle 16 si chiude il cartellone Opera e Balletto con “La Sagra della Primavera/Bolero”, messi in scena dalla MM Contemporary Dance Company. La compagnia è anche produttrice dello spettacolo con il sostegno di Compagnia Naturalis Labor, Teatro Asioli di Correggio e ASD Progetto Danza, Reggio Emilia.
Per “La sagra della primavera” la coreografia è di Enrico Morelli su musica di Igor Stravinskij. I costumi sono di Nuvia Valestri, il light design di Cristina Spelti. Interpreti: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Alessio Monforte, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Chiara Toniutti, Lorenza Vicidomini.
Il 29 maggio 2013 Le Sacre du Printemps di Igor Stravinskij ha compiuto cento anni: dopo lo scandalo suscitato all’esordio, con la prima versione della coreografia, realizzata a Parigi da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes di Diaghilev, la partitura è diventata notissima, tanto da poter essere riconosciuta alla prima battuta. Possente capolavoro musicale, scritto per un organico orchestrale al gran completo, Le Sacre è ispirato ad una antica leggenda slava. Secondo il mitico racconto, ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire.
Nella propria interpretazione del Sacre, il coreografo Enrico Morelli si è accostato con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del ‘900. Nell'allestimento che ne risulta, si rispecchia un risvolto dell'affannoso dinamismo del nostro tempo. Per combattere antiche e nuove paure, ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio. Di volta in volta, per far ricadere responsabilità e timori sul colpevole di turno, spesso sommariamente liquidato, si avallano scelte demagogiche, o si compilano liste di proscrizione.
Nella scelta registica di Enrico Morelli, sulla nuda scena, come unico elemento, emergono dal buio e incombono dal soffitto lugubri ganci da mattatoio. Sono altrettante spade di Damocle, un monito severo che ci invita a guardare al passato, ad un tempo in cui tanti, troppi uomini sono stati mandati al macello, sacrificati a ideologie di morte e terrore, considerati numeri senza identità, corpi derubati della propria dignità.
Dopo l’intervallo la seconda parte dello spettacolo, il “Bolero” con la coreografia di Michele Merola su musica di Maurice Ravel e Stefano Corrias (costumi Alessio Rosati con la collaborazione Nuvia Valestri, light design Cristina Spelti, interpreti: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Enrico Morelli, Giovanni Napoli, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Lorenza Vicidomini).
Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.
Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide.
Biglietti dai 21 ai 40 euro. La stagione di Balletto è organizzata con il supporto di Fondazione Live Piemonte dal Vivo. Biglietti e informazioni presso la biglietteria del teatro, in Via Rosselli, 47, aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30 e nell’area biglietteria online del sito www.fondazioneteatrococcia.it.
v.s.
NOVARA - Al Teatro Coccia sabato 9 aprile alle 20.30 e domenica 10 alle 16 si chiude il cartellone Opera e Balletto con “La Sagra della Primavera/Bolero”, messi in scena dalla MM Contemporary Dance Company. La compagnia è anche produttrice dello spettacolo con il sostegno di Compagnia Naturalis Labor, Teatro Asioli di Correggio e ASD Progetto Danza, Reggio Emilia.
Per “La sagra della primavera” la coreografia è di Enrico Morelli su musica di Igor Stravinskij. I costumi sono di Nuvia Valestri, il light design di Cristina Spelti. Interpreti: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Alessio Monforte, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Chiara Toniutti, Lorenza Vicidomini.
Il 29 maggio 2013 Le Sacre du Printemps di Igor Stravinskij ha compiuto cento anni: dopo lo scandalo suscitato all’esordio, con la prima versione della coreografia, realizzata a Parigi da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes di Diaghilev, la partitura è diventata notissima, tanto da poter essere riconosciuta alla prima battuta. Possente capolavoro musicale, scritto per un organico orchestrale al gran completo, Le Sacre è ispirato ad una antica leggenda slava. Secondo il mitico racconto, ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire.
Nella propria interpretazione del Sacre, il coreografo Enrico Morelli si è accostato con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del ‘900. Nell'allestimento che ne risulta, si rispecchia un risvolto dell'affannoso dinamismo del nostro tempo. Per combattere antiche e nuove paure, ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio. Di volta in volta, per far ricadere responsabilità e timori sul colpevole di turno, spesso sommariamente liquidato, si avallano scelte demagogiche, o si compilano liste di proscrizione.
Nella scelta registica di Enrico Morelli, sulla nuda scena, come unico elemento, emergono dal buio e incombono dal soffitto lugubri ganci da mattatoio. Sono altrettante spade di Damocle, un monito severo che ci invita a guardare al passato, ad un tempo in cui tanti, troppi uomini sono stati mandati al macello, sacrificati a ideologie di morte e terrore, considerati numeri senza identità, corpi derubati della propria dignità.
Dopo l’intervallo la seconda parte dello spettacolo, il “Bolero” con la coreografia di Michele Merola su musica di Maurice Ravel e Stefano Corrias (costumi Alessio Rosati con la collaborazione Nuvia Valestri, light design Cristina Spelti, interpreti: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Enrico Morelli, Giovanni Napoli, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Lorenza Vicidomini).
Meccanismo ad orologeria dalla rigorosa precisione, Bolero (1928) è ancora oggi tra i brani più noti e ascoltati della storia della musica: una delle ragioni della fortuna del pezzo sembra essere fortemente legata all’evocazione di immagini di sensualità che questo suscita, anche quando tali suggestioni sono contrassegnate da una sostanziale ambiguità.
Nel realizzare una nuova versione coreografica del Bolero, Merola si è confrontato con questa musica ossessiva e ripetitiva, cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione: alla fine di questo percorso l’ispirazione del coreografo si è focalizzata sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne, quel “muro trasparente” che li divide.
Biglietti dai 21 ai 40 euro. La stagione di Balletto è organizzata con il supporto di Fondazione Live Piemonte dal Vivo. Biglietti e informazioni presso la biglietteria del teatro, in Via Rosselli, 47, aperta dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 18.30 e nell’area biglietteria online del sito www.fondazioneteatrococcia.it.
v.s.