Novara, poliziotto aggredito in carcere da un detenuto finisce all'ospedale
L'agente è stato portato all'ospedale dopo essere stato colpito da una mela su un occhio.
L'episodio si è verificato nella mattinata di ieri, venerdì 24 maggio: il poliziotto aggredito in carcere da un detenuto è stato portato all'ospedale.
Poliziotto aggredito in carcere da un detenuto a Novara
A rendere noto l'episodio è il SAPPE, sindacato di polizia penitenziaria. Un detenuto ha aggredito un poliziotto nel reparto Accettazione del carcere di Novara: chiedeva di incontrare l'educatrice della struttura, che però non era ancora arrivata.
dobbiamo segnalare l’ennesima aggressione ai danni degli uomini della Polizia Penitenziaria di Novara. Questa mattina - ha scritto nella serata di ieri, venerdì 24 maggio, Vicente Santilli, segretario regionale del sindacato autonomo - un detenuto ristretto nel Reparto Accettazione chiedeva al poliziotto penitenziario di servizio di poter conferire con l’educatrice del carcere, non ancora presente. Il collega lo rassicurava che l'avrebbe avvisata non appena giunta in Sezione, ma il detenuto ha da subito messo in atto un comportamento agitato ed aggressivo, insultando e minacciando persino di morte l’Agente per poi, repentinamente, scagliargli contro una mela, che lo colpiva con violenza all’occhio. Ristabilita la calma, il poliziotto, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, è stato trasportato al Pronto soccorso per le cure del caso
Il commento del segretario generale Donato Capece
Sulla vicenda si è espresso anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che proprio nei giorni scorsi - fanno sapere dalla sigla sindacale - aveva incontrato a Roma il Ministero degli Affari esteri e vice Presidente del Consiglio dei Ministro Antonio Tajani proprio per rivendicare maggiore attenzione ai problemi delle carceri e dei poliziotti che vi prestano servizio.
Continuano nelle carceri regionali del Piemonte, senza soluzione di continuità, le aggressioni a danno della Polizia Penitenziaria. Torniamo a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del personale di Polizia Penitenziaria che lavora nelle carceri piemontesi, carceri che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione