"Quello avvistato a Recetto non era uno sciacallo dorato ma la nostra ricerca continua"
Da anni un team di studiosi sta analizzando e tracciando la presenza di questo canide nella regione Piemonte
Qualche giorno fa, sul nostro sito, avevamo riportato la notizia del probabile avvistamento a Recetto da parte delle guardie venatorie di uno sciacallo dorato (nome scientifico Canis Aureus, nella foto un esempio), specie di cui non era mai stata documentata la presenza nel Novarese. Ecco gli sviluppi.
"Quello non era uno sciacallo dorato"
La notizia dell'avvistamento di un animale associabile per caratteristiche e fattezze a uno sciacallo dorato, specie di provenienza asiatica che da qualche anno ha iniziato a comparire in Italia e anche in Piemonte, ha destato subito notevole interesse e curiosità. In tanti, tra i nostri lettori, osservando l'immagine del canide in questione, si erano detti però sicuri che in realtà si trattasse di un più "comune" lupo.
La conferma ufficiale è arrivata da un esperto come Fabio Savini, etologo e divulgatore scientifico che da anni sta conducendo con altri studiosi una ricerca sulla presenza dello sciacallo dorato nella regione Piemonte, uno studio di cui a livello nazionale è responsabile il dottor Luca Lapini:
"Purtroppo non si trattava di un esemplare di sciacallo dorato, come riportato, ma di un esemplare di Canis lupus (lupo appenninico) - spiega Savini - Le caratteristiche morfologiche, seppure ben marcate in alcuni casi, possono fuorviare nell'identificazione, soprattutto per occhi meno esperti dato che dalle nostre parti la specie è presente da pochi anni".
L'appello: "Aiutateci nella nostra ricerca"
Archiviato quindi il caso dell'avvistamento di Recetto (che comunque permette di riaccendere un riflettore sulla presenza di lupi nelle campagne novaresi, come già documentato proprio recentemente dopo un avvistamento avvenuto tra Carpignano e Sillavengo), l'episodio permette di lanciare un appello, così da coinvolgere la popolazione nello studio che si sta conducendo su scala regionale.
"Ora vi chiediamo nuovamente la vostra collaborazione - fa sapere Savini - per dare visibilità e supporto alla nostra ricerca, che continua a evolversi e ha sempre più bisogno dell'aiuto della comunità locale".
Questo affascinante carnivoro, noto per la sua capacità di adattarsi a vari ambienti, sta infatti gradualmente ampliando il suo territorio. "Il nostro team di ricerca - fa sapere Savini - formato da etologi, naturalisti e biologi, è impegnato a monitorare e documentare questa espansione, ormai da diversi anni, attraverso osservazioni sul campo, tracciamento dei movimenti e analisi dell'habitat. Tuttavia, per rendere questa ricerca il più completa e accurata possibile, abbiamo bisogno del supporto della comunità locale".
Quindi l'invito: "Se siete in possesso solo ed esclusivamente di materiale video e fotografico che possa documentare la loro presenza, vi invitiamo a condividere queste informazioni con noi. Ogni contributo è prezioso e può fare la differenza nel successo del nostro progetto. Il vostro aiuto non solo contribuirà alla nostra comprensione di questa specie, ma potrà anche sensibilizzare la comunità sull'importanza della conservazione della fauna selvatica nella nostra regione".
Il materiale e le segnalazioni possono essere inviate al seguente indirizzo mail:
dr. Fabio Savini - fabiosavini91@gmail.com - Referente Monitoraggio Sciacallo Dorato Alto Piemonte
Si chiede di includere dettagli sulla località e la data dell'avvistamento, i quali risulteranno fondamentali per validare la presenza della specie.
"Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che parteciperanno a questa iniziativa e siamo fiduciosi che, con il vostro supporto, riusciremo a ottenere risultati significativi per la conservazione e lo studio dello sciacallo dorato in Piemonte".