Tribunale

Nessuno sconto di pena per il ragazzo alla guida dell'auto in cui morirono Syria e Andrea

L'11 giugno 2024 si tornerà in aula per la discussione della difesa dell’imputato e la sentenza

Nessuno sconto di pena per il ragazzo alla guida dell'auto in cui morirono Syria e Andrea
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La Corte d'Appello di Torino rigetta il concordato tra Procura Generale ed imputato per lo sconto di pena.

Ultima udienza

Si è celebrata giovedì 6 giugno 2024 innanzi alla III° sezione della Corte di Appello di Torino, il processo d'appello a carico di Gabriel Suppa, condannato in primo grado dal GUP del Tribunale di Novara nell'ottobre del 2023, per l'incidente stradale in cui morirono la fidanzata Syria Esposito e l'amico Andrea Zanetti, accaduto esattamente un anno prima.

La difesa del Suppa, non presente in aula, aveva trovato un concordato in appello con il Procuratore Generale che prevedeva uno sconto di pena da anni 7, inflitti in primo grado, ad anni 5,4 a fronte della rinuncia dei motivi di impugnazione.
Sono insorte le parti civili, le quali hanno espresso alla Corte l'assenza di qualsivoglia risarcimento del danno in favore delle vittime, nonostante fosse stata statuita una provvisionale immediatamente esecutiva in primo grado dal Tribunale di Novara.

La Corte, dopo una breve camera di consiglio, ha sciolto la riserva rigettando il "patteggiamento" in appello, ordinando la celebrazione del giudizio di secondo grado a carico del giovane imputato.
Il Procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado, alla cui richiesta si sono associati i difensori delle parti civili costituite (Sozio, Lassini e Tacca). Assente in appello Asasp, l'associazione delle vittime delle strada della polizia stradale, presente nel giudizio di primo grado.

L'Avvocato Lorenzo Sozio, difensore del padre di Esposito Syria, commenta "Soddisfatti del rigetto del concordato da parte della Corte, che sembrava cosa fatta, soprattutto alla luce dell'intervento dei difensori delle parti civili che hanno portato a conoscenza della Corte la circostanza dell’assenza di qualsivoglia risarcimento in favore delle vittime, nemmeno un fiore o un centesimo, nonostante una provvisionale di primo grado immediatamente esecutiva, che costringe le persone offese a ricorrere al tribunale civile per vedere riconosciuto il giusto risarcimento.

Non mi è mai capitato nella mia esperienza professionale che non venisse elargito il dovuto risarcimento del danno da parte di una compagnia assicurativa, anche alla luce della gravità del fatto".

L'11 giugno 2024 si tornerà in aula per la discussione della difesa dell’imputato e la sentenza.

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