Comune di Varallo Pombia: "Grazie a chi ha contribuito alla beatificazione di don Rossi"
Lo scorso fine settimana una messa in compagnia del Vescovo per incontrare la comunità di Varallo Pombia
Il Comune di Varallo Pombia interviene sulla questione della beatificazione di don Giuseppe Rossi a una settimana di distanza dalla messa celebrata dal Vescovo in paese e dopo la cerimonia in pompa magna in Cattedrale a Novara.
Il post del sindaco Carlomagno
E' con un lungo post pubblicato su Facebook che il sindaco Joshua Carlomagno ha tirato le somme sulla recente beatificazione di don Giuseppe Rossi, il sacerdote martire di origine varalpombiese ucciso dai fascisti. "Siamo felici di condividere la gioia della recente Beatificazione di don Giuseppe Rossi - scrivono dall'Amministrazione - celebrata domenica 26 maggio a Novara dal Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi, Cardinale Marcello Semeraro. Questo evento significativo ha suscitato grande partecipazione e affetto nella nostra comunità, empatia dimostrata anche nella Messa di ringraziamento della scorsa domenica 9 giugno, presso la nostra Parrocchia. La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo, Mons. Brambilla a cui abbiamo voluto consegnare un piccolo pensiero da parte di tutta la nostra comunità per la presenza e l’impegno profuso in tutto questo percorso".
L'eredità lasciata da don Rossi
"La vita di don Giuseppe - proseguono dal Comune - interamente dedicata al servizio degli altri, è stata un faro di speranza e carità. Ha incarnato i valori cristiani con umiltà, compassione e dedizione, offrendo un esempio a due comunità, che ora si ritrovano più unite. Ma la sua profonda influenza non ha toccato solo i fedeli di Varallo Pombia e Calasca Castiglione, dove riposa, ma anche tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Desideriamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento a chi ha contribuito in questo lungo e laborioso percorso di Beatificazione. Un grazie speciale va alla nostra Diocesi e a Padre Marco Canali, che con impegno e devozione ha lavorato instancabilmente per portare alla luce le virtù eroiche del nostro concittadino. Grazie alla Dott.ssa Consolini, la postulatrice, il cui incrollabile impegno è stato determinante per la conclusione questo percorso irto di difficoltà. Un ricordo speciale a don Severino Cantonetti, che per primo credette e volle questo riconoscimento per don Giuseppe. Un ringraziamento anche alla nostra Parrocchia e a don Fausto Giromini anche per aver collaborato con noi – tramite un benefattore che ha voluto rimanere anonimo – a dar corso ai necessari lavori di “restauro” del manufatto in pietra (pulitura e sistemazione delle lettere) che ha ospitato i resti mortali di Don Rossi nel nostro cimitero e un ringraziamento particolare alla Cappella Musicale dei SS. Vincenzo e Anastasio che si è voluta occupare della riparazione delle "mani" sulla effigie della Madonnina, e che ha magistralmente accompagnato le funzioni liturgiche con i suoi componenti.
Accanto, come Amministrazione, abbiamo anche provveduto a posare una targa in ricordo di questo importante momento per la nostra comunità, a memoria di quanto abbia significato per tutte e per tutti noi".
Il Comune: "Terremo viva la memoria"
"Rivolgiamo un pensiero anche alla famiglia di don Giuseppe - si conclude il post - e a tutti coloro che hanno creduto in lui, sostenendo e promuovendo la causa con fede incrollabile. È grazie alla loro devozione e al loro amore che oggi possiamo celebrare questa gioiosa occasione.
La Beatificazione di don Giuseppe Rossi rappresenta non solo un traguardo di fede e riconoscimento spirituale, ma anche un segno tangibile dell'eredità morale che ha lasciato in ciascuno di noi. Ci ha mostrato che la santità non è un traguardo irraggiungibile, ma un cammino che ciascuno di noi può intraprendere, giorno dopo giorno, anche attraverso piccoli atti di bontà e sacrificio, rappresentando un esempio anche per i nostri cittadini più giovani. I giovani potranno sempre rivolgersi a don Giuseppe nel loro percorso, ha ribadito il Vescovo durante l’omelia, per trovare una carezza, un sorriso e appoggio.
La sua famosa frase, "La carità non chiede la carta di identità a nessuno, né un certificato della razza a cui si appartiene, né dei beni che si posseggono; opera dovunque il bisogno chiede un aiuto", rimane una direzione di indirizzo ben delineata per tutti noi. Ci impegniamo a tenere viva la sua memoria e a continuare a trarre ispirazione dal suo esempio, costruendo una comunità sempre più unita e solidale.
Grazie a tutti per aver condiviso con noi questa straordinaria gioia!
L’appuntamento conclusivo si terrà il 30 giugno a Calasca Castiglione alle 16:00 con l’ultima Messa di ringraziamento alla presenza di Mons. Brambilla".