SLA Global Day: alta la qualità della ricerca finanziata in Italia
La ricerca migliora ed è sempre più orientata verso la clinica
La ricerca scientifica italiana che si occupa di SLA si conferma di altissima qualità, capace di generare significativi risultati di rilevante impatto per la comunità scientifica internazionale e sempre più orientata verso la clinica. È quanto emerge dall’analisi realizzata da AriSLA, Fondazione italiana di ricerca sulla SLA, sui progetti di ricerca sulla patologia ad oggi finanziati in occasione della Giornata mondiale sulla SLA, promossa il 21 giugno dalla Federazione internazionale delle associazioni dei pazienti.
La Fondazione AriSLA
AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica – Ente del Terzo Settore nasce nel dicembre 2008 per promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica d’eccellenza sulla SLA. Principale ente non profit in Italia a occuparsi in maniera dedicata ed esclusiva di ricerca sulla SLA, AriSLA è stata costituita per volontà di soggetti di eccellenza in campo scientifico e filantropico quali A.I.S.L.A. Onlus - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Fondazione Cariplo, Fondazione Telethon ETS e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus.
21 giugno: Giornata mondiale della SLA
Da diversi anni, infatti, la Fondazione coglie l’occasione di questa importante Giornata per la comunità dei pazienti SLA per testimoniare loro l’impegno del mondo della ricerca a individuare soluzioni terapeutiche per contrastare la malattia. In quest’ottica si colloca anche la seconda iniziativa della Fondazione, la campagna social ‘Il futuro è nella ricerca’, lanciata lunedì 17 giugno e attiva per tutta la settimana, con il coinvolgimento degli ultimi ricercatori supportati.
Analisi della ricerca finanziata
In 15 anni di attività, dal 2009 ad oggi, AriSLA ha investito 16,1 milioni di euro in attività di ricerca, finanziando 106 progetti, di cui 16 attualmente in corso, in diversi ambiti (base, preclinica e traslazionale, clinica e tecnologica), supportando 150 ricercatori selezionati attraverso 16 bandi competitivi (selezione 17° bando è in corso). Negli anni gli investimenti di AriSLA nei nuovi progetti, in particolar modo nei ‘Pilot Grant’, oltre a favorire l’avvio di progettualità nuove a carattere maggiormente esplorativo, hanno permesso anche a ricercatori più giovani di avviare delle proprie linee di ricerca e attrarre nuovi ricercatori allo studio della SLA: il 57% dei coordinatori dei ‘Pilot Grant’, infatti, non si era mai occupato di SLA prima del grant AriSLA e il 32% di loro aveva meno di 40 anni al momento del finanziamento. L’altra tipologia di progetti finanziata da AriSLA, i ‘Full Grant’, progetti di ricerca pluriennali, ha consentito di dare continuità ai filoni di ricerca con solido razionale scientifico e consistenti dati preliminari, producendo risultati rilevanti, che hanno permesso di ottenere fondi anche da altri enti, pubblici o privati, nazionali o internazionali. Inoltre, l’aver ricevuto un Grant AriSLA ha promosso la collaborazione tra scienziati: l’87% degli articoli originali pubblicati da ricercatori AriSLA sono nati dalla collaborazione tra diversi gruppi, principalmente tra coloro che hanno contribuito ai progetti multicentrici, ma anche con il coinvolgimento di altri centri di ricerca, sia in ambito nazionale che internazionale.
L’orientamento influente della Ricerca AriSLA
Dall’analisi delle pubblicazioni scientifiche derivate dagli studi finanziati dalla Fondazione, nel complesso 389 (fonte Web of Science, periodo 2010 – maggio 2024), emerge che i risultati raggiunti hanno contribuito a generare nuova conoscenza utile alla comunità scientifica internazionale e che quasi il 70% delle pubblicazioni AriSLA sono tra gli articoli ad alto impatto nell'area scientifica di riferimento. AriSLA ha inoltre messo a confronto le pubblicazioni di due quinquenni (2013-2017 e 2018-2022) per valutare l’orientamento della ricerca finanziata ed è stato osservato che non solo c’è una crescita in termini quantitativi negli ultimi 5 anni, ma anche un sempre maggiore impatto sulla ricerca clinica, anche di studi di ricerca di base o preclinica.
Un altro tema rilevato dai dati raccolti da AriSLA è rappresentato dagli interessanti risultati conseguiti dagli studi clinici che hanno riutilizzato farmaci già in uso, che testimonia come anche il riposizionamento di molecole già testate possa generare innovazione e portare allo sviluppo di nuove sperimentazioni più efficaci e mirate per la SLA. Aspetti evidenziati anche in una recente pubblicazione sulla rivista scientifica ‘Frontiers in Medicine’ firmata da Fondazione AriSLA e Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, attualmente a capo di un nuovo trial clinico avviato proprio a seguito degli incoraggianti esiti di una precedente sperimentazione con un farmaco già utilizzato per altre finalità. Sarà interessante osservare gli sviluppi degli ultimi progetti da poco avviati e selezionati con il Bando AriSLA 2023, il primo Bando frutto del nuovo piano strategico di AriSLA con una visione per la ricerca proiettata fino al 2025, che punta a supportare una ricerca con maggiore potenzialità di ricaduta sui pazienti.
La campagna social “il futuro è nella ricerca”
Anche quest’anno AriSLA ha voluto lanciare una campagna di sensibilizzazione sui propri profili social, con l’hashtag di #Ilfuturoènellaricerca, che in quest’occasione vede coinvolti i coordinatori dei progetti recentemente finanziati dalla Fondazione con il Bando 2023, che hanno realizzato dei contributi video in cui spiegano cosa li abbia spinti ad occuparsi dello studio della SLA e quale sia l’obiettivo perseguito dal suo studio. I video vedono la partecipazione di ricercatori italiani provenienti da diverse Università e Centri di Ricerca sparse per l’Italia: il Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science di Pisa, il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli studi di Milano, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale, il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale e la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
I progetti da poco avviati affrontano diversi aspetti che riguardano la malattia: dall’identificazione dei nuovi biomarcatori, fondamentali sia per la diagnosi della SLA che per comprendere la sua progressione nel tempo, all’indagine sulle cause dell’esordio della SLA; un progetto in particolare si concentrerà su quelle genetiche mentre due studi sono focalizzati sui meccanismi implicati nella SLA ad esordio bulbare, una forma di SLA che comporta problematiche relative al linguaggio e alla deglutizione.
Le donazioni 5x1000 per supportare i nuovi progetti di ricerca
È da poco partita la campagna 5x1000 di AriSLA che contribuirà a sostenere nuovi progetti di ricerca sulla SLA: è in corso la selezione dei progetti candidati al bando AriSLA 2024. Per donare il 5X1000 alla Fondazione è sufficiente inserire nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 97511040152 e apporre la propria firma nel riquadro riservato a “Finanziamento della ricerca scientifica e della Università” oppure a “Finanziamento della ricerca sanitaria”, o anche ‘Sostegno degli Enti del Terzo Settore iscritti nel Runts’.