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Evento
Torna in centro a Novara "Lo Sbarazzo"
Grossi affari gli ultimi giorni di luglio
Terza edizione dello Sbarazzo in centro città a Novara dopo le prime due apprezzate edizioni del luglio 2023 e del marzo 2024.
"Lo Sbarazzo"
Per tre giorni oltre 40 negozi, soprattutto ma non solo di moda, esporranno davanti alle vetrine articoli super scontati delle collezioni primavera-estate.
L’iniziativa è organizzata da Confcommercio Alto Piemonte con il patrocinio del Comune di Novara, nell’ambito delle attività del Distretto Urbano del Commercio.
“𝗗𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗶𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 - dice Gigi Ricci, presidente di Confcommercio Novara Centro -. Lo scorso anno la prima edizione dello Sbarazzo che si era svolta nell’ultimo week-end di luglio aveva funzionato bene e, malgrado questa volta ci fossero colleghi che preferivano posticipare a settembre, come Associazione abbiamo ritenuto di dare voce alla richiesta della maggioranza dei partecipanti, confermando l’evento a fine luglio. L’iniziativa riguarda soprattutto i negozi di abbigliamento, che sono quelli più legati alla stagionalità del prodotto, ma i clienti troveranno proposte anche nei settori alimentare, profumeria, giochi e altri ancora”.
Nei mesi scorsi una quindicina di esercizi del centro di Novara avevano già partecipato all’iniziativa “𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗶 𝗻𝗲𝗴𝗼𝘇𝗶” con l’esposizione della merce su strada:
“Ma non era uno Sbarazzo - precisa Ricci - semplicemente una modalità di vendita più accogliente per i clienti e che ha dato buoni risultati pur in un periodo oggettivamente critico per le nostre attività, se si pensa che negli ultimi quattro anni in Italia hanno chiuso oltre 17 mila negozi di abbigliamento e il trend resta preoccupante.
Ecco allora che iniziative come fuori i negozi e lo sbarazzo possono movimentare il settore, pur non costituendo, lo sappiamo, la risposta a un cambiamento epocale che richiede ragionamenti complessi, non solo locali. Intanto un grazie va al Comune di Novara che ha deliberato di sostenere anche questa terza edizione dello Sbarazzo, facendosi carico dei costi di occupazione del suolo pubblico”.
