Domenico Rossi: "Cirio non spende una parola sul futuro del Piemonte e del novarese"
"Troppe domande restano senza risposte"
"Incredibile come il Presidente Cirio riesca a parlare come se fosse arrivato per la prima volta alla guida della Regione. Oggi ha superato se stesso: doveva presentare le linee programmatiche del mandato e invece si è limitato a fare l’appello degli assessori e delle loro deleghe. Troppo poco. Un espediente furbo, ma che non cancella le gravi mancanze del discorso odierno". Così Domenico Rossi segretario regionale Pd.
L'intervento
"Non una parola sul tema della legalità e della lotta alle mafie, nonostante le inchieste degli ultimi anni, l’arresto e la condanna dell’assessore Rosso durante la scorsa legislatura e l’ultimo allarme della DIA nell’ultima relazione semestrale. Non risolveremo il problema delle mafie, ampiamente radicate nella nostra regione, con la rimozione.
Così come non è accettabile, nel 2024, liquidare la questione ambientale con il piano della qualità dell’aria senza dire nulla sull’emergenza climatica, sulla transizione ecologica o sull’economia circolare, un passaggio fondamentale per il futuro dell’impresa piemontese.
Non un accenno al tema strutturale dell’inverno demografico. Il Piemonte è una delle regioni che invecchia di più in Italia e nel mondo. Tutte le nostre politiche dovrebbero partire da questo assunto, ma il Presidente ha completamente sorvolato.
Il territorio novarese, in particolare, ha un forte bisogno di rappresentanza perché la destra si ferma solo agli annunci e si dimentica dei territori di confine, come ha fatto anche nella scorsa legislatura. Penso ai continui ritardi sulla Città della salute e della scienza, alle diseguaglianze in termini di quota capitaria mai affrontate o al mancato collegamento con Malpensa. Cirio non ha dato risposte alle tante questioni e problemi che interessano il novarese, come l’aumento indiscriminato consumo di suolo e alla necessità di governare il rapporto tra manifatturiero e logistica, per questo rinnovo il mio impegno come punto di riferimento del nostro territorio affinché arrivino i riscontri necessari.
Troppe domande restano senza risposte. Era, infatti, lecito attendersi qualcosa di più dalle linee guida di un governatore appena riconfermato a meno che non si voglia vivacchiare per cinque anni a colpi di annunci e riproporre il refrain per cui “è tutta colpa di chi c’era prima”... Il Piemonte non può permetterselo.
Ci sono problemi urgenti da affrontare. In cima a tutto le difficoltà del nostro sistema sanitario, a partire dalle liste d’attesa, ma non solo: la scarsità di personale, la fuga degli operatori, il territorio lasciato sempre più solo, i tanti nuovi ospedali rimasti tutti sulla carta. Ci sono tanti errori e danni generati nella scorsa legislatura come, ad esempio, la pessima legge sul gioco d’azzardo patologico. Più di tutto serviranno programmazione e visione, le grandi assenti della scorsa legislatura. Ora che il Presidente non ha più il problema della riconferma sarà in grado di fare le scelte necessarie anche a costo di scontentare qualcuno?
Ci auguriamo che si passi dalla legislatura degli annunci e degli alibi a quella delle scelte orientate al bene dei piemontesi".