Visita di metà agosto al carcere di Novara: ecco quali sono i problemi più gravi
Il report dei Radicali tra forti criticità come sottodimensionamento dell'organico e sovraffollamento e aspetti positivi come progetti e iniziative
Nell'ambito dell'iniziativa "Agosto in carcere" una delegazione del partito radicale guidata dal consigliere generale Giampiero Bonfantini nella giornata di mercoledì 14 agosto 2024 ha fatto una visita alla casa circondariale di Novara per parlare soprattutto con i detenuti e per vedere in prima persona le condizioni in cui vivono.
Visita di metà agosto al carcere di Novara
Il gruppo, composto da Bonfantini insieme ad Antonella Braga, insegnante e il consulente del lavoro Vincenzo Rotunno, è entrato alla mattina alle 9 ed è uscito nel primo pomeriggio, alle 15. Una lunga visita che ha permesso di approfondire numerose questioni.
Queste le parole di Bonfantini rilasciate la sera stessa in un'intervista a Radio Radicale: "E' stata una visita completa, come poche ne ho fatte in questi 35 anni: nel 1989 feci la mia prima visita proprio nel carcere di Novara mentre l'ultima 6/7 anni fa. Ho trovato una situazione migliorata da un punto di vista di organizzazione, progetti e iniziative. Aggravati invece i problemi, di sovraffollamento (persistente e grave) con l'aggiunta di molti detenuti stranieri".
La delegazione ha messo in luce la libertà con cui i si sono potuti muovere all'interno della struttura, aspetto non così comune: "Ci siamo divisi i compiti per parlare tantissimo con tutti, soprattutto molti detenuti. Devo rimarcare che il vice comandante (purtroppo direttrice e comandante non c'erano) facevano allontanare le guardie e ci facevano parlare liberamente con i detenuti".
"Manca organico e il supporto psicologico è carente"
Venendo ai punti dolenti, Bonfantini parte dal personale: "La pianta organica dovrebbe essere 166, invece sono 151 con carico di lavoro supplementare. La cosa grave è che mancano mediatori linguistici e cultuali, gli educatori sono 3 e uno a breve andrà in pensione. Gli psicologici sono tre ma entrano pochissime ore alla settimana, lo psichiatra è uno solo: se pensiamo che ci sono 120 detenuti comuni più 70 in 41bis, che non abbiamo potuto incontrare dà l'idea di come sia carente il supporto psicologico".
Il report prosegue: "I detenuti tossicodipendenti conclamati solo 7, quattro in terapia metadonica, due i sieropositivi, tre con epatite C e due affetti da patologie psichiatriche conclamate. Negli ultimi 4 anni un suicidio all'anno, l'ultimo proprio pochi mesi fa, un ragazzo di 20 anni".
Diversi gli aspetti positivi sul fronte medico: "Hanno la fortuna di avere un medico in carcere 24 su 24, il servizio di odontoiatria, cosa importantissima, più un reparto di radiologia interno". Le criticità riguardano più che altro i farmaci: "Purtroppo la Regione prevede la distribuzione gratuita di farmaci di fascia A mentre tutti quelli di fascia C, che servono soprattutto per psichiatrici e tossicodipendenti, sono a pagamento ma quasi sempre i detenuti non hanno possibilità economiche".
E sempre sul fronte delle spese Bonfantini punta il dito contro un aspetto ricorrente nelle carceri italiane dove solitamente c'è un servizio di "spaccio" gestito da esterni: "La cosa vergognosa sono i prezzi esorbitanti per prodotti francamente scadenti: abbiamo visto un litro di olio di oliva dall'odore impossibile, che costava 8 euro, non esiste. Così come deodoranti e altri prodotti dai prezzi altissimi".
I detenuti chiedono più telefonate
Importante il legame con l'esterno: "La richiesta più ricorrente da parte dei detenuti è stata quella di avere maggiore possibilità di telefonate con i familiari. Hanno le 4 mensili, una a settima, più due straordinarie, mentre per chi ha minori in casa sono illimitate, questo per tutti è pesante. A Verbania per esempio, oltre alle quattro ordinarie, arrivano a 12 straordinarie, ben dieci in più che fanno una grande differenza".
Il sovraffollamento
"Uno dei grossi problemi è che le celle, dai 13 ai 14 metri quadrati, contengono tra i 4 e 5 detenuti, ossia due letti a castello. Non c'è acqua calda, i servizi igienici sono in un cubotto piccolissimo, c'era un signore obeso che non riusciva ad entrare. Il vice comandante ci a detto che sono in arrivo dei micro frigoriferi per ogni cella".
Le attività: tra lavoro e laboratori
Come aspetto positivo il consigliere radicale mette in luce le attività proposte ai detenuti: "C'è la tipografia che funziona molto bene, ed è stata rinnovata, ma ci lavorano di fatto solo 3 detenuti. Sul totale però 27 detenuti lavorano internamente e 12 esternamente. Inoltre hanno alcune attività: abbiamo visto le loro prove di recitazione perché stanno allestendo uno spettacolo grazie a una cooperativa che entra in carcere. Dovrebbe partire anche un corso di musica e uno di vignettistica grazie a un disegnatore novarese che si è offerto di fare questo lavoro".
Bonfantini poi conclude il suo excursus evidenziando un aspetto: "Loro hanno la fortuna (o sfortuna) di avere la tv e si aspettano cose importanti dai politici, anzitutto un nuovo decreto sulle carceri: ci siamo sentiti di dire loro di non aspettarsi un granché...".