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A Galliate la chiesa parrocchiale riapre ai fedeli

Terminato lo smontaggio del ponteggio nella navata centrale, alcuni volontari hanno risistemato i banchi

A Galliate la chiesa parrocchiale riapre ai fedeli
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L'annuncio è stato diffuso anche grazie alla pagina social della Parrocchia galliatese.

A Galliate la chiesa parrocchiale riapre ai fedeli

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Galliate da diverso tempo è oggetto di importanti interventi di restauro conservativo e messa in sicurezza degli elementi interni. Ora, dopo mesi, lo scorso 14 agosto i volontari si sono ritrovati per pulire e sistemare i banchi in vista dell'imminente apertura.

La chiesa era stata cantierizzata per consentire degli importanti interventi di restauro: lo scorso settembre era iniziata la posa del ponteggio nella navata centrale dove avevano preso avvio i primi restauri.

E a distanza di quasi un anno, a inizio luglio, era iniziato lo smontaggio del ponteggio, durato poi circa un mese, fino a questi giorni. Proprio per consentire agli interessati di osservare da vicino i primi restauri completati lo scorso 7 luglio era stata proposta un'interessante visita guidata.

L'impegno del parroco e la partecipazione di tutta la comunità

Il procedere dell'imponente opera di restauro è sicuramente merito del parroco don Massimiliano Cristiano e di una comunità che con sensibilità a saputo dare il proprio contributo. Non a caso in questi mesi quasi tutte le iniziative e gli eventi organizzati a galliate sono stati finalizzati a raccogliere fondi per la Chiesa parrocchiale.

Un impegno, quello del parroco, che qualche mese fa gli era valso il  riconoscimento di Benemerito della Solidarietà da parte di Fondazione Comunità Novarese. La motivazione ricordava appunto quanto accaduto nei mesi scorsi, quando il distacco di alcuni stucchi aveva imposto la chiusura forzata della chiesa e sollevato la necessità di un imponente lavoro di restauro che costerà 3 milioni di euro.

Il premio era stato assegnato “per l’entusiasmo e l’abilità nel coinvolgere giovani, giovanissimi e adulti nel desiderio di ricostruzione di uno spazio che diventa luogo di condivisione, relazione e coesione. Per aver saputo, in pochissimo tempo, stringere intorno alla parrocchia una rete di relazioni affezionate ed efficaci che hanno portato il progetto “Diamoci una mano”, realizzato in collaborazione con la Fondazione e che nasce per rimettere in sicurezza la chiesa parrocchiale e restituirla, con il tempo, alla sua originaria bellezza, a raccogliere numerose donazioni, a testimonianza della partecipazione della comunità”.

«Ho in mano una moneta da un euro - aveva detto don Max in quell'occasione - Me l’ha dato un bimbo, sottraendola alla “paghetta” datagli dalla nonna. Ecco: questo gesto riassume in pieno il percorso che stiamo vivendo. Un percorso che non abbiamo certo cercato, ma che ci ha fatto incontrare tante mani che si protendono verso di noi: “Diamoci una mano” rappresenta il cammino della comunità, perché è dai piccoli passi che nascono i grandi progetti».

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