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"No al campo largo": dirigenti territoriali del novarese lasciano "Italia Viva"

Fuga dal partito di Renzi, accusato di aver "sconfessato il mandato con cui è stato eletto nell’ultimo congresso"

"No al campo largo": dirigenti territoriali del novarese lasciano "Italia Viva"
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La nuova linea politica indicata da Matteo Renzi che porta Italia Viva ad entrare nel cosiddetto "Campo Largo" vede l'abbandono di alcuni dirigenti territoriali anche nella Provincia di Novara.

Nella foto l'aronese Fausto Ferrara, ormai ex presidente provinciale di Italia Viva

"No al campo largo": fuga da Italia Viva

Nella provincia di Novara a lasciare la compagine di Italia Viva sono:

Lella Nava - membro effettivo Assemblea Nazionale e Regionale
Patrizia Sacchi - membro effettivo Assemblea Regionale
Daniela Cofanelli - Presidente territoriale zona alto novarese Lago Maggiore
Lorenzo Cibin - Presidente territoriale zona Basso novarese
Fausto Ferrara - Presidente provinciale

Questo il comunicato diffuso dai dimissionari: "L’iniziativa unilaterale presa da Matteo Renzi sconfessa il mandato con cui è stato eletto nell’ultimo congresso, mandato che prevedeva la costruzione di un centro politico equidistante da una sinistra populista e da una destra sovranista. Per questa ragione i firmatari di questo comunicato, membri della cabina di regia provinciale, hanno rassegnato le proprie dimissioni. Il bipolarismo è un fallimento che dura da 30 anni e produce solo uno scontro tra gli estremi illiberali di destra e di sinistra, entrambe ancorate a ideologie sconfitte del secolo scorso".

"Restiamo convinti - proseguono i firmatari - dopo le ultime elezioni europee, che lo spazio per un nuovo progetto politico liberaldemocratico centrale, autonomo nello schieramento politico, esista, e lo riconfermano i risultati comparati con quelli delle politiche 2022. Le prese di posizione politiche decise in solitudine e comunicate a mezzo intervista, sono lo strumento per operare scelte tattiche che hanno bisogno di tempestività e capacità comunicativa, ma nel caso di scelte strategiche questo mezzo rischiano di svuotare il partito della discussione negli organi democratici del partito stesso. Si è preferita l’Assemblea Nazionale per ratificare la decisione presa, assemblea composta da nominati dal Presidente Nazionale per cui mancante di discussione super partes".

"Questi - conclude la nota stampa - sono i motivi che ci portano a lasciare il partito. Avremmo voluto, se pur nelle difficoltà, poter continuare a lavorare nel solco del progetto politico originario di Italia Viva. Prendiamo atto che questo non sarà possibile a causa di una scelta che segna una metamorfosi e porta il partito in una alleanza strutturale con forze populiste e con un Partito Democratico in versione sempre più lontana dal progetto fondativo del Lingotto. Ringraziamo Matteo Renzi, la dirigenza tutta, gli iscritti e gli attivisti per questi 5 anni passati insieme con sogni, speranze, delusioni, le interessanti Leopolde vissute con entusiasmo e le tante cose fatte".

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