Il caso

Città Salute di Novara, bando prorogato: le spiegazioni in consiglio regionale

Su richiesta di Domenico Rossi, è stato fatto il punto sulle ragioni alla base del nuovo rinvio

Città Salute di Novara, bando prorogato: le spiegazioni in consiglio regionale
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Si è svolta oggi, lunedì 23 settembre 2024, l'audizione del Direttore Generale dell’Ospedale di Novara e del RUP in Commissione Sanità come da richiesta del consigliere Pd Domenico Rossi.

Come noto già dallo scorso mese di luglio la chiusura della gara per la progettazione della Città della Salute e della Scienza di Novara è stata spostata al 20 dicembre 2024 a seguito della sollecitazione dell’Oice - l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica -, sostenuta da Anac, a rivedere il possesso dei requisiti da parte degli operatori economici per poter partecipare.

Città Salute di Novara, bando prorogato

Questo in seguito al mutato quadro economico finanziario che dal 2019 ad oggi ha portato i costi previsti per l’opera da 320 a 530 milioni e che ha spinto la stazione appaltante, cioè l’azienda ospedaliera-universitaria, a modificare i disciplinari di gara. Queste le ragioni del nuovo rinvio illustrate in Quarta, presieduta da Luigi Icardi, dal direttore generale dell’ospedale Maggiore Gianfranco Zulian e dal responsabile unico del procedimento di Città della Salute Claudio Tambornino.

La richiesta di audizione era arrivata dal consigliere Domenico Rossi (Pd), che ha chiesto chiarimenti sia in merito all’intervento dell’Oice, per capire se sia prassi comune in gare di questo tipo, sia sulla sostenibilità dell’opera sul piano economico- finanziario: “Per il nuovo ospedale di Cuneo (420 milioni previsti per 653 posti) la valutazione è stata negativa, in questo caso quale criterio è stato adottato visto che il costo per posto letto – 711 posti in totale – sarebbe superiore?”

Il direttore Zulian ha spiegato che nel caso di Città della Salute Di Novara il progetto ingloba anche la scuola di medicina universitaria, che dovrebbe occupare una superficie di 35 mila metri quadrati su 179 mila complessivi. Il costo, attualizzato al 30 dicembre 2023, va in questo caso calcolato a metro quadro e non a posto letto. Sullo spostamento dei termini della gara, il direttore ha precisato che è la prima volta che è stata ricevuta una sollecitazione da un gruppo di progettisti, ma che andavano fatte delle considerazioni sul perché gli operatori economici non partecipassero. Ha inoltre sottolineato che si tratta di un’operazione di costruzione ma anche di gestione dell’opera, il progetto deve cioè tenere conto delle linee guida di progettazione, quelle che definiscono cosa mettere dentro l’opera muraria, che sono state aggiornate a fine 2023.

Hanno posto domande anche i consiglieri Giulia Marro (Avs), Sarah Disabato (M5s), Gianluca Godio e Daniela Cameroni (FdI), Daniele Valle e Mauro Salizzoni (Pd).

Il presidente Icardi ha precisato che è importante capire i fattori determinanti sugli incrementi di costo dell’opera, anche per poter fare un confronto con altre aziende ospedaliere, al netto della parte universitaria.

In chiusura Zulian ha auspicato l’intervento dei consiglieri per stimolare gli operatori economici a partecipare alla gara, ricordando che si tratta di un’opera in parternariato pubblico-privato, che le risorse pubbliche ci sono.

Il commento di Rossi

A margine dell'audizione in consiglio regionale consigliere Domenico Rossi si è espresso così:

“Nel mese di luglio avevo richiesto un’audizione del Direttore Generale dell’Ospedale di Novara in Commissione Salute per fare il punto sull’iter della Città della Salute dopo l’ennesimo spostamento della data di chiusura della gara in corso. Alla base della richiesta c’erano due preoccupazioni: quella per la buona riuscita di un’opera di cui il territorio ha bisogno e su cui la Giunta Cirio ha inanellato un fallimento dopo l’altro, così come per le nuove strutture ospedaliere programmate negli altri territori, e quella relativa al buon uso delle risorse pubbliche. Come mai, nonostante le tante risorse spese in consulenze, ogni volta c’è la necessità di rivedere il bando?”

“L’audizione è servita per mettere in chiaro alcuni elementi. Il primo: se anche questa gara dovesse andare deserta il processo si arresterebbe e si dovrebbe ripartire da capo con le regole del nuovo codice dei contratti. E’ stata l’occasione, inoltre, per fare chiarezza sul fatto che l’ultimo rinvio si è reso necessario dopo le richieste dell’associazione nazionale dei progettisti e di ANAC oltre a richiamare alcuni aspetti tecnici: dimensioni del progetto (179.000 metri quadrati), numero di posti letto e costi reali, che prevedono un canone fisso di 32 milioni di euro all’anno e uno di 8 milioni per servizi e manutenzione da corrispondere per 25 anni”.

“Proprio sulla spesa complessiva, molto distante dai 320 milioni iniziali, resta una preoccupazione, anche alla luce di quanto sta avvenendo in altri territori. Come mai, ad esempio, se gli advisor hanno ritenuto insostenibile il PPP per il nuovo ospedale di Cuneo, quello di Novara, anche se più costoso, non avrebbe lo stesso problema?” “Tutti vogliamo che il Piemonte si doti di una nuova rete ospedaliera e che la destra riesca a costruire almeno un ospedale nell’arco di due legislature - speriamo sia Novara! - ma questo non può prescindere da un uso efficiente delle risorse pubbliche. Credo che la Giunta debba mettere in campo una revisione seria di tutti i costi dei tanti progetti, per ora sulla carta, e, sulla base di un modello condiviso, effettuare le doverose comparazioni e verifiche. Inutile, invece, buttare la palla di nuovo nella tribuna dell’INAIL. Non può essere la panacea di tutti i problemi: è un film che abbiamo già visto 5 anni fa. Ma in questi anni di ospedali costruiti con le risorse INAIL non se ne sono visti”

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