Al Villaggio Dalmazia ora c'è la "Casa della pace"
"Un modo per riscrivere la storia di speranza che questo luogo ha rappresentato 70 anni fa"
Inaugurata da Sant’Egidio a Novara, è intitolata a Paolo Giacomini: sarà punto di riferimento per anziani e immigrati in un luogo, il Villaggio Dalmazia, «nato per offrire nuove opportunità e speranze».
Al Villaggio Dalmazia ora c'è la "Casa della pace"
«Inaugurare questo spazio di amicizia e solidarietà proprio qui, al Villaggio Dalmazia, è un modo per riscrivere la storia di speranza che questo luogo ha rappresentato 70 anni fa, offrendo l’opportunità di una nuova vita ai profughi arrivati dall’Istria e dalla Dalmazia». Così Valter Fornara, coordinatore del progetto “Viva gli anziani” di Sant’Egidio, ha presentato la nuova “casa della pace”, un progetto nato qualche anno fa e ora concretizzatosi in via Redipuglia, in un quartiere nel quale, ha detto Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di Sant'Egidio, «abbiamo sempre trovato una forte domanda di speranza e di futuro».
Sant'Egidio, presenza importante al Villaggio Dalmazia
La presenza di Sant’Egidio al “Villaggio” è trentennale. Col tempo, le esigenze sono cambiate: i primi abitanti, i profughi dell’esodo giuliano dalmata, stanno ormai lasciando il posto a nuove famiglie, nella maggior parte dei casi di migranti. «Dal 2013 - ha ricordato Daniela Sironi - abbiamo pensato di ridare vita alle case non più abitate, perché potessero tornare a rappresentare speranza: profughi della guerra, minori non accompagnati, famiglie rimaste senza casa... Nel quartiere ora abbiamo 10 piccoli alloggi».
La “casa della pace” si propone di diventare un luogo di aggregazione, in particolare per gli anziani, ma anche un punto saldo per chi ha bisogno di aiuto: ci sarà modo di incontrare gli assistenti sociali del Comune e sono in corso contatti con l’Asl per avere un infermiere di comunità e magari un medico... Da parte sua, l’Arma dei Carabinieri si è resa disponibile ad un impegno di prossimità nel quartiere.
"Punto di riferimento per la comunità"
«Questo spazio - ha sottolineato l’assessore ai Servizi sociali Teresa Armienti - sarà un punto di riferimento per la comunità. Le esigenze e i bisogni sono tanti e solo unendo le forze si possono ottenere risultati che perseguano l’obiettivo comune di aiutare chi si trova in difficoltà. Per questo ringrazio la rete di volontariato che in città cammina al fianco dell’Amministrazione: perché tutti siamo comunità».
Giampaolo Giacomini
La “casa della pace” è intitolata a Giampaolo Giacomini, il “maestro Paolo”, volontario della Comunità di Sant’Egidio prematuramente mancato nel 2009, tra i fondatori della scuola di lingua e cultura italiana per stranieri. A scoprire la targa erano presenti i suoi familiari: la moglie Giovanna e la figlia Anna con la piccola Sofia.
«Paolo - ha detto Sironi - lo possiamo descrivere con tre parole, che in questo luogo vengono declinate alla perfezione: immigrazione, anziani e pace. Figlio di immigrati dal veneto, era nato in Sardegna e poi si era stabilito a Novara: conosceva quindi bene, per averle vissute, le difficoltà dell’emigrazione. Quanto agli anziani, fin da giovanissimo, ai tempi dell’Oratorio e del servizio civile, si era rapportato con loro, andando a trovarli nelle case di riposo. Insieme alla moglie Giovanna, geriatra, ha condiviso e realizzato il sogno della prima esperienza di convivenza tra anziani in una casa di comunità».
Infine, il “lavoro” per la pace. «Gli orrori della guerra li aveva conosciuti da piccolo, attraverso i ricordi del padre. Da lì era nato il suo forte impegno per la pace: in Mozambico, dove si era impegnato per molti anni diventando anche uno degli osservatori delle prime elezioni libere nel paese, in Albania, in Kosovo... Lui conosceva la disperazione di chi, nella guerra, aveva perso tutto».