Sanità e salute

Cressa, la mobilitazione del Comune dopo il pensionamento del medico di base

Il sindaco Ilaria Zola: "tra le tante problematiche che assillano oggi il nostro Comune, ci troviamo ad affrontare la questione del medico; una situazione difficile in uno Stato che si dice moderno".

Cressa, la mobilitazione del Comune dopo il pensionamento del medico di base
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A Cressa il 31 ottobre il medico di base è andato in pensione e l'amministrazione comunale si è mobilitata per non lasciare la comunità senza il servizio fondamentale.

Medico di base in pensione a Cressa, la mobilitazione del Comune

Anche nel basso borgomanerese si sta verificando la problematica della mancanza dei medici di base. Ieri, giovedì 31 ottobre, è andato in pensione il medico condotto, lasciando i cressesi scoperti. Per questo motivo la settimana scorsa, giovedì 24 ottobre, nella Sala Consigliare del Comune la sindaca Ilaria Zola ha convocato la cittadinanza per affrontare e discutere la questione che da tempo suscita inquietudine. «Una inquietudine che - spiegano da Cressa - da settimane serpeggia nel centro del basso borgomanerese, dove il 60% degli abitanti è composto da persone anziane». «La nostra preoccupazione – ha detto la prima cittadina – è quella di garantire alla nostra comunità una assistenza continua vista anche l’età avanzata; dopo il 31 ottobre, data nella quale cesserà l’attuale medico di base, non sappiamo cosa fare se non recarci ad Arona dove si trovano gli ambulatori. Abbiamo il problema del trasporto e non tutti i cittadini sono disposti o sono nell’impossibilità di muoversi. Ci troviamo in una situazione –continua Zola – per la quale siamo disposti a tutto: è nostra intenzione accollarci le spese vive, metà delle bollette inerenti all’ambulatorio e affidare lo stesso in maniera gratuita al medico subentrante; dobbiamo risolvere questo problema vitale per Cressa».
Durante la serata si sono levate molte voci da parte dei cittadini: oltre alla raccolta di firme da consegnare al Prefetto e all’Asl, si sono profilate scelte drastiche come le proteste davanti alla sede della Regione a Torino o addirittura al Parlamento a Roma. «Siamo veramente in difficoltà – conclude Zola – tra le tante problematiche che assillano oggi il nostro Comune, ci troviamo ad affrontare la questione del medico; una situazione difficile in uno Stato che si dice moderno».

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