In seguito alla bocciatura da parte del Consiglio comunale di Galliate dell’insediamento del Polo logistico di Pernate il Comitato per Pernate è intervenuto sottolineando quello che loro stessi definiscono: “Il significato storico della votazione”.
La soddisfazione del Comitato per Pernate
“La votazione del Consiglio Comunale rappresenta a nostro avviso un momento cruciale - hanno fatto sapere dal comitato - per la prima volta un organo collegiale e istituzionale si è espresso sulla questione, dopo quasi due anni di delibere comunali e regionali un tema così importante è stato finalmente trattato e discusso e votato da maggioranza e opposizione. Riteniamo difatti un bell’esempio di democrazia la scelta di far intervenire il Consiglio della città a dirimere questioni così vitali e importanti e non relegare il futuro di un territorio a un colpo di maggioranza”.
E precisano: “Siamo contenti di aver finalmente trovato un'Amministrazione comunale capace di ascoltare le istanze della cittadinanza, analizzarle autonomamente e criticamente senza preconcetti. Abbiamo ascoltato con favore le dichiarazioni dell’assessore Vellata e del sindaco Cantone: le loro parole chiare e i contributi precisi dei consiglieri di maggioranza hanno dimostrato un approccio lucido e pragmatico sulla questione”.
Soddisfazione anche per la partecipazione alla serata da parte del pubblico “Il Salone Neogotico, gremito di cittadini attenti e partecipi - si legge nella nota - è stato per noi un momento di forte emozione, a riprova dell’importanza che un dibattito pubblico autenticamente partecipato e trasparente possa avere per una comunità”.
In un secondo momento il Comitato, insieme a Fontanili di Pernate e Salviamo Pernate per salvare Novara, ha diffuso un secondo comunicato per precisare ulteriormente la sua posizione sulla questione anche alla luce delle proteste di alcuni proprietari terreri:
"Ribadiamo la nostra ferma opposizione al consumo di suolo, in particolare quando si tratta di terreni di alto valore agronomico, come quelli coinvolti in questo progetto. A tutela del nostro territorio e della legalità, abbiamo promosso, insieme ai cittadini di Pernate, due ricorsi al TAR contro le delibere comunali 51/23 ( nel 2023) e regionali 2-8249/24 ( nel 2024). Riteniamo che l’iter scelto per avanzare con questo progetto sia carente dal punto di vista della legittimità e che avrebbe richiesto, prima di ogni cosa, il recepimento delle norme di tutela ambientale. Inoltre, sarebbe stato doveroso adottare una variante urbanistica, vista la trasformazione della destinazione d’uso da area intermodale ad area logistica. Abbiamo sempre sostenuto che l’accordo di pianificazione “congiunto” tra CIM e Develog fosse, in realtà, l’unione artificiosa di due progetti distinti, uniti solamente per agevolare l’iter della società sviluppatrice Develog. Prendiamo atto che anche il presidente di CIM, Canavese, ha recentemente affermato pubblicamente che i due interventi non hanno alcun punto in comune. Questa dichiarazione, riportata sul quotidiano La Stampa, avvalora implicitamente uno dei ricorsi TAR che abbiamo presentato, confermando l’esistenza di due interventi completamente separati. Riconosciamo l’importanza di dotare CIM di strutture adeguate per i bisogni degli autisti e vigileremo affinché vengano rispettate tutte le normative".
E poi prosegue: "La riduzione dell’intervento, paventata strumentalmente solo dopo le amministrative di Galliate dal sindaco di Novara Canelli, è stata a nostro avviso solo un tentativo di distrarre l’opinione pubblica e mitigare il giudizio dei consiglieri comunali galliatesi.. La reale intenzione dello sviluppatore è apparsa evidente nei giorni antecedenti alla votazione, quando si è cercato di esercitare pressioni per ottenere l’approvazione del progetto nella sua forma originale, con il massimo sviluppo previsto. Non desideriamo che questa battaglia si trasformi in uno scontro tra i cittadini di Pernate. I residenti hanno potuto constatare, attraverso perizie, che l’eventuale costruzione del polo logistico comporterebbe una svalutazione delle loro abitazioni compresa tra il 20% e il 30%, e si sono autotassati per sostenere i ricorsi al TAR depositati sopracitati. Al contrario, i proprietari dei terreni sembrano orientati a difendere non un valore reale, come i residenti, ma un valore potenziale promesso loro dallo sviluppatore. Non dimentichiamo che i terreni, ad oggi, sono ad uso agricolo. È altresì evidente dai compromessi che questa valutazione potenziale fosse subordinata al verificarsi di precise condizioni urbanistiche e approvative, tra cui l’adesione all’accordo da parte delle amministrazioni coinvolte".
"Invitiamo i proprietari scontenti a considerare quale sia davvero l’origine del danno che essi lamentano prima di procedere con una lite temeraria: è il Consiglio comunale di Galliate che ha espresso liberamente e a pieno titolo un parere coerente con i propri doveri (e previsto nelle stesse clausole sospensive di efficacia dei compromessi di vendita), oppure è il Comune di Novara, che da anni esige loro un tributo iniquo? Per spiegare meglio il nostro punto, potremmo dire che sarebbe come se una pecora, tosata prima dell’inverno, desse la colpa al freddo e non al pastore che l’ha privata del vello fuori stagione. Parimenti, il malcontento dei proprietari dovrebbe essere rivolto verso chi li ha sottoposti a un’imposizione fiscale ingiusta e sproporzionata e ha anche omesso di aggiornare il regolamento sui tributi con le norme contenute nella legge di bilancio del 2020 che prevedono il rimborso dell’IMU per aree che non possono più essere edificabili".
"Infine - conclude la nota - desideriamo richiamare la loro attenzione su un punto fondamentale: il danno economico che essi rivendicano per gli anni di IMU versata (stimato in circa 2 milioni di euro) è di gran lunga inferiore alla perdita di valore immobiliare per le abitazioni della frazione, pari a oltre 30 milioni di euro nel caso in cui il progetto logistico venisse approvato, come evidenziato dallo studio dell’architetto Gramegna. Una tale svalutazione inciderebbe pesantemente sulla qualità della vita e sul benessere di tutta la comunità residente, che si è già dimostrata disposta a sostenere sacrifici concreti per difendere il proprio territorio. Concludiamo ribadendo ancora una volta le ragioni del nostro fermo “no” al progetto, posizioni che abbiamo espresso chiaramente anche all’amministrazione di Galliate. L’iter urbanistico adottato dal Comune di Novara per avanzare con questo sviluppo non ha seguito la procedura corretta: riteniamo che si sia tentato di eludere una variante urbanistica per evitare il recepimento delle norme di tutela paesaggistica e ambientale. I cittadini Pernatesi hanno avviato due ricorsi per esigere il rispetto delle normative vigenti e la salvaguardia del loro territorio. Rifiutiamo il tono sprezzante del sindaco, che ci ha ricordato che 'non siamo le Langhe', come se ciò rendesse il nostro territorio meno degno di tutela. I cittadini di Pernate e Galliate anche con questa votazione rispondono fermamente esigendo rispetto per il loro ambiente e per le regole che essi stessi hanno contribuito a costruire".