Cimitero di Novara tra infiltrazioni e muffa: presto i lavori al 5° Recinto
Sta finalmente per partire il cantiere; in progetto anche la costruzione di nuove cellette cinerarie; restano però al momento ferme al palo alcune criticità
Cimitero di Novara: è (finalmente) tempo di lavori. La notizia più importante riguarda la sistemazione del 5° recinto: interventi attesi da tempo e più volte sollecitati, per risolvere i gravi problemi di infiltrazioni che da anni affliggono la struttura.
Lo racconta il Corriere di Novara
Cimitero di Novara tra infiltrazioni e muffa: presto i lavori
«I lavori, già appaltati, - annunciano l’assessore ai Lavori pubblici Rocco Zoccali e il funzionario responsabile dei cimiteri cittadini Alessandro Mazzola - adesso sono quasi pronti a partire. Salvo imprevisti, la consegna avverrà entro fine dicembre».
L’intervento - che “cuba” oltre 800.000 euro - sarà complesso, con una durata prevista di 270 giorni. Si partirà infatti - spiega Mazzola - «dalla manutenzione delle coperture, con la sostituzione delle guaine, a cui seguirà il ripristino degli intonaci ammalorati dall’umidità».
Sono previsti inoltre il rifacimento dei sottofondi, nuove pavimentazioni “galleggianti” dei terrazzi aperti al pubblico e la posa di nuovi serramenti frangisole dove mancano.
Le nuove cellette
Sempre a breve partirà anche la costruzione di nuove cellette cinerarie «per dare risposta alla crescente richiesta di cremazioni. In questi anni - conferma Mazzola - stiamo assistendo ad una vera e propria inversione di tendenza e la domanda di loculi è scesa parecchio». L’intervento è previsto all’interno del recinto 2 e si concretizzerà nella realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica più bassi di quelli finora esistenti.
Ci sono poi altre aree del cimitero che necessiterebbero di manutenzione, «ma al momento non ci sono le risorse e abbiamo dovuto procedere per priorità. E il 5° Recinto, anche per la maggiore affluenza di persone, era senz’altro in testa alla lista».
Resta interdetto l'accesso al 3º recinto Sud
Resta ancora interdetto l’accesso al 3° Recinto sud, chiuso al pubblico addirittura dal 2014 per ragioni di sicurezza. Così come non si prevedono all’orizzonte novità per l’annosa questione dell’Ossario, anch’esso chiuso al pubblico dal 2016 per il crollo delle lastrine di chiusura delle cellette e degli intonaci.
«Sui cimiteri cittadini stiamo lavorando a 360 gradi - commenta l’assessore Zoccali - sia dal punto di vista strutturale che del decoro, ma i lavori da fare sono tanti e scontano oltre vent’anni di assenza pressoché totale di manutenzioni. C’è un piano complessivo degli interventi da fare e ci metteremo all’opera via via che le risorse lo consentiranno. Anche perché l’obiettivo sarebbe quello di elevare il camposanto cittadino al rango di cimitero monumentale, come meriterebbe».
C’è, ad esempio, tutta la parte storica a cui mettere mano, non senza difficoltà. Perché oltre al discorso economico («servirebbero almeno tre milioni di euro», quantifica Zoccali), il vero problema è rappresentato dalla manutenzione delle cosiddette tombe di famiglia, e quindi di proprietà di privati (che fino al 1975 venivano assegnate in concessione perpetua): a Novara ce ne sono circa 1.000, per la stragrande maggioranza proprio nelle arcate storiche del cimitero. Ma a volte recuperare i proprietari (o i loro eredi), soprattutto per le tombe più vecchie, non è facile. «Abbiamo già iniziato una sorta di “censimento” delle tombe di famiglia - dice Mazzola - per cercare di rintracciare i concessionari ed eventualmente, qualora non risultasse più nessuno, procedere con nuove concessioni. Ma si tratta di un’operazione lunga e complessa, che richiede ingenti risorse anche dal punto di vista del personale da dedicarvi. E nel frattempo dovremo anche provvedere ad aggiornare il Regolamento di Polizia mortuaria».
Serve il raddoppio della linea del forno crematorio
Altro intervento che si sta rendendo sempre più necessario, ma per il quale al momento non esiste alcun progetto, è il raddoppio della linea del forno crematorio. «Visto l’incremento esponenziale delle richieste - dice Mazzola - stiamo facendo davvero i salti mortali. Ipotizzare un raddoppio del forno significherebbe portare nuovi introiti nelle casse del Comune e soprattutto consentirebbe di offrire maggiori servizi ai cittadini, rispondendo ad una necessità che stimiamo in futuro si farà ancora più pressante». Anche in questo caso, però, prioritario resta il recupero delle risorse finanziarie. «Per un intervento del genere - stima l’assessore Zoccali - servirebbero almeno due milioni, due milioni e mezzo di euro».
Sembra risolto il problema della pulizia
Ma non c’è solo la manutenzione degli edifici. Spesso al cimitero è stata lamentata dagli utenti una certa “trascuratezza” negli interventi di pulizia... Un problema al quale sembra ora essere stata trovata una efficace soluzione. «Da qualche settimana, grazie al Nil, Nucleo di inserimento lavorativo, dei Servizi sociali del Comune, è stato attivato, con la Regione il progetto “Sosteniamoci”, che permette il reinserimento lavorativo di persone “over 50” che si dedicano agli interventi di pulizia. Abbiamo in servizio sei persone, più altre due che arriveranno lunedì per un totale di otto. E bisogna dire che stanno lavorando veramente bene e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: da quando ci sono loro la situazione è nettamente migliorata».