Rito abbreviato

Chiesti 4 anni e mezzo di reclusione per l'ex amministrativa del Coccia Silvana Sateriale

E' stata licenziata nel 2020

Chiesti 4 anni e mezzo di reclusione per l'ex amministrativa del Coccia Silvana Sateriale
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Nel corso dell’udienza celebrata al tribunale di Novara con il rito abbreviato chiesto e ottenuto dalla difesa, la pm Silvia Baglivo ha chiesto la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione per l’ex amministrativa del Coccia, Silvana Sateriale, chiamata a rispondere di peculato e truffa.

I fatti

Licenziata nel 2020 (non ha mai impugnato), Sateriale è già stata condannata di recente in Appello per un altro caso di peculato, sempre relativo al Coccia, di 29mila euro. In questa vicenda bis, la procura della Repubblica contesta bonifici che ritiene sospetti per circa 85mila euro. Soldi che, per la pm che ha condotto gli accertamenti giudiziari, l’ex amministrativa si sarebbe tenuta per sé tra il 2015 e il 2022 utilizzando, così parrebbe, una serie di presunti escamotage contabili.

Sateriale rischia, dunque, una seconda condanna. La Fondazione del teatro, durante l’udienza dello scorso 25 giugno, si era costituita parte civile con l’avvocato Roberto Rognoni, che ora chiede il risarcimento dei danni. La sentenza, salvo imprevisti, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

Sateriale è assistita dall’avvocato Filippo Novelli, che ha chiesto l’assoluzione. La stessa donna si è sempre dichiarata innocente. Dirimente sarà ora determinare (di nuovo, perché è già stato fatto nel corso del primo processo) la natura giuridica dell’Ente pubblico, suo malgrado coinvolto nella vicenda e al riguardo è stata depositata una perizia dal legale difensore. La prima indagine, va ricordato, quella cosiddetta degli “Art bonus” finita con la condanna per peculato di Sateriale, aveva coinvolto anche l’allora direttrice artistica del Coccia, Renata Rapetti. Il caso era esploso sei anni fa dopo gli esposti presentati dalla ex presidente del Cda della Fondazione Coccia, Carmen Manfredda, che aveva denunciato irregolarità e comportamenti scorretti nella gestione del teatro e del cartellone di eventi pubblici.

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