Ladri entrano in casa ma ci sono i proprietari: uno scappa, l'altro viene arrestato a Romentino
C'è stata anche una colluttazione
E' quanto successo martedì 26 novembre 2024, in mattinata, a Romentino in via Ticino, dove due persone hanno dapprima suonato il campanello per accertarsi che nessuno fosse in casa e poi hanno forzato la porta d’ingresso con i vari attrezzi dediti allo scasso, nella loro disponibilità.
I fatti
Purtroppo per i due presunti malviventi, in casa vi era una ragazza che stava dormendo e che svegliata dal campanello e dai rumori ha subito intuito che era in atto un tentativo di intrusione provvedendo ad allertare il genitore e subito dopo i carabinieri.
Il proprietario, precipitatosi a casa, entrando da un ingresso secondario si è trovato di fronte uno dei due intrusi che lo ha colpito al volto con un cacciavite dandosi immediatamente alla fuga seguito da uno dei militari dell’equipaggio della stazione di Vespolate, intervenuti su disposizione della centrale operativa.
Dopo la fuga, alla quale è seguita una breve colluttazione, il fuggitivo, un cittadino argentino classe 1995, senza fissa dimora è stato tratto in arresto per tentato furto aggravato, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, infatti, non solo ha opposto resistenza ma ha colpito il militare con una gomitata ed un pugno al volto, cagionandogli lesioni per le quali è stato necessario ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Novara.
Il complice, non rintracciato, si è dato alla fuga a bordo di un’autovettura bianca.
Durante le fasi dell’identificazione, i militari hanno poi accertato che il soggetto era anche destinatario di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Pescara per una serie di furti consumati in quella provincia per tale ragione; terminate le formalità di rito, veniva portato in carcere a Novara in attesa dell’udienza di convalida.
Vanno allontanati dal territorio nazionale, non semplicemente che gli venga imposto il divieto di soggiornare nella città dove hanno commesso il fatto. Questo a discrezione del giudice, con pene (divieti) da: uno-due-tre anni, ecc.; così come è avvenuto nella città di Pescara. Pertanto liberi di perpetuare in qualsiasi altra città italiana. Il fatto di Romentino (Novara) ne da piena conferma. Fuori dall'Italia, con rimpatrio immediato nei loro paesi !!!.