Nigeriana condannata a 2 anni e 8 mesi per favoreggiamento della prostituzione
NOVARA – Due anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento della prostituzione. Questa la condanna espressa dal Tribunale di Novara venerdì mattina 19 febbraio nei confronti di Patience Ehiabhi. Il pm aveva chiesto 4 anni.
E’ una storia, quella riguardante questa condanna, di un’altra ragazza ingannata e illusa con false promesse. Ingannata, in questo caso, nientemeno che da una cugina, in Italia da alcuni anni e titolare di un regolare permesso di soggiorno.
L’inganno è attuato “per procura”: da Novara la “madam”, Edoghaye Fumi Betty, fornisce la necessarie istruzioni a un’amica – Patience Ehiabhi, appunto - residente a Lagos, ma nota alla polizia italiana per essere stata anni prima espulsa dall’Italia. L’amica della “madam” procura alla vittima designata un passaporto falso e, addirittura, un permesso di soggiorno falso: documenti che permettono alla ragazza, “Stella”, 18 anni appena compiuti, di fare un tranquillo viaggio aereo Lagos-Milano Malpensa.
All’aeroporto di Milano Malpensa ad attenderla c’è un uomo di nazionalità nigeriana che la prende in consegna e la trasferisce a Novara, nella casa della “madam”: è il 15 novembre. Dopo due giorni “Stella” deve iniziare a prostituirsi nei pressi della stazione. Giovedì 27 novembre una pattuglia della polizia la intercetta nottetempo in Viale Manzoni. Accompagnata in Questura per gli accertamenti di rito, chiede alla polizia, tra le lacrime, di essere aiutata a non andare più sulla strada. La Squadra Mobile contatta immediatamente “Liberazione e speranza”, la onlus che a Novara dal 2000 opera a favore delle donne vittime dei reati di sfruttamento sessuale, tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù (e che da allora ha tratto in salvo 1.700 persone), che trasferisce in una “casa di fuga” la ragazza, dimostratasi subito disponibile a collaborare con gli inquirenti per far luce sulla vicenda di inganno. Coordinate dal pm Ciro Vittorio Caramore, iniziano immediatamente le indagini che, nel giro di pochi giorni, si concretizzano nell’arresto della “madam”.
Il procedimento penale, istruito con eccezionale velocità, si conclude il 6 ottobre dell’anno successivo con una condanna pesantissima della “madam”: 5 anni e sei mesi di reclusione, 16.000 euro di multa, pagamento delle spese processuali, interdizione perpetua dai Pubblici Uffici, stato di interdizione legale durante la pena. Ma la vicenda giudiziaria prosegue.
Un altro procedimento viene avviato nei confronti di Ehiabhi, nel frattempo rientrata in Italia. Reato contestato: favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.
Nel corso dell’udienza di ieri “Stella” ha ricostruito dettagliatamente la sua storia, mettendo in evidenza le modalità utilizzate da Patience Ehiabhi per farla arrivare a Novara.
Il pm ha chiesto per l’imputata la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 16.000 euro. Il collegio giudicante, presidente il giudice Gianfranco Pezone, disattendendo le argomentazioni del difensore, che ha chiesto l’assoluzione dell’imputata per il fatto che il reato si è consumato all’estero ed accogliendo sostanzialmente l’impianto accusatorio del pm, ha condannato l’imputata a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Uscendo, stamane, dal Palazzo di giustizia, Stella ha chiesto ai volontari di “Liberazione e speranza”: “Questa udienza porrà finalmente termine alla mia ‘storia’”? E ha confidato: “Vorrei dimenticare per continuare a vivere nella normalità”. Risposta: “Sì, Stella, con oggi la tua ‘storia’ è veramente terminata. Se ti riesce, dimentica e pensa al futuro, con coraggio, fiducia e speranza ! Noi continueremo a darti una mano”.
Monica Curino
NOVARA – Due anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento della prostituzione. Questa la condanna espressa dal Tribunale di Novara venerdì mattina 19 febbraio nei confronti di Patience Ehiabhi. Il pm aveva chiesto 4 anni.
E’ una storia, quella riguardante questa condanna, di un’altra ragazza ingannata e illusa con false promesse. Ingannata, in questo caso, nientemeno che da una cugina, in Italia da alcuni anni e titolare di un regolare permesso di soggiorno.
L’inganno è attuato “per procura”: da Novara la “madam”, Edoghaye Fumi Betty, fornisce la necessarie istruzioni a un’amica – Patience Ehiabhi, appunto - residente a Lagos, ma nota alla polizia italiana per essere stata anni prima espulsa dall’Italia. L’amica della “madam” procura alla vittima designata un passaporto falso e, addirittura, un permesso di soggiorno falso: documenti che permettono alla ragazza, “Stella”, 18 anni appena compiuti, di fare un tranquillo viaggio aereo Lagos-Milano Malpensa.
All’aeroporto di Milano Malpensa ad attenderla c’è un uomo di nazionalità nigeriana che la prende in consegna e la trasferisce a Novara, nella casa della “madam”: è il 15 novembre. Dopo due giorni “Stella” deve iniziare a prostituirsi nei pressi della stazione. Giovedì 27 novembre una pattuglia della polizia la intercetta nottetempo in Viale Manzoni. Accompagnata in Questura per gli accertamenti di rito, chiede alla polizia, tra le lacrime, di essere aiutata a non andare più sulla strada. La Squadra Mobile contatta immediatamente “Liberazione e speranza”, la onlus che a Novara dal 2000 opera a favore delle donne vittime dei reati di sfruttamento sessuale, tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù (e che da allora ha tratto in salvo 1.700 persone), che trasferisce in una “casa di fuga” la ragazza, dimostratasi subito disponibile a collaborare con gli inquirenti per far luce sulla vicenda di inganno. Coordinate dal pm Ciro Vittorio Caramore, iniziano immediatamente le indagini che, nel giro di pochi giorni, si concretizzano nell’arresto della “madam”.
Il procedimento penale, istruito con eccezionale velocità, si conclude il 6 ottobre dell’anno successivo con una condanna pesantissima della “madam”: 5 anni e sei mesi di reclusione, 16.000 euro di multa, pagamento delle spese processuali, interdizione perpetua dai Pubblici Uffici, stato di interdizione legale durante la pena. Ma la vicenda giudiziaria prosegue.
Un altro procedimento viene avviato nei confronti di Ehiabhi, nel frattempo rientrata in Italia. Reato contestato: favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.
Nel corso dell’udienza di ieri “Stella” ha ricostruito dettagliatamente la sua storia, mettendo in evidenza le modalità utilizzate da Patience Ehiabhi per farla arrivare a Novara.
Il pm ha chiesto per l’imputata la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 16.000 euro. Il collegio giudicante, presidente il giudice Gianfranco Pezone, disattendendo le argomentazioni del difensore, che ha chiesto l’assoluzione dell’imputata per il fatto che il reato si è consumato all’estero ed accogliendo sostanzialmente l’impianto accusatorio del pm, ha condannato l’imputata a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Uscendo, stamane, dal Palazzo di giustizia, Stella ha chiesto ai volontari di “Liberazione e speranza”: “Questa udienza porrà finalmente termine alla mia ‘storia’”? E ha confidato: “Vorrei dimenticare per continuare a vivere nella normalità”. Risposta: “Sì, Stella, con oggi la tua ‘storia’ è veramente terminata. Se ti riesce, dimentica e pensa al futuro, con coraggio, fiducia e speranza ! Noi continueremo a darti una mano”.
Monica Curino