Una targa del Coni a Meo Sacchetti
TORINO - La targa del Coni novarese porta bene a Meo Sacchetti. Prima del fortunato debutto alla guida dell’Italbasket del nuovo commissario tecnico, al PalaRuffini di Torino contro la Romania (battuta 75-70), lo sport di casa nostra ha voluto omaggiare uno dei suoi figli prediletti.
A consegnargli il riconoscimento la delegata provinciale Rosalba Fecchio e il presidente della Fip regionale, Gianpaolo Mastromarco, anche lui novarese: «Un messaggio di buon augurio per un campione del nostro sport – ha spiegato la dirigente – Sacchetti era tra i premiati nel nostro appuntamento annuale del 1° dicembre e, visti i suoi impegni, abbiamo approfittato dell’occasione. Sacchetti era molto contento».
Come anticipato venerdì prossimo, nella sala dell’arengo del Broletto dalle 17 alle 19, si terrà la tradizionale cerimonia dei premi Coni. Ricordiamo che il giovane Daniele Pinto (tennistavolo) riceverà il riconoscimento intitolato a Guglielmo Radice come atleta dell’anno 2016 , mentre il “Gorla-Una vita per lo sport” verrà ritirato da Domenico Foti: «Ma in tutto i premiati saranno 50 – rivela Fecchio – Per ogni atleta abbiamo invitato il sindaco e l’assessore di ciascun paese di residenza».
Un periodo intenso per la responsabile dello sport novarese, che la scorsa settimana ha partecipato a Roma agli Stati Generali del Coni, che sono coincisi con i due giorni più difficili del calcio italiano: «Per il presidente Malagò c’è stato questo fuori programma – sorride – Come si dice, è stato tirato per la giacchetta per mettere ordine nel calcio italiano. E’ stata un’esperienza molto bella e arricchente, un bel confronto tra tutte le componenti del nostro mondo».
In un momento economicamente complicato per lo sport italiano: «Il Coni è più povero rispetto a prima – sottolinea Rosalba Fecchio – E nell’incontro tra Malagò e i presidenti dei comitati regionali è emerso chiaramente che bisogna ripartire dalla scuola. Penso anch’io si debba mettere le mani sulla scuola primaria, serve più professionalità. Il bambino che fa sport, a quell’età, oggi è troppo specializzato».
Paolo De Luca
TORINO - La targa del Coni novarese porta bene a Meo Sacchetti. Prima del fortunato debutto alla guida dell’Italbasket del nuovo commissario tecnico, al PalaRuffini di Torino contro la Romania (battuta 75-70), lo sport di casa nostra ha voluto omaggiare uno dei suoi figli prediletti.
A consegnargli il riconoscimento la delegata provinciale Rosalba Fecchio e il presidente della Fip regionale, Gianpaolo Mastromarco, anche lui novarese: «Un messaggio di buon augurio per un campione del nostro sport – ha spiegato la dirigente – Sacchetti era tra i premiati nel nostro appuntamento annuale del 1° dicembre e, visti i suoi impegni, abbiamo approfittato dell’occasione. Sacchetti era molto contento».
Come anticipato venerdì prossimo, nella sala dell’arengo del Broletto dalle 17 alle 19, si terrà la tradizionale cerimonia dei premi Coni. Ricordiamo che il giovane Daniele Pinto (tennistavolo) riceverà il riconoscimento intitolato a Guglielmo Radice come atleta dell’anno 2016 , mentre il “Gorla-Una vita per lo sport” verrà ritirato da Domenico Foti: «Ma in tutto i premiati saranno 50 – rivela Fecchio – Per ogni atleta abbiamo invitato il sindaco e l’assessore di ciascun paese di residenza».
Un periodo intenso per la responsabile dello sport novarese, che la scorsa settimana ha partecipato a Roma agli Stati Generali del Coni, che sono coincisi con i due giorni più difficili del calcio italiano: «Per il presidente Malagò c’è stato questo fuori programma – sorride – Come si dice, è stato tirato per la giacchetta per mettere ordine nel calcio italiano. E’ stata un’esperienza molto bella e arricchente, un bel confronto tra tutte le componenti del nostro mondo».
In un momento economicamente complicato per lo sport italiano: «Il Coni è più povero rispetto a prima – sottolinea Rosalba Fecchio – E nell’incontro tra Malagò e i presidenti dei comitati regionali è emerso chiaramente che bisogna ripartire dalla scuola. Penso anch’io si debba mettere le mani sulla scuola primaria, serve più professionalità. Il bambino che fa sport, a quell’età, oggi è troppo specializzato».
Paolo De Luca