Art Bonus Coccia, volano le donazioni

Art Bonus Coccia, volano le donazioni
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NOVARA - Art Bonus per il Coccia, volano le donazioni. Sono arrivate a quota 135.000 euro. Un risultato di tutto rispetto per chi ha lanciato la campagna di raccolta fondi virale “Mettici la faccia”, ovvero la Fondazione Teatro Coccia. A dare il la alle donazioni l’Art Bonus introdotto dalla Legge Franceschini. 

Privati e imprese possono fare donazioni alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione, usufruendo di sgravi fiscali. L’iniziativa è partita nella primavera scorsa. Viva è la soddisfazione per il direttore del Coccia Renata Rapetti. «Le donazioni continuano con successo: vuol dire che la gente si fida di quello che stiamo facendo. Il 17° posto a livello nazionale su 147 posizioni ci lusinga e ci sprona ad andare avanti. La nostra scommessa è vinta. Non è stato facile visto che ci siamo trovati una spada di Damocle sulla testa, il buco della passata gestione. C’è il mutuo da pagare ma ci sono anche risultati positivi come l’aumento del contributo del Ministero, i bandi vinti, quelli con Fondazione Cariplo e Fondazione Crt, l’importante progetto avviato con Eni. C’è una persona in particolare che vogliamo ringraziare, l’avvocato Franco Zanetta, presidente della Fondazione BpN per il Territorio: fin dai primi momenti, per noi difficilissimi, ci ha sostenuti. Il suo interessamento e la sua collaborazione mi hanno commossa. La Fondazione ci è sempre stata vicina con stima e fiducia sincera. Senza questo aiuto prezioso forse oggi non saremmo qui…». La lista delle donazioni con Art Bonus (la tipologia di intervento è "Sostegno istituti e luoghi della cultura storici. Fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione") continua a crescere. Sono arrivati 70.000 euro da Intesi Group, 10.000 da Cavanna Group, 2.500 da Mirato, 14.000 da Rolex, 5.000 da Itof, 15.000 da CEF (Centro Europeo Formazione), 5.000 da Igor, 10.000 da Italgrafica e 500 da Novaria Restauri. C’è chi dona ma chiede l’anonimato: ecco altri arrivi, di 2.500 e 500 euro. Il totale è già di 135.000 euro. Chi dona ottiene un credito d’imposta pari al 65% per le erogazioni effettuate nel 2015 e al 50 % per quelle relative al 2016. Nel caso delle imprese il credito è riconosciuto nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Per quanto riguarda i privati è riconosciuto nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile ed è ripartito sempre in tre quote annuali di pari importo. A lanciare la campagna “Mettici la faccia” sono stati selfie video speciali. I primi ad averla messa, la faccia, sono i tanti artisti ospiti del teatro che invitano il pubblico a donare alla causa del Coccia: da Moni Ovadia a Umberto Orsini da Lillo e Greg agli Oblivion da Simone Cristicchi a Diego Vergassola da Maurizio Micheli a Fiorello. «A sostenere il teatro – ancora Rapetti - sono i tanti artisti che hanno dimostrato di essere amici del Coccia. Tutte le persone contattate hanno raccolto l’Sos lanciato dalla Fondazione. Anche la loro collaborazione è stata preziosa».

Eleonora Groppetti

NOVARA - Art Bonus per il Coccia, volano le donazioni. Sono arrivate a quota 135.000 euro. Un risultato di tutto rispetto per chi ha lanciato la campagna di raccolta fondi virale “Mettici la faccia”, ovvero la Fondazione Teatro Coccia. A dare il la alle donazioni l’Art Bonus introdotto dalla Legge Franceschini. 

Privati e imprese possono fare donazioni alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione, usufruendo di sgravi fiscali. L’iniziativa è partita nella primavera scorsa. Viva è la soddisfazione per il direttore del Coccia Renata Rapetti. «Le donazioni continuano con successo: vuol dire che la gente si fida di quello che stiamo facendo. Il 17° posto a livello nazionale su 147 posizioni ci lusinga e ci sprona ad andare avanti. La nostra scommessa è vinta. Non è stato facile visto che ci siamo trovati una spada di Damocle sulla testa, il buco della passata gestione. C’è il mutuo da pagare ma ci sono anche risultati positivi come l’aumento del contributo del Ministero, i bandi vinti, quelli con Fondazione Cariplo e Fondazione Crt, l’importante progetto avviato con Eni. C’è una persona in particolare che vogliamo ringraziare, l’avvocato Franco Zanetta, presidente della Fondazione BpN per il Territorio: fin dai primi momenti, per noi difficilissimi, ci ha sostenuti. Il suo interessamento e la sua collaborazione mi hanno commossa. La Fondazione ci è sempre stata vicina con stima e fiducia sincera. Senza questo aiuto prezioso forse oggi non saremmo qui…». La lista delle donazioni con Art Bonus (la tipologia di intervento è "Sostegno istituti e luoghi della cultura storici. Fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione") continua a crescere. Sono arrivati 70.000 euro da Intesi Group, 10.000 da Cavanna Group, 2.500 da Mirato, 14.000 da Rolex, 5.000 da Itof, 15.000 da CEF (Centro Europeo Formazione), 5.000 da Igor, 10.000 da Italgrafica e 500 da Novaria Restauri. C’è chi dona ma chiede l’anonimato: ecco altri arrivi, di 2.500 e 500 euro. Il totale è già di 135.000 euro. Chi dona ottiene un credito d’imposta pari al 65% per le erogazioni effettuate nel 2015 e al 50 % per quelle relative al 2016. Nel caso delle imprese il credito è riconosciuto nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Per quanto riguarda i privati è riconosciuto nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile ed è ripartito sempre in tre quote annuali di pari importo. A lanciare la campagna “Mettici la faccia” sono stati selfie video speciali. I primi ad averla messa, la faccia, sono i tanti artisti ospiti del teatro che invitano il pubblico a donare alla causa del Coccia: da Moni Ovadia a Umberto Orsini da Lillo e Greg agli Oblivion da Simone Cristicchi a Diego Vergassola da Maurizio Micheli a Fiorello. «A sostenere il teatro – ancora Rapetti - sono i tanti artisti che hanno dimostrato di essere amici del Coccia. Tutte le persone contattate hanno raccolto l’Sos lanciato dalla Fondazione. Anche la loro collaborazione è stata preziosa».

Eleonora Groppetti

 

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