Polo chimico di San Martino di Trecate, prove di... emergenza
TRECATE – Giovedì mattina la nuova sirena del Polo chimico di San Martino di Trecate è stata sottoposta al test di udibilità, dopo una prima prova di funzionamento effettuata martedì.
Le sirene, recentemente installate sulla torre dell’acquedotto di San Martino, serviranno ad allertare la popolazione in caso di incidente rilevante ad un’azienda del Polo e sono previste dal Piano di emergenza esterna cui la Prefettura sta lavorando nell’ottica di una sempre maggiore tutela della cittadinanza.
TRECATE – Giovedì mattina la nuova sirena del Polo chimico di San Martino di Trecate è stata sottoposta al test di udibilità, dopo una prima prova di funzionamento effettuata martedì.
Le sirene, recentemente installate sulla torre dell’acquedotto di San Martino, serviranno ad allertare la popolazione in caso di incidente rilevante ad un’azienda del Polo e sono previste dal Piano di emergenza esterna cui la Prefettura sta lavorando nell’ottica di una sempre maggiore tutela della cittadinanza.
Giovedì mattina, il “quartier generale” è stato fissato alla Sarpom: qui, alle 11,19, Teresa Battioli dell’Arpa ha premuto il “bottone rosso” che ha dato il via alle sirene. Tre minuti, fino alle 11,21. Poi, alle 11,25, altro suono, sempre della durata di tre minuti, per il cessato allarme. Nel frattempo, sul territorio, personale del Dipartimento territoriale Piemonte Nord Est, fonometri alla mano, e altri “uditori” incaricati dal Comune di Trecate, si occupavano di verificare l’udibilità delle sirene.
«Questa prova, alla luce anche dell’analisi dei rilievi effettuati dall’Arpa coi fonometri, – spiega Paolo Maffè dell’Associazione industriali di Novara – permetterà di capire se il sistema di allertamento sonoro è efficace, o se sarà necessario apportare dei correttivi. Una volta avuto l’ok, si potrà procedere con il passo successivo previsto nell’ambito del Piano di emergenza esterna della Prefettura».
Il sistema di allertamento della popolazione in caso di incidente rilevante, che una volta operativo sarà attivabile da tutte le aziende del Polo trecatese, è un progetto – ha ricordato Maffè – «al quale si è lavorato per diversi mesi e di cui l’Ain, su richiesta del prefetto stesso, ha assunto il coordinamento». A farsi carico delle spese sono state le aziende, tra le quali sono stati ripartiti i costi. La raffineria Sarpom, come hanno ricordato il direttore Edoardo Mirgone e Marco Ceriotti (che ha seguito il progetto), «ha acquistato le sirene (complessivamente 16 “trombe”, installate sulla torre dell’acquedotto) e le ha donate al Comune di Trecate». Le altre aziende hanno sostenuto i costi dell’installazione, eseguita dalla Gualdoni Service.
Un lavoro, dunque, “corale” e proficuo, «grazie alla collaborazione delle aziende, che si sono sempre dimostrate propositive, e degli enti interessati», sottolinea Maffè.
Al progetto hanno lavorato anche Arpa (per gli aspetti tecnici) e Vigili del fuoco, che hanno individuato l’area di danno in caso di incidente rilevante in un cerchio con circa tre chilometri di raggio che interessa i territori di Trecate e Cerano.
Ora non resta che attendere l’ok sulla piena funzionalità dell’impianto. Un altro passo avanti per il Piano di emergenza esterno e un ulteriore tassello sul fronte della sicurezza dei cittadini.
Laura Cavalli