La Igor si prepara al tour de force

La Igor si prepara al tour de force
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NOVARA - L’Igor si è goduta il 1 novembre l’unica domenica libera della prima parte di stagione e prima di mettere la testa dentro due mesi scarsi di impegni agonistici che porteranno al giro di boa della regular season ma anche al dover fare i conti in Europa dopo i quattro sesti del proprio cammino in Champions League. 

Infatti da mercoledì 4 e sino al 22 dicembre, le azzurre saranno chiamate ad un tour de force fatto di 13 gare, di cui 6 in infrasettimanale (solo 2 in casa, ndr), in poco meno di 50 giorni. 

Un periodo tosto per affrontare il quale Pedullà sta cercando di portare la squadra ad un livello di gioco il più continuo e redditizio possibile. 

In questa ottica è proseguito il lavoro in palestra nelle sedute che precederanno la partenza verso Firenze, prevista per la mattinata di mercoledì con immediata rifinitura al PalaMandela, teatro in serata poi del match contro Il Bisonte di Francesca Vannini e della ex Vanzurova. 

Il tecnico novarese, chiusa a sorpresa nei giorni scorsi anzitempo ma consensualmente l’esperienza con la nazionale tedesca motivata, nel comunicato della federazione teutonica, come un forte segnale alla squadra in vista del girone di qualificazione alle Olimpiadi da giocare ad Ankara in gennaio, non è voluto scendere in polemica, smorzando i toni ma dichiarando: «Tutto sommato non avevamo fatto male questa estate ma avevo colto che nell’aria c’era qualche cosa che non andava e questa sensazione è uscita allo scoperto ed è sfociata nel divorzio». «Il mio rammarico principale – ha spiegato - è che non ho avuto la possibilità di andare in fondo al progetto biennale che era stato concordato con la federazione tedesca che ha condiviso con me sino a poco tempo fa le scelte ed il lavoro ma, evidentemente, c’è stato dell’altro. Diciamo che dopo l’Europeo le cose sono cambiate in ottica obbiettivi che non collimavano più, ma il problema non ero io». 

Ora, quindi, Pedullà ha la possibilità di dedicarsi esclusivamente alla sua Igor e sul match di mercoledì a Firenze dice: «Credo che dalla gara di Istanbul, seppur non positiva nel risultato, siamo venuti a casa con ulteriori miglioramenti anche se siamo indietro ancora nel gioco di palla alta che non è quello che voglio». «Adesso – ha detto il tecnico – mi attendo ulteriori passi avanti e la gara contro il Bisonte sarà importantissima per vedere ciò. La squadra di Vannini ha cambiato poco dalla scorsa stagione – ha ammesso Pedullà – è in un buon momento, ha sgambettato Piacenza e quindi sarà galvanizzata. Di conseguenza, noi non dovremo aspettare di vedere quel che succede ma prendere in mano la partita subito, partendo da una qualità alta della battuta perché la loro regista, Van de Vyver, se ha palla in mano predilige una palla spinta e quindi mettere in difficoltà in ricezione Vanzurova, Perinelli o Negrini potrebbe favorirci». 

«Ma, in ogni caso - ha concluso - dobbiamo pensare a noi stessi e al nostro atteggiamento, predicherò concentrazione a lungo termine, attenzione massima in ricezione e difesa per poi dedicarci ad ottimizzare al meglio e con intelligenza il gioco d’attacco». 

Anche Noemi Signorile, regista delle azzurre (ospite domenica sera con la compagna di squadra Cristina Chirichella negli studi della Domenica Sportiva), concorda con il proprio allenatore ma ammonisce: «Sarà una partita difficile da affrontare con la massima concentrazione perché Vanzurova e compagne in casa si esaltano e sono galvanizzate dalla vittoria su Piacenza ma noi dobbiamo dimostrare che la nostra qualità di gioco è salita di tono».

Attilio Mercalli     

NOVARA - L’Igor si è goduta il 1 novembre l’unica domenica libera della prima parte di stagione e prima di mettere la testa dentro due mesi scarsi di impegni agonistici che porteranno al giro di boa della regular season ma anche al dover fare i conti in Europa dopo i quattro sesti del proprio cammino in Champions League. 

Infatti da mercoledì 4 e sino al 22 dicembre, le azzurre saranno chiamate ad un tour de force fatto di 13 gare, di cui 6 in infrasettimanale (solo 2 in casa, ndr), in poco meno di 50 giorni. 

Un periodo tosto per affrontare il quale Pedullà sta cercando di portare la squadra ad un livello di gioco il più continuo e redditizio possibile. 

In questa ottica è proseguito il lavoro in palestra nelle sedute che precederanno la partenza verso Firenze, prevista per la mattinata di mercoledì con immediata rifinitura al PalaMandela, teatro in serata poi del match contro Il Bisonte di Francesca Vannini e della ex Vanzurova. 

Il tecnico novarese, chiusa a sorpresa nei giorni scorsi anzitempo ma consensualmente l’esperienza con la nazionale tedesca motivata, nel comunicato della federazione teutonica, come un forte segnale alla squadra in vista del girone di qualificazione alle Olimpiadi da giocare ad Ankara in gennaio, non è voluto scendere in polemica, smorzando i toni ma dichiarando: «Tutto sommato non avevamo fatto male questa estate ma avevo colto che nell’aria c’era qualche cosa che non andava e questa sensazione è uscita allo scoperto ed è sfociata nel divorzio». «Il mio rammarico principale – ha spiegato - è che non ho avuto la possibilità di andare in fondo al progetto biennale che era stato concordato con la federazione tedesca che ha condiviso con me sino a poco tempo fa le scelte ed il lavoro ma, evidentemente, c’è stato dell’altro. Diciamo che dopo l’Europeo le cose sono cambiate in ottica obbiettivi che non collimavano più, ma il problema non ero io». 

Ora, quindi, Pedullà ha la possibilità di dedicarsi esclusivamente alla sua Igor e sul match di mercoledì a Firenze dice: «Credo che dalla gara di Istanbul, seppur non positiva nel risultato, siamo venuti a casa con ulteriori miglioramenti anche se siamo indietro ancora nel gioco di palla alta che non è quello che voglio». «Adesso – ha detto il tecnico – mi attendo ulteriori passi avanti e la gara contro il Bisonte sarà importantissima per vedere ciò. La squadra di Vannini ha cambiato poco dalla scorsa stagione – ha ammesso Pedullà – è in un buon momento, ha sgambettato Piacenza e quindi sarà galvanizzata. Di conseguenza, noi non dovremo aspettare di vedere quel che succede ma prendere in mano la partita subito, partendo da una qualità alta della battuta perché la loro regista, Van de Vyver, se ha palla in mano predilige una palla spinta e quindi mettere in difficoltà in ricezione Vanzurova, Perinelli o Negrini potrebbe favorirci». 

«Ma, in ogni caso - ha concluso - dobbiamo pensare a noi stessi e al nostro atteggiamento, predicherò concentrazione a lungo termine, attenzione massima in ricezione e difesa per poi dedicarci ad ottimizzare al meglio e con intelligenza il gioco d’attacco». 

Anche Noemi Signorile, regista delle azzurre (ospite domenica sera con la compagna di squadra Cristina Chirichella negli studi della Domenica Sportiva), concorda con il proprio allenatore ma ammonisce: «Sarà una partita difficile da affrontare con la massima concentrazione perché Vanzurova e compagne in casa si esaltano e sono galvanizzate dalla vittoria su Piacenza ma noi dobbiamo dimostrare che la nostra qualità di gioco è salita di tono».

Attilio Mercalli     

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