Farmacia, continua il braccio di ferro a Trecate
TRECATE - Domenica 20 settembre, così come avevano annunciato, i farmacisti aggiudicatari della quinta farmacia di Trecate sono stati presenti in piazza Cavour e nelle vie del centro per raccogliere firme a sostegno della proposta che venga concesso alla nuova farmacia di insediarsi all’esterno dell’area prevista, indicata nel documento approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2012 e recepito dalla Regione nell’ambito del bando per l’assegnazione della farmacia. I camici bianchi hanno raccolto circa 750 firme e così motiva la richiesta, anche a nome dei colleghi, il dottor Essam Lababidi: «Le buone intenzioni del Consiglio comunale non si discutono, sembra però, che nel voler dare un nuovo servizio ai residenti del quartiere Sud di Trecate, non si sia studiata a sufficienza la disponibilità dei locali nella zona e la fattibilità di tale servizio. Questo potrebbe portare anche ad un fallimento della farmacia nella zona sud, cosa che sicuramente darebbe un impulso negativo allo sviluppo della zona: dopo tutto se una farmacia fallisce, chi si azzarderebbe ad aprirvi un esercizio commerciale? I tempi stretti (entro il 20 di dicembre 2015) che sono imposti dal concorso non permettono l’attesa dello sviluppo della zona con la costruzione della nuova casa di cura, anche se una proroga per l’apertura, finché si costruisce la casa di cura, come soluzione temporanea sarebbe ben accetta. Ma è un bene per i cittadini? Confidiamo che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale ascoltino la voce dei cittadini per risolvere questo problema, eseguendo gli atti di loro competenza per poter aprire la farmacia in via Mazzini 80, anche solo temporaneamente, finché la situazione a sud della ferrovia non lo permetta: dopo tutto si tratta di qualche metro dal limite territoriale». Il dottor Lababidi, dopo aver avuto un colloquio con l’Amministrazione nelle scorse settimane, ha tentato di incontrare ancora i rappresentanti del Comune, per perorare la propria causa, martedì scorso in occasione della riunione della Commissione Bilancio e Urbanistica e, a seguire, della Conferenza dei capigruppo. L’iniziativa non ha avuto alcun esito, perché in Commissione (il cui ordine del giorno, peraltro, non prevedeva l’argomento della farmacia) il pubblico non ha diritto di parola; mentre la Conferenza dei capigruppo (dove generalmente non è ammesso il pubblico) è stata sospesa.
Il sindaco Enrico Ruggerone, da parte sua, parla di indebite pressioni sull’Amministrazione e sul Consiglio comunale, «che – sottolinea con forza – non hanno alcuna competenza in materia, poiché quello a cui il dottor Lababidi e i suoi colleghi hanno partecipato è un bando regionale». «Nel 2012 – precisa il primo cittadino – il Comune ha consegnato alla Regione la cartografia indicante l’area di insediamento individuata per la quinta farmacia. Il documento è stato visionato e approvato dalla Regione che lo ha allegato al bando per l’assegnazione della farmacia. Quando la società del dottor Lababidi ha deciso di concorrere al bando ha avuto modo di visionare la cartografia, dunque sapeva quale era l’area in cui avrebbe dovuto aprire la farmacia. Non comprendiamo, dunque, perché ora chieda di cambiare collocazione e lo faccia rivolgendosi al Comune, che non può certo modificare un atto regionale». «Anche ammettendo, per assurdo, che la Regione accolga la richiesta di modificare l’area di insediamento della farmacia – prosegue il sindaco – si esporrebbe al ricorso di quanti avevano rinunciato a partecipare al bando proprio perché non interessati ad insediare la loro attività nella zona indicata». In pieno accordo con l’Amministrazione è anche il gruppo di opposizione della Lega Nord che, attraverso il coordinatore cittadino Alessandro Pasca, fa sapere di non apprezzare eventuali modifiche all’ubicazione della quinta farmacia. «Abbiamo letto con attenzione le note stampa pubblicate dal dottor Lababidi, riguardanti la locazione della quinta farmacia – dichiara Pasca - e comprendiamo benissimo il suo punto di vista da imprenditore. Tuttavia, il compito di chi fa attività politica non è quello di guardare agli interessi del singolo imprenditore, ma agli interessi della collettività. Il quartiere San Bernardo è un quartiere residenziale privo di qualsiasi tipo di servizi: non c’è un bar, non c’è un supermercato, non c’è quasi nulla. Il quartiere non deve essere considerato come un quartiere di serie B e i cittadini ivi residenti devono avere gli stessi servizi di cui godono tutti gli altri. Per questo motivo sosteniamo che la farmacia dovrà aprire a San Bernardo, al di là della ferrovia, non da altre parti». «Se gli aggiudicatari della quinta farmacia – conclude il sindaco – non ritengono redditizio collocare la loro attività nella zona indicata dal bando, possono sempre rinunciare all’assegnazione, lasciando il posto agli altri concorrenti in graduatoria».
Daniela Uglietti
TRECATE - Domenica 20 settembre, così come avevano annunciato, i farmacisti aggiudicatari della quinta farmacia di Trecate sono stati presenti in piazza Cavour e nelle vie del centro per raccogliere firme a sostegno della proposta che venga concesso alla nuova farmacia di insediarsi all’esterno dell’area prevista, indicata nel documento approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel 2012 e recepito dalla Regione nell’ambito del bando per l’assegnazione della farmacia. I camici bianchi hanno raccolto circa 750 firme e così motiva la richiesta, anche a nome dei colleghi, il dottor Essam Lababidi: «Le buone intenzioni del Consiglio comunale non si discutono, sembra però, che nel voler dare un nuovo servizio ai residenti del quartiere Sud di Trecate, non si sia studiata a sufficienza la disponibilità dei locali nella zona e la fattibilità di tale servizio. Questo potrebbe portare anche ad un fallimento della farmacia nella zona sud, cosa che sicuramente darebbe un impulso negativo allo sviluppo della zona: dopo tutto se una farmacia fallisce, chi si azzarderebbe ad aprirvi un esercizio commerciale? I tempi stretti (entro il 20 di dicembre 2015) che sono imposti dal concorso non permettono l’attesa dello sviluppo della zona con la costruzione della nuova casa di cura, anche se una proroga per l’apertura, finché si costruisce la casa di cura, come soluzione temporanea sarebbe ben accetta. Ma è un bene per i cittadini? Confidiamo che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale ascoltino la voce dei cittadini per risolvere questo problema, eseguendo gli atti di loro competenza per poter aprire la farmacia in via Mazzini 80, anche solo temporaneamente, finché la situazione a sud della ferrovia non lo permetta: dopo tutto si tratta di qualche metro dal limite territoriale». Il dottor Lababidi, dopo aver avuto un colloquio con l’Amministrazione nelle scorse settimane, ha tentato di incontrare ancora i rappresentanti del Comune, per perorare la propria causa, martedì scorso in occasione della riunione della Commissione Bilancio e Urbanistica e, a seguire, della Conferenza dei capigruppo. L’iniziativa non ha avuto alcun esito, perché in Commissione (il cui ordine del giorno, peraltro, non prevedeva l’argomento della farmacia) il pubblico non ha diritto di parola; mentre la Conferenza dei capigruppo (dove generalmente non è ammesso il pubblico) è stata sospesa.
Il sindaco Enrico Ruggerone, da parte sua, parla di indebite pressioni sull’Amministrazione e sul Consiglio comunale, «che – sottolinea con forza – non hanno alcuna competenza in materia, poiché quello a cui il dottor Lababidi e i suoi colleghi hanno partecipato è un bando regionale». «Nel 2012 – precisa il primo cittadino – il Comune ha consegnato alla Regione la cartografia indicante l’area di insediamento individuata per la quinta farmacia. Il documento è stato visionato e approvato dalla Regione che lo ha allegato al bando per l’assegnazione della farmacia. Quando la società del dottor Lababidi ha deciso di concorrere al bando ha avuto modo di visionare la cartografia, dunque sapeva quale era l’area in cui avrebbe dovuto aprire la farmacia. Non comprendiamo, dunque, perché ora chieda di cambiare collocazione e lo faccia rivolgendosi al Comune, che non può certo modificare un atto regionale». «Anche ammettendo, per assurdo, che la Regione accolga la richiesta di modificare l’area di insediamento della farmacia – prosegue il sindaco – si esporrebbe al ricorso di quanti avevano rinunciato a partecipare al bando proprio perché non interessati ad insediare la loro attività nella zona indicata». In pieno accordo con l’Amministrazione è anche il gruppo di opposizione della Lega Nord che, attraverso il coordinatore cittadino Alessandro Pasca, fa sapere di non apprezzare eventuali modifiche all’ubicazione della quinta farmacia. «Abbiamo letto con attenzione le note stampa pubblicate dal dottor Lababidi, riguardanti la locazione della quinta farmacia – dichiara Pasca - e comprendiamo benissimo il suo punto di vista da imprenditore. Tuttavia, il compito di chi fa attività politica non è quello di guardare agli interessi del singolo imprenditore, ma agli interessi della collettività. Il quartiere San Bernardo è un quartiere residenziale privo di qualsiasi tipo di servizi: non c’è un bar, non c’è un supermercato, non c’è quasi nulla. Il quartiere non deve essere considerato come un quartiere di serie B e i cittadini ivi residenti devono avere gli stessi servizi di cui godono tutti gli altri. Per questo motivo sosteniamo che la farmacia dovrà aprire a San Bernardo, al di là della ferrovia, non da altre parti». «Se gli aggiudicatari della quinta farmacia – conclude il sindaco – non ritengono redditizio collocare la loro attività nella zona indicata dal bando, possono sempre rinunciare all’assegnazione, lasciando il posto agli altri concorrenti in graduatoria».
Daniela Uglietti