Maltempo, danni al Parco della Rocca di Arona

Maltempo, danni al Parco della Rocca di Arona
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ARONA - Dopo tante giornate di sole e di caldo è tornata la pioggia, un acquazzone non fuori dalle “righe” sulla città di Arona, ma non così alla Rocca di Arona. Il Parco infatti, giovedì nel tardo pomeriggio, ha dovuto chiudere le porte a turisti e visitatori per una violenta ed improvvisa tromba d’aria che ha causato una serie di danni: alberi caduti, rami spezzati, tendoni strappati e completamenti divelti. 

«E’ venuto giù il finimondo. In quel momento - racconta il gestore dell’area e titolare del punto ristoro La Corte della Rocchetta, Giuseppe Liberati - c’erano alcuni clienti, turisti stranieri. Avendo parcheggiato la loro auto in centro ho deciso di accompagnarli all’autovettura con un nostro mezzo, ma giunti quasi all’ingresso ci siamo accorti che la strada era completamente ostruita bloccando il passaggio all’entrata». 

L’improvvisa precipitazione unita a forti raffiche di vento ha di fatto abbattuto un grande albero, dell’altezza di circa 20 metri, che aveva dimora sul lato destro della piccola scarpata che si trova a costeggiare il viale in terra che porta al Parco. «Si è letteralmente spaccato in due bloccando completamente la strada» dice Liberati. 

Ci sarà invece bisogno dell’esperienza dell’agronomo Giancarlo Fantini per cercare di recuperare il gelso (situato vicino all’area adibita alle caprette), una pianta pregiata e dal grande valore perché una delle poche rimaste in zona e di cui ormai non se ne trova quasi più in giro. Una di quelle piante che nei tempi passati rappresentava una risorsa insostituibile dalle numerose virtù: le sue foglie costituivano un alimento indispensabile per i bachi da seta. Fortunatamente è ancora in piedi, ma alcuni rami si sono spaccati e bisognerà porre particolare attenzione per cercare di recuperarlo. 

Danni si sono avuti non solo alle specie arborie ma anche alle attrezzature. «La pioggia battente – racconta ancora Liberati - ha praticamente distrutto tre degli ombrelloni che si trovano sulla terrazza del punto ristoro, in più mi sono ritrovato anche la cucina e il bagno completamenti allagati». A seguito del maltempo e per la necessaria rimessa a posto del luogo il Parco della Rocca di Arona nella giornata di giovedì dopo le ore 17 è stato chiuso al pubblico e Liberati insieme al figlio Marco in tre ore si sono messi immediatamente al lavoro cercando di riportare la situazione alla normalità. Ieri, venerdì, invece il Parco è stato riaperto regolarmente al pubblico.

m.n.b.

ARONA - Dopo tante giornate di sole e di caldo è tornata la pioggia, un acquazzone non fuori dalle “righe” sulla città di Arona, ma non così alla Rocca di Arona. Il Parco infatti, giovedì nel tardo pomeriggio, ha dovuto chiudere le porte a turisti e visitatori per una violenta ed improvvisa tromba d’aria che ha causato una serie di danni: alberi caduti, rami spezzati, tendoni strappati e completamenti divelti. 

«E’ venuto giù il finimondo. In quel momento - racconta il gestore dell’area e titolare del punto ristoro La Corte della Rocchetta, Giuseppe Liberati - c’erano alcuni clienti, turisti stranieri. Avendo parcheggiato la loro auto in centro ho deciso di accompagnarli all’autovettura con un nostro mezzo, ma giunti quasi all’ingresso ci siamo accorti che la strada era completamente ostruita bloccando il passaggio all’entrata». 

L’improvvisa precipitazione unita a forti raffiche di vento ha di fatto abbattuto un grande albero, dell’altezza di circa 20 metri, che aveva dimora sul lato destro della piccola scarpata che si trova a costeggiare il viale in terra che porta al Parco. «Si è letteralmente spaccato in due bloccando completamente la strada» dice Liberati. 

Ci sarà invece bisogno dell’esperienza dell’agronomo Giancarlo Fantini per cercare di recuperare il gelso (situato vicino all’area adibita alle caprette), una pianta pregiata e dal grande valore perché una delle poche rimaste in zona e di cui ormai non se ne trova quasi più in giro. Una di quelle piante che nei tempi passati rappresentava una risorsa insostituibile dalle numerose virtù: le sue foglie costituivano un alimento indispensabile per i bachi da seta. Fortunatamente è ancora in piedi, ma alcuni rami si sono spaccati e bisognerà porre particolare attenzione per cercare di recuperarlo. 

Danni si sono avuti non solo alle specie arborie ma anche alle attrezzature. «La pioggia battente – racconta ancora Liberati - ha praticamente distrutto tre degli ombrelloni che si trovano sulla terrazza del punto ristoro, in più mi sono ritrovato anche la cucina e il bagno completamenti allagati». A seguito del maltempo e per la necessaria rimessa a posto del luogo il Parco della Rocca di Arona nella giornata di giovedì dopo le ore 17 è stato chiuso al pubblico e Liberati insieme al figlio Marco in tre ore si sono messi immediatamente al lavoro cercando di riportare la situazione alla normalità. Ieri, venerdì, invece il Parco è stato riaperto regolarmente al pubblico.

m.n.b.

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