Bancarella 2015, Rattaro al fotofinish

Bancarella 2015, Rattaro al fotofinish
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78 a 77: per un voto Sara Rattaro porta a casa il Premio Bancarella 2015. Domenica sera, a Pontremoli, l’atto finale della manifestazione passata anche da Novara, nel mese di giugno, con la presentazione degli autori finalisti. È stata una conclusione al cardiopalmo: decisiva l’ultima scheda, quella che ha assegnato la vittoria a Sara Rattaro con “Niente è come te” (Garzanti): distanziata di una lunghezza Simona Sparaco, autrice per Giunti di “Se chiudo gli occhi”: 74 voti sono andati a Enrico Ianniello con “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Feltrinelli), 50 a Paolo Roversi autore di “Solo il tempo di morire” (Marsilio), 39 a Giulio Massobrio che ha scritto “Rex” (Bompiani) e 33 a Mallock con “I volti di Dio” (e/originales). Il voto dei librai ha premiato Sara Rattaro, genovese, ormai scrittrice a tempo pieno (prima era informatrice farmaceutica): è di casa a Novara dove alla Ibs.it ha presentato “Non volare via” (che lo scorso hanno aveva conquistato il Premio “Città di Rieti”, «dove a decidere è ancora una giuria popolare») e il libro vincitore del Bancarella. «Sono contentissima oltre a essere emozionata – commenta a caldo -. Ero a pari merito con Simona, mancava una sola scheda da scrutinare. Eravamo tesissime. Lei forse più di me, perché era sempre stata in vantaggio. Io sono partita piano, nelle prime schede non avevo avuto neanche un voto, ma alla fine l’ho raggiunta. Ero quindi già rassegnata, qualora avessi perso. E invece no… Confesso che avrei preferito un pari merito, sarebbe stato più giusto. I due libri sono piaciuti entrambi. Mi sarebbe piaciuto dividere il premio con lei, una vera signora, che è stata molto elegante. Certo che perdere per un punto…». Al centro del libro vincitore la sottrazione internazionale di minori: le vicende di quei bambini che, nati da matrimoni binazionali, in caso di separazione, spesso vengono rapiti e allontanati da uno dei due genitori. I protagonisti sono un padre, Francesco, e una figlia, Margherita, che si ritrovano dopo una separazione di molti anni, quando lei è ormai adolescente. La madre, quando Margherita era piccola, era partita per un viaggio in Danimarca, sua terra di origine, portando con sé la bimba, senza fare più ritorno e senza permettere a Francesco di rivederla. «Una storia vera che io ho solo un po’ modificato – aveva spiegato Rattaro a Novara -. Mi è stata raccontata da un papà che sta ancora attraversando una situazione difficilissima».

Eleonora Groppetti

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 23 luglio 2015 

78 a 77: per un voto Sara Rattaro porta a casa il Premio Bancarella 2015. Domenica sera, a Pontremoli, l’atto finale della manifestazione passata anche da Novara, nel mese di giugno, con la presentazione degli autori finalisti. È stata una conclusione al cardiopalmo: decisiva l’ultima scheda, quella che ha assegnato la vittoria a Sara Rattaro con “Niente è come te” (Garzanti): distanziata di una lunghezza Simona Sparaco, autrice per Giunti di “Se chiudo gli occhi”: 74 voti sono andati a Enrico Ianniello con “La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” (Feltrinelli), 50 a Paolo Roversi autore di “Solo il tempo di morire” (Marsilio), 39 a Giulio Massobrio che ha scritto “Rex” (Bompiani) e 33 a Mallock con “I volti di Dio” (e/originales). Il voto dei librai ha premiato Sara Rattaro, genovese, ormai scrittrice a tempo pieno (prima era informatrice farmaceutica): è di casa a Novara dove alla Ibs.it ha presentato “Non volare via” (che lo scorso hanno aveva conquistato il Premio “Città di Rieti”, «dove a decidere è ancora una giuria popolare») e il libro vincitore del Bancarella. «Sono contentissima oltre a essere emozionata – commenta a caldo -. Ero a pari merito con Simona, mancava una sola scheda da scrutinare. Eravamo tesissime. Lei forse più di me, perché era sempre stata in vantaggio. Io sono partita piano, nelle prime schede non avevo avuto neanche un voto, ma alla fine l’ho raggiunta. Ero quindi già rassegnata, qualora avessi perso. E invece no… Confesso che avrei preferito un pari merito, sarebbe stato più giusto. I due libri sono piaciuti entrambi. Mi sarebbe piaciuto dividere il premio con lei, una vera signora, che è stata molto elegante. Certo che perdere per un punto…». Al centro del libro vincitore la sottrazione internazionale di minori: le vicende di quei bambini che, nati da matrimoni binazionali, in caso di separazione, spesso vengono rapiti e allontanati da uno dei due genitori. I protagonisti sono un padre, Francesco, e una figlia, Margherita, che si ritrovano dopo una separazione di molti anni, quando lei è ormai adolescente. La madre, quando Margherita era piccola, era partita per un viaggio in Danimarca, sua terra di origine, portando con sé la bimba, senza fare più ritorno e senza permettere a Francesco di rivederla. «Una storia vera che io ho solo un po’ modificato – aveva spiegato Rattaro a Novara -. Mi è stata raccontata da un papà che sta ancora attraversando una situazione difficilissima».

Eleonora Groppetti

Leggi di più sul Corriere di Novara di giovedì 23 luglio 2015 

 

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