Chiuso con 10 prescrizioni e un’assoluzione il processo sul voto di scambio alle comunali 2006

Chiuso con 10 prescrizioni e un’assoluzione il processo sul voto di scambio alle comunali 2006
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NOVARA – Si è concluso con 10 prescrizioni e un’assoluzione, questa mattina, lunedì 20 luglio, in Tribunale a Novara, la seconda tranche del ‘caso’ ormai noto del ‘voto di scambio’, che vide al centro della vicenda, ormai 9 anni fa, era la primavera del 2006, Giovanni Alessi.

Il protagonista ‘principale’ dei fatti è uscito di scena nel marzo 2012, quando in udienza preliminare patteggiò, con i propri avvocati, due anni, sostenendo, però, di non aver mai fatto nulla di illecito. Ora, in Tribunale, restava una ‘coda’ di quell’episodio. Sul banco degli imputati, 11 persone, per le quali il pm, nella penultima udienza, aveva chiesto la prescrizione.

Per l’accusa promisero il loro voto, e quello dei loro famigliari, ad Alessi, candidato in corsa per le elezioni comunali, in cambio di un posto di lavoro. Alessi, ex consigliere comunale nelle fila dell’Udc ed ex presidente dell’Assa, candidato alle amministrative del 2006, e altri quattro, di cui tre condannati e uno assolto, sono, come anticipato, già usciti di scena in passato.

Prescrizione, dunque, per Massimiliano Bagatin, Massimiliano Cizza, Fabio De Carlo, Rosa Di Maio, Antonio Errico, Concetta Gariano, Debora Lentini, Giuseppe La Venia, Patrizia Mirenda e Giovanni Poidimani. Assoluzione, invece, per Stefano Bersani.

Il processo si era aperto ben tre anni fa, nel giugno del 2012, poi tanti rinvii (per impedimenti di difensori o altre criticità), l’ultimo, per la situazione legata all’epoca ai giudici, nel giugno dello scorso anno. Nell’estate del 2014 il giudice titolare del procedimento era al momento assegnato ad altro ufficio e il magistrato che l’aveva sostituito non aveva potuto, pertanto, far altro che rinviare il procedimento. Tutti e undici gli imputati, durante le indagini, hanno rigettato ogni addebito. I loro legali hanno sostenuto come non esistano prove concrete del reato contestato e chiesto, quindi, l’assoluzione, in via secondaria si erano accodati alla richiesta del pm, ossia la prescrizione, il “non doversi procedere”.

mo.c.


NOVARA – Si è concluso con 10 prescrizioni e un’assoluzione, questa mattina, lunedì 20 luglio, in Tribunale a Novara, la seconda tranche del ‘caso’ ormai noto del ‘voto di scambio’, che vide al centro della vicenda, ormai 9 anni fa, era la primavera del 2006, Giovanni Alessi.

Il protagonista ‘principale’ dei fatti è uscito di scena nel marzo 2012, quando in udienza preliminare patteggiò, con i propri avvocati, due anni, sostenendo, però, di non aver mai fatto nulla di illecito. Ora, in Tribunale, restava una ‘coda’ di quell’episodio. Sul banco degli imputati, 11 persone, per le quali il pm, nella penultima udienza, aveva chiesto la prescrizione.

Per l’accusa promisero il loro voto, e quello dei loro famigliari, ad Alessi, candidato in corsa per le elezioni comunali, in cambio di un posto di lavoro. Alessi, ex consigliere comunale nelle fila dell’Udc ed ex presidente dell’Assa, candidato alle amministrative del 2006, e altri quattro, di cui tre condannati e uno assolto, sono, come anticipato, già usciti di scena in passato.

Prescrizione, dunque, per Massimiliano Bagatin, Massimiliano Cizza, Fabio De Carlo, Rosa Di Maio, Antonio Errico, Concetta Gariano, Debora Lentini, Giuseppe La Venia, Patrizia Mirenda e Giovanni Poidimani. Assoluzione, invece, per Stefano Bersani.

Il processo si era aperto ben tre anni fa, nel giugno del 2012, poi tanti rinvii (per impedimenti di difensori o altre criticità), l’ultimo, per la situazione legata all’epoca ai giudici, nel giugno dello scorso anno. Nell’estate del 2014 il giudice titolare del procedimento era al momento assegnato ad altro ufficio e il magistrato che l’aveva sostituito non aveva potuto, pertanto, far altro che rinviare il procedimento. Tutti e undici gli imputati, durante le indagini, hanno rigettato ogni addebito. I loro legali hanno sostenuto come non esistano prove concrete del reato contestato e chiesto, quindi, l’assoluzione, in via secondaria si erano accodati alla richiesta del pm, ossia la prescrizione, il “non doversi procedere”.

mo.c.


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