Fauna selvatica, l’allarme di Coldiretti
Fauna selvatica: sempre più un problema. E non solo per l’agricoltura. L’intera dirigenza di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Delia Revelli e dal direttore Antonio De Concilio, unitamente ai vertici di Coldiretti Novara-Vco con il direttore Gian Carlo Ramella e le rappresentanze di tutte le zone delle due province, ha incontrato venerdì in Regione l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, in rappresentanza anche del presidente Sergio Chiamparino. E’ intervenuto anche Paolo Annichini (dirigente della zona di Borgomanero) che ha evidenziato la particolare criticità del problema per il territorio Novarese. Presente anche il Comandante del Corpo Forestale dello Stato Paolo Salsotto. Durante l’incontro è stato consegnato il documento, elaborato da Coldiretti a livello nazionale, sul quale si è avviato un confronto con Legambiente per intraprendere un’analisi della pianificazione faunistico-venatoria sul territorio, al fine di affrontare in modo organico il problema della fauna selvatica, unitamente ad una proposta di legge regionale.
Ormai nelle campagne piemontesi è vera e propria emergenza e le condizioni di vita sono rese sempre più difficili dai danni provocati dagli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, attaccano gli animali allevati, causano incidenti stradali, oltre a rappresentare un rischio per la vita dei cittadini. Numerose, anche nel Novarese, sono state le proteste e le segnalazioni degli agricoltori.
«I nostri agricoltori stanno subendo con maggior frequenza gravi danni alle proprie infrastrutture, agli animali ed alle loro colture che incidono pesantemente sui risultati economici delle attività – ha affermato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – E’ fondamentale, quindi, pensare a prevenire tali fenomeni, prima ancora di risarcire i danni. Questa situazione è insostenibile perché sta provocando, oltretutto, l’abbandono delle aree rurali con ripercussioni ambientali e sociali. Vista l’importanza dell’argomento, abbiamo chiesto che la Regione sostenga le azioni di intervento col Governo nazionale ed anche a Bruxelles».
L’assessore Giorgio Ferrero ha sottolineato come sia fondamentale per il Governo regionale poter contare sul contributo di forze sociali come Coldiretti, che riescono a coniugare la rivendicazione con proposte serie per la soluzione delle problematiche. Egli, ha anche colto l’occasione per illustrare in modo analitico le erogazioni d’indennizzi alle aziende, che dovrebbero essere avviate nei prossimi giorni per un valore complessivo di circa 2 milioni e 700 mila euro per gli anni 2013 e precedenti. Per quanto riguarda il 2014, ha spiegato che è già stato predisposto dalla Regione l’atto per la liquidazione dei fondi a disposizione, ammontanti a circa 1 milione e 700 mila euro.
Infine, si è aperto un approfondito dibattito in cui sono stati analizzati i problemi provocati dai vari tipi di animali selvatici: dai lupi ai cinghiali, dai caprioli alle nutrie, eliminate dalle specie cacciabili, per le quali la Regione ha approntato una delibera, al vaglio dell’Ispra, che fa chiarezza sui metodi di intervento volti ad eliminare i danni che provocano con sempre maggior frequenza.
«L’attuale disagio registrato dagli agricoltori piemontesi richiede misure sia straordinarie che strutturali nell’interesse non solo dell’agricoltura, ma anche della incolumità pubblica – ha spiegato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - La Regione ha assicurato la liquidazione dei risarcimenti, ma chiediamo lo snellimento delle procedure per rendere tempestivamente fruibili gli indennizzi. Per questo mettiamo a disposizione i Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) con i quali le amministrazioni competenti possono stipulare convenzioni, al fine di disciplinare e semplificare le modalità di gestione del procedimento». Coldiretti Piemonte ha assicurato che non farà mancare il proprio contributo alla edificazione di percorsi più articolati, tesi a riordinare e razionalizzare l’intero sistema, evitando anche inutili e pericolose tensioni sociali.
Laura Cavalli
Fauna selvatica: sempre più un problema. E non solo per l’agricoltura. L’intera dirigenza di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Delia Revelli e dal direttore Antonio De Concilio, unitamente ai vertici di Coldiretti Novara-Vco con il direttore Gian Carlo Ramella e le rappresentanze di tutte le zone delle due province, ha incontrato venerdì in Regione l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, in rappresentanza anche del presidente Sergio Chiamparino. E’ intervenuto anche Paolo Annichini (dirigente della zona di Borgomanero) che ha evidenziato la particolare criticità del problema per il territorio Novarese. Presente anche il Comandante del Corpo Forestale dello Stato Paolo Salsotto. Durante l’incontro è stato consegnato il documento, elaborato da Coldiretti a livello nazionale, sul quale si è avviato un confronto con Legambiente per intraprendere un’analisi della pianificazione faunistico-venatoria sul territorio, al fine di affrontare in modo organico il problema della fauna selvatica, unitamente ad una proposta di legge regionale.
Ormai nelle campagne piemontesi è vera e propria emergenza e le condizioni di vita sono rese sempre più difficili dai danni provocati dagli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, attaccano gli animali allevati, causano incidenti stradali, oltre a rappresentare un rischio per la vita dei cittadini. Numerose, anche nel Novarese, sono state le proteste e le segnalazioni degli agricoltori.
«I nostri agricoltori stanno subendo con maggior frequenza gravi danni alle proprie infrastrutture, agli animali ed alle loro colture che incidono pesantemente sui risultati economici delle attività – ha affermato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte – E’ fondamentale, quindi, pensare a prevenire tali fenomeni, prima ancora di risarcire i danni. Questa situazione è insostenibile perché sta provocando, oltretutto, l’abbandono delle aree rurali con ripercussioni ambientali e sociali. Vista l’importanza dell’argomento, abbiamo chiesto che la Regione sostenga le azioni di intervento col Governo nazionale ed anche a Bruxelles».
L’assessore Giorgio Ferrero ha sottolineato come sia fondamentale per il Governo regionale poter contare sul contributo di forze sociali come Coldiretti, che riescono a coniugare la rivendicazione con proposte serie per la soluzione delle problematiche. Egli, ha anche colto l’occasione per illustrare in modo analitico le erogazioni d’indennizzi alle aziende, che dovrebbero essere avviate nei prossimi giorni per un valore complessivo di circa 2 milioni e 700 mila euro per gli anni 2013 e precedenti. Per quanto riguarda il 2014, ha spiegato che è già stato predisposto dalla Regione l’atto per la liquidazione dei fondi a disposizione, ammontanti a circa 1 milione e 700 mila euro.
Infine, si è aperto un approfondito dibattito in cui sono stati analizzati i problemi provocati dai vari tipi di animali selvatici: dai lupi ai cinghiali, dai caprioli alle nutrie, eliminate dalle specie cacciabili, per le quali la Regione ha approntato una delibera, al vaglio dell’Ispra, che fa chiarezza sui metodi di intervento volti ad eliminare i danni che provocano con sempre maggior frequenza.
«L’attuale disagio registrato dagli agricoltori piemontesi richiede misure sia straordinarie che strutturali nell’interesse non solo dell’agricoltura, ma anche della incolumità pubblica – ha spiegato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte - La Regione ha assicurato la liquidazione dei risarcimenti, ma chiediamo lo snellimento delle procedure per rendere tempestivamente fruibili gli indennizzi. Per questo mettiamo a disposizione i Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) con i quali le amministrazioni competenti possono stipulare convenzioni, al fine di disciplinare e semplificare le modalità di gestione del procedimento». Coldiretti Piemonte ha assicurato che non farà mancare il proprio contributo alla edificazione di percorsi più articolati, tesi a riordinare e razionalizzare l’intero sistema, evitando anche inutili e pericolose tensioni sociali.
Laura Cavalli