Nibali, quello scatto da tricolore

Nibali, quello scatto da tricolore
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NOVARA - Da Messina a Superga per riconquistare la maglia tricolore. Una corsa dominata in lungo e in largo da Vincenzo Nibali quella del campionato italiano dei professionisti che, viste le difficoltà finali, lasciava aperti i giochi solo ad una mezza dozzina di concorrenti. Già la dice lunga l'esiguo numero di partenti, solo 108 (con 39 arrivati). Un ostacolo insormontabile la doppia salita di Superga per i cosiddetti passisti veloci. C'è stata una fuga, è vero, ma sempre tenuta sotto controllo da due squadre: l'Astana di Nibali (con Agnoli, Cataldo e Scarponi) e la meno agguerrita Lampre di Diego Ulissi, già vincitore di una Milano-Torino che pure si concludeva a Superga. I cinque protagonisti della prima ed unica fuga sono stati Giorgio Cecchinel (Southeast), Marco Frapporti (Androni), Antonio Nibali (debuttante, fratello del vincitore e in corsa per la Nippo Fantini), Luca Sterbini (Bardiani) e Filippo Fortin (Team Continental). Vittime predestinate, che spariscono dalla circolazione appena inizia la salita. Si registra anche una brutta caduta del toscano Andrea Manfredi, che viene ricoverato in ospedale. Ad una ventina di chilometri dal traguardo restano in testa in 12 e tra gli altri ci sono Finetto, Villella, Zilioli (che mamma Rai continua a chiamare Italo), Parrinello, Stortoni, l'eterno Davide Rebellin e l'atteso Domenico Pozzovivo. Al primo scatto di Nibali sono sfracelli e dopo un paio di curve si ritrovano al comando in tre: Vincenzo Nibali (Astana), Diego Ulissi (Lampre) e Francesco Reda (ex Acqua e Sapone ai tempi di Garzelli ed ora Team Idea). Pozzovivo stava azzannando un panino quando Nibali lo ha sorpreso con un allungo: e il buon Domenico, troppo leggero quando la strada scende, non rientrerà più e alla fine sarà soltanto sesto (una delusione). Nibali a questo punto gioca con i due compagni di fuga costringendoli a faticosi inseguimenti fin quando entrambi non ce faranno più e si accontenteranno di un pur non disprezzabile posto d'onore. Primo un siciliano (Nibali), secondo un calabrese (Reda). 

Il campionato italiano dei professionisti è passato per Novara così come anche la prova Donne Elite su strada. Qui si è registrata la brillante doppietta della friulana Elena Cecchini che ha rivinto il titolo di campionessa. Erano iscritte in 72, ma da Legnano sono partite in 63. La favorita Elisa Longo Borghini ha perso il treno nel pianeggiante tratto iniziale, dove si è invece scatenata la squadra delle Fiamme Azzurre, quella della Cecchini, forte della presenza di ben 7 concorrenti. Isolata la più forte in salita, è stato facile per le Fiamme Azzurre battere le Fiamme Oro rappresentate da due sole concorrenti, Elisa Longo Borghini e Maria Giulia Confalonieri. Restava la salita finale e qui la ragazza ossolana ci ha dato dentro di forza e di rabbia recuperando tutte le fuggitive meno una: appunto la Cecchini, che senza essere una specialista in salita è stata protagonista di un coraggioso finale conservando un margine di 21" su Elisa. Evidente la delusione della Longo Borghini per un piazzamento senz'altro onorevole ma che la priva di quella maglia tricolore che aveva sognato e inseguito andando anche in ritiro a Livigno. 

Infine ieri si è disputato anche il 1° Gran Premio Città di Novara, corsa riservata alla categoria Allievi (15-16 anni) organizzata dal Velo Club Novarese. Con partenza e arrivo in viale Kennedy si è gareggiato su un circuito cittadino di 8 km che è stato ripetuto 10 volte. L'ha spuntata Riccardo Covizzi, portacolori della Bareggese, precedendo l'ossolano Andrea Bartolozzi e il torinese Nicolò Vitillo. Gli iscritti erano 96, i partenti 80 con 62 arrivati. Il trofeo per la prima società è stato assegnato al Pedale Ossolano di Marco Padovan, che oltre a Bartolozzi ha piazzato tra i primi dieci anche Carlo Ottone e Fausto Barone. Al nono posto il canellese Alberto Erpetto, recente vincitore della Novara-Orta. 

Sandro Bottelli

NOVARA - Da Messina a Superga per riconquistare la maglia tricolore. Una corsa dominata in lungo e in largo da Vincenzo Nibali quella del campionato italiano dei professionisti che, viste le difficoltà finali, lasciava aperti i giochi solo ad una mezza dozzina di concorrenti. Già la dice lunga l'esiguo numero di partenti, solo 108 (con 39 arrivati). Un ostacolo insormontabile la doppia salita di Superga per i cosiddetti passisti veloci. C'è stata una fuga, è vero, ma sempre tenuta sotto controllo da due squadre: l'Astana di Nibali (con Agnoli, Cataldo e Scarponi) e la meno agguerrita Lampre di Diego Ulissi, già vincitore di una Milano-Torino che pure si concludeva a Superga. I cinque protagonisti della prima ed unica fuga sono stati Giorgio Cecchinel (Southeast), Marco Frapporti (Androni), Antonio Nibali (debuttante, fratello del vincitore e in corsa per la Nippo Fantini), Luca Sterbini (Bardiani) e Filippo Fortin (Team Continental). Vittime predestinate, che spariscono dalla circolazione appena inizia la salita. Si registra anche una brutta caduta del toscano Andrea Manfredi, che viene ricoverato in ospedale. Ad una ventina di chilometri dal traguardo restano in testa in 12 e tra gli altri ci sono Finetto, Villella, Zilioli (che mamma Rai continua a chiamare Italo), Parrinello, Stortoni, l'eterno Davide Rebellin e l'atteso Domenico Pozzovivo. Al primo scatto di Nibali sono sfracelli e dopo un paio di curve si ritrovano al comando in tre: Vincenzo Nibali (Astana), Diego Ulissi (Lampre) e Francesco Reda (ex Acqua e Sapone ai tempi di Garzelli ed ora Team Idea). Pozzovivo stava azzannando un panino quando Nibali lo ha sorpreso con un allungo: e il buon Domenico, troppo leggero quando la strada scende, non rientrerà più e alla fine sarà soltanto sesto (una delusione). Nibali a questo punto gioca con i due compagni di fuga costringendoli a faticosi inseguimenti fin quando entrambi non ce faranno più e si accontenteranno di un pur non disprezzabile posto d'onore. Primo un siciliano (Nibali), secondo un calabrese (Reda). 

Il campionato italiano dei professionisti è passato per Novara così come anche la prova Donne Elite su strada. Qui si è registrata la brillante doppietta della friulana Elena Cecchini che ha rivinto il titolo di campionessa. Erano iscritte in 72, ma da Legnano sono partite in 63. La favorita Elisa Longo Borghini ha perso il treno nel pianeggiante tratto iniziale, dove si è invece scatenata la squadra delle Fiamme Azzurre, quella della Cecchini, forte della presenza di ben 7 concorrenti. Isolata la più forte in salita, è stato facile per le Fiamme Azzurre battere le Fiamme Oro rappresentate da due sole concorrenti, Elisa Longo Borghini e Maria Giulia Confalonieri. Restava la salita finale e qui la ragazza ossolana ci ha dato dentro di forza e di rabbia recuperando tutte le fuggitive meno una: appunto la Cecchini, che senza essere una specialista in salita è stata protagonista di un coraggioso finale conservando un margine di 21" su Elisa. Evidente la delusione della Longo Borghini per un piazzamento senz'altro onorevole ma che la priva di quella maglia tricolore che aveva sognato e inseguito andando anche in ritiro a Livigno. 

Infine ieri si è disputato anche il 1° Gran Premio Città di Novara, corsa riservata alla categoria Allievi (15-16 anni) organizzata dal Velo Club Novarese. Con partenza e arrivo in viale Kennedy si è gareggiato su un circuito cittadino di 8 km che è stato ripetuto 10 volte. L'ha spuntata Riccardo Covizzi, portacolori della Bareggese, precedendo l'ossolano Andrea Bartolozzi e il torinese Nicolò Vitillo. Gli iscritti erano 96, i partenti 80 con 62 arrivati. Il trofeo per la prima società è stato assegnato al Pedale Ossolano di Marco Padovan, che oltre a Bartolozzi ha piazzato tra i primi dieci anche Carlo Ottone e Fausto Barone. Al nono posto il canellese Alberto Erpetto, recente vincitore della Novara-Orta. 

Sandro Bottelli

 

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