Vent’anni di lavoro e beneficenza: «Un punto di partenza per il futuro»

Vent’anni di lavoro e beneficenza: «Un punto di partenza per il futuro»
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GARBAGNA – “Non un punto di arrivo ma un punto di partenza per il futuro”. In questa sintesi, scritta anche sulla targa ricordo donata al capogruppo in carica, sta tutto il senso del ventennale degli Alpini di Garbagna. Che hanno festeggiato i vent’anni di attività, in concomitanza con la festa annuale della sezione novarese (presente il presidente Antonio Palombo), lo scorso fine settimana. Il paese si è trasformato in una suggestiva cornice tricolore: impressionante il colpo d’occhio tra bandiere, sandaline e ornamenti disseminati lungo le vie. Tre giorni di festa iniziati venerdì sera con la proiezione di un film; sabato sera il concerto della banda musicale di Caltignaga. Ma è stata domenica 14 la giornata clou. Tanti i gruppi e le sezioni arrivati, anche da lontano, per l’occasione di festa (vessilli alpini, tra gli altri, da Udine, Ivrea, Omegna…). Molte le autorità civili e militari di ogni ordine e grado presenti in piazza del Municipio, prima della presentazione dell’opera scultorea del mastro del legno garbagnese Luigi Casalchini. E’ stato il sindaco Manzini a scoprire l’imponente bassorilievo (realizzato durante un lungo e sapiente anno di lavoro) raffigurante la battaglia della Bicocca, tratto dal dipinto del pittore Cesare Morbio. Un dono al Comune dagli Alpini (che hanno ricevuto il sostegno di Elanplast) a memoria del bel traguardo raggiunto.
«Il dono della targa è stato per me davvero inaspettato – confida il capogruppo garbagnese Claudio Buslacchi (alla guida delle Penne Nere locali da dieci anni, ricevuto il testimone del decennio precedente – il primo – dal predecessore Luciano Leonardi) – Per me è stato un onore in questi anni essere alla guida di un gruppo volenteroso di persone straordinarie, infaticabili lavoratori senza compenso, impegnato a tenere alto il nome degli Alpini facendo tanta beneficenza e tante belle cose, a sostegno dei bisognosi». La giornata è proseguita con l’omaggio al monumento Alpino e alla cappella dei caduti al cimitero, prima della messa celebrata da monsignor Giampiero Rampin. Durante e dopo il pranzo, emozioni e suggestioni sulle note della Fanfara di Ivrea. «Un weekend che ha trasmesso appieno il più classico spirito alpino: da un lato molto ‘istituzionale’ ma al contempo molto ‘popolare’. Gli Alpini riescono a coinvolgere la gente e, per i valori che trasmettono, a fare breccia nei cuori», conclude il sindaco Manzini.

GARBAGNA – “Non un punto di arrivo ma un punto di partenza per il futuro”. In questa sintesi, scritta anche sulla targa ricordo donata al capogruppo in carica, sta tutto il senso del ventennale degli Alpini di Garbagna. Che hanno festeggiato i vent’anni di attività, in concomitanza con la festa annuale della sezione novarese (presente il presidente Antonio Palombo), lo scorso fine settimana. Il paese si è trasformato in una suggestiva cornice tricolore: impressionante il colpo d’occhio tra bandiere, sandaline e ornamenti disseminati lungo le vie. Tre giorni di festa iniziati venerdì sera con la proiezione di un film; sabato sera il concerto della banda musicale di Caltignaga. Ma è stata domenica 14 la giornata clou. Tanti i gruppi e le sezioni arrivati, anche da lontano, per l’occasione di festa (vessilli alpini, tra gli altri, da Udine, Ivrea, Omegna…). Molte le autorità civili e militari di ogni ordine e grado presenti in piazza del Municipio, prima della presentazione dell’opera scultorea del mastro del legno garbagnese Luigi Casalchini. E’ stato il sindaco Manzini a scoprire l’imponente bassorilievo (realizzato durante un lungo e sapiente anno di lavoro) raffigurante la battaglia della Bicocca, tratto dal dipinto del pittore Cesare Morbio. Un dono al Comune dagli Alpini (che hanno ricevuto il sostegno di Elanplast) a memoria del bel traguardo raggiunto.
«Il dono della targa è stato per me davvero inaspettato – confida il capogruppo garbagnese Claudio Buslacchi (alla guida delle Penne Nere locali da dieci anni, ricevuto il testimone del decennio precedente – il primo – dal predecessore Luciano Leonardi) – Per me è stato un onore in questi anni essere alla guida di un gruppo volenteroso di persone straordinarie, infaticabili lavoratori senza compenso, impegnato a tenere alto il nome degli Alpini facendo tanta beneficenza e tante belle cose, a sostegno dei bisognosi». La giornata è proseguita con l’omaggio al monumento Alpino e alla cappella dei caduti al cimitero, prima della messa celebrata da monsignor Giampiero Rampin. Durante e dopo il pranzo, emozioni e suggestioni sulle note della Fanfara di Ivrea. «Un weekend che ha trasmesso appieno il più classico spirito alpino: da un lato molto ‘istituzionale’ ma al contempo molto ‘popolare’. Gli Alpini riescono a coinvolgere la gente e, per i valori che trasmettono, a fare breccia nei cuori», conclude il sindaco Manzini.

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ari.mar.

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