Indigenti e sfrattati, è ancora emergenza a Trecate

Indigenti e sfrattati, è ancora emergenza a Trecate
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TRECATE - «La somma pro-capite che il Comune di Trecate ha investito nel 2014 per il settore socio-assistenziale è la più alta fra quelle dei comuni dell’Ovest Ticino»: così l’assessore ai Servizi Sociali, Marco Uboldi, durante l’ultimo Consiglio comunale. I dati relativi alla spesa assistenziale sono stati forniti in occasione della presentazione del Rendiconto di Gestione dello scorso anno.

«Nel 2014 sono stati stanziati per l’assistenza 182.000 euro – ha spiegato Uboldi – grazie ai quali numerose persone sono state aiutate ad acquistare generi alimentari, farmaci, beni di prima necessità, materiale scolastico e a pagare le bollette: le famiglie che non hanno soldi per fare la spesa sono numerose e abbiamo cercato di aiutarle in base alle rispettive necessità».

L’assessore ha evidenziato che «l’81,4% dei contributi sono andati a cittadini italiani e il 18,6% a cittadini stranieri (che, per ricevere sostegno economico, devono avere i requisiti richiesti ed essere residenti a Trecate da vari anni)».

«Durante lo scorso anno – ha affermato Uboldi – l’ufficio preposto ha ricevuto 2.600 persone ed ha accolto 500 richieste di contributo. Va ricordato che i contributi non vengono distribuiti a pioggia, ma ogni richiesta viene valutata da una commissione che esamina attentamente ogni singola situazione».

Il sindaco, Enrico Ruggerone, ha inoltre ricordato il problema dell’emergenza abitativa: «Abbiamo ormai  raggiunto i 130/140 sfratti all’anno e il Comune deve far fronte anche a questa situazione. Nel 2014 sono stati assegnati 35 nuovi alloggi di edilizia popolare (17 attingendo dalla graduatoria del 2008 e 18 da quella del 2012) garantendo una sistemazione a varie famiglie in difficoltà».

«Gli alloggi popolari presenti in città – ha sottolineato l’assessore Uboldi – sono attualmente 105, di cui 93 abitati da famiglie italiane e 12 da nuclei familiari stranieri».

Il sindaco ha inoltre ricordato il prezioso contributo di alcune associazioni di volontariato, quali Caritas, Croce Rossa e Auser, «grazie alla cui collaborazione siamo riusciti a creare una rete assistenziale che ha permesso al sistema di non implodere, nonostante la situazione di emergenza».

Daniela Uglietti

TRECATE - «La somma pro-capite che il Comune di Trecate ha investito nel 2014 per il settore socio-assistenziale è la più alta fra quelle dei comuni dell’Ovest Ticino»: così l’assessore ai Servizi Sociali, Marco Uboldi, durante l’ultimo Consiglio comunale. I dati relativi alla spesa assistenziale sono stati forniti in occasione della presentazione del Rendiconto di Gestione dello scorso anno.

«Nel 2014 sono stati stanziati per l’assistenza 182.000 euro – ha spiegato Uboldi – grazie ai quali numerose persone sono state aiutate ad acquistare generi alimentari, farmaci, beni di prima necessità, materiale scolastico e a pagare le bollette: le famiglie che non hanno soldi per fare la spesa sono numerose e abbiamo cercato di aiutarle in base alle rispettive necessità».

L’assessore ha evidenziato che «l’81,4% dei contributi sono andati a cittadini italiani e il 18,6% a cittadini stranieri (che, per ricevere sostegno economico, devono avere i requisiti richiesti ed essere residenti a Trecate da vari anni)».

«Durante lo scorso anno – ha affermato Uboldi – l’ufficio preposto ha ricevuto 2.600 persone ed ha accolto 500 richieste di contributo. Va ricordato che i contributi non vengono distribuiti a pioggia, ma ogni richiesta viene valutata da una commissione che esamina attentamente ogni singola situazione».

Il sindaco, Enrico Ruggerone, ha inoltre ricordato il problema dell’emergenza abitativa: «Abbiamo ormai  raggiunto i 130/140 sfratti all’anno e il Comune deve far fronte anche a questa situazione. Nel 2014 sono stati assegnati 35 nuovi alloggi di edilizia popolare (17 attingendo dalla graduatoria del 2008 e 18 da quella del 2012) garantendo una sistemazione a varie famiglie in difficoltà».

«Gli alloggi popolari presenti in città – ha sottolineato l’assessore Uboldi – sono attualmente 105, di cui 93 abitati da famiglie italiane e 12 da nuclei familiari stranieri».

Il sindaco ha inoltre ricordato il prezioso contributo di alcune associazioni di volontariato, quali Caritas, Croce Rossa e Auser, «grazie alla cui collaborazione siamo riusciti a creare una rete assistenziale che ha permesso al sistema di non implodere, nonostante la situazione di emergenza».

Daniela Uglietti

 

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