Vailog: “Ridare le aree di S. Agabio alla città per poterle riqualificare”
“L’insediamento proposto da Vailog ad Agognate s’inquadra in un disegno più ampio di sviluppo urbano, con cui l’amministrazione comunale si propone di riqualificare il quartiere di Sant’Agabio”. In quella zona la la Vailog possiede due aree (ex Magazzini Cariplo), una a sud e l’altra a nord di via Martino della Torre per un totale di circa 84.000 mq. che attualmente sono destinate a magazzini ed in parte dismessi. Cose propone l’azienda?
“L’insediamento proposto da Vailog ad Agognate s’inquadra in un disegno più ampio di sviluppo urbano, con cui l’amministrazione comunale si propone di riqualificare il quartiere di Sant’Agabio”. In quella zona la la Vailog possiede due aree (ex Magazzini Cariplo), una a sud e l’altra a nord di via Martino della Torre per un totale di circa 84.000 mq. che attualmente sono destinate a magazzini ed in parte dismessi. Cose propone l’azienda?
“Le attività nelle aree di Sant’Agabio potrebbero essere facilmente trasferite nelle nuove aree industriali ad Agognate, mettendo così a disposizione della città uno spazio a ridosso del centro storico che potrà essere riorganizzato con nuove destinazioni così come previsto nelle strategie di sviluppo dell’amministrazione comunale, con la creazione di un nuovo Polo Tecnologico che coniughi attività di ricerca con dotazioni di interconnessione con il tessuto residenziale esistente”.
Il Polo Tecnologico rappresenta - secondo l’azienda - l’occasione per una trasformazione di un’area non più coerente al nuovo status urbano anche per la prossimità con centro storico
«Il trasferimento dell’attuale attività produttiva – afferma il project manager di Vailog, Giulio Della Torre - potrebbe portare a un intervento sugli ex Magazzini Cariplo per affrontare i nuovi bisogni che pongono all’attenzione nuove dotazioni di sistemi residenziali. Pensiamo al sistema universitario novarese che, con lo sviluppo del campus universitario, richiederà sempre più spazi per residenze, o all’aumento dei cittadini indigenti in attesa di locazioni a prezzi calmierati. O ancora a forme di housing sociale per classi sociali meno abbienti.
L’intervento - continua Della Torre - prevede l’insediamento di laboratori di ricerca e di produzione artigianale per 7.600 mq, residenze in housing per 16.000 mq, residenze speciali per 11.000 mq. (per un totale di 27.000 mq.), terziario e Rta (anche speciali) per 27.300, centri specializzati per 5.500 mq, servizi per l’università per 3.500 mq., spazi commerciali 4.700 mq., oltre a spazi dedicati ai servizi generali».
Della Torre spiega che «l’intervento è pensato come un grande “dispositivo urbano” articolato come “piastra servizi” su di cui s’innestano funzioni e volumetrie. La conformazione dello sviluppo immobiliare prevede l’integrazione tra le due aree urbanistiche (23 e 30) con l’intento di creare un tessuto connettivo tra funzioni poste a sud (prevalentemente insediamenti residenziali, commerciali e di servizio) e funzioni poste a nord (prevalentemente incubatori d’impresa e servizi); le due aree divise da via Martino della Torre, saranno collegate da ponti pedonali che sfrutteranno la quota di copertura come ambito di frequentazione pedonale. L’articolazione tra le due aree, sui fronti prospicienti via Martino della Torre, sarà caratterizzata dall’insediamento di volumetrie “a torre” che ospiteranno le destinazioni terziarie e le destinazioni ricettive (anche speciali)».
s.d.