Investimenti previsti dal Piano Junker, Besozzi: “Opportunità importante, ma serve la partecipazione di tutti”
NOVARA - Il presidente della Provincia di Novara Matteo Besozzi fa parte della ristretta delegazione italiana del Comitato delle Regioni (CdR) il cui ruolo è quello di fare in modo che la legislazione dell'UE tenga conto della prospettiva locale.
“Periodicamente terrò un breve diario per spiegare ai cittadini novaresi, e non solo, le attività del CdR – spiega Besozzi – un prospetto semplice e sintetico per far capire come l’impegno in Europa possa portare ricadute estremamente positive per il territorio”.
Prima di tutto cosa fa il Cdr: il Comitato delle Regioni pubblica relazioni e pareri sulle proposte della Commissione. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento devono consultare il Comitato delle Regioni prima che l'UE prenda decisioni su temi di competenza delle amministrazioni locali (ad esempio, in materia di occupazione, ambiente, istruzione o salute pubblica). “Svolgiamo un ruolo tanto importante, quanto poco conosciuto – prosegue Besozzi – In questi giorni a Bruxelles abbiamo partecipato alla presentazione del piano di investimenti contenuti del Piano Juncker, un piano che è un atto politico di grande importanza e mette in circolazione una grande quantità di risorse economiche che deve essere utilizzata con l'intesa e la partecipazione indispensabile dei territori”.
“Il Piano Juncker inoltre conta molto sull’effetto moltiplicatore, ovvero quando un progetto è approvato dalla Bei ed il prestito viene erogato si punta ad amplificarne l’effetto, ad esempio stimolando la concessione di credito anche da parte di banche, ma soprattutto cercando di attrarre sui progetti approvati capitale di privati e misure nazionali di aiuto (quali defiscalizzazione o incentivi a fondo perduto)”.
“Sono finanziamenti che devono essere naturalmente collegati ai piani di sviluppo territoriali, ossia non sono soldi ‘gratuiti’, ma finanziamenti da intendersi come leva per riavviare la crescita. Ma per amplificare al massimo questo effetto moltiplicatore, si rende necessario alleggerire il rispetto delle regole degli Aiuti di stato. La bozza di regolamento proposta dal Consiglio non lascia dubbi al riguardo, prevedendo che quando ai prestiti erogati dalla Bei si aggiungono incentivi di altro tipo (defiscalizzazione, contributi a fondo perduto) sia prevista una deroga al funzionamento normale delle regole sugli Aiuti di Stato. In conclusione, se non ci sarà una azione forte sulla modifica del Patto di stabilità, gran parte delle potenzialità del Piano e dei suoi investimenti rischiano di rimanere purtroppo inattuabili”.
mo.c.
NOVARA - Il presidente della Provincia di Novara Matteo Besozzi fa parte della ristretta delegazione italiana del Comitato delle Regioni (CdR) il cui ruolo è quello di fare in modo che la legislazione dell'UE tenga conto della prospettiva locale.
“Periodicamente terrò un breve diario per spiegare ai cittadini novaresi, e non solo, le attività del CdR – spiega Besozzi – un prospetto semplice e sintetico per far capire come l’impegno in Europa possa portare ricadute estremamente positive per il territorio”.
Prima di tutto cosa fa il Cdr: il Comitato delle Regioni pubblica relazioni e pareri sulle proposte della Commissione. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento devono consultare il Comitato delle Regioni prima che l'UE prenda decisioni su temi di competenza delle amministrazioni locali (ad esempio, in materia di occupazione, ambiente, istruzione o salute pubblica). “Svolgiamo un ruolo tanto importante, quanto poco conosciuto – prosegue Besozzi – In questi giorni a Bruxelles abbiamo partecipato alla presentazione del piano di investimenti contenuti del Piano Juncker, un piano che è un atto politico di grande importanza e mette in circolazione una grande quantità di risorse economiche che deve essere utilizzata con l'intesa e la partecipazione indispensabile dei territori”.
“Il Piano Juncker inoltre conta molto sull’effetto moltiplicatore, ovvero quando un progetto è approvato dalla Bei ed il prestito viene erogato si punta ad amplificarne l’effetto, ad esempio stimolando la concessione di credito anche da parte di banche, ma soprattutto cercando di attrarre sui progetti approvati capitale di privati e misure nazionali di aiuto (quali defiscalizzazione o incentivi a fondo perduto)”.
“Sono finanziamenti che devono essere naturalmente collegati ai piani di sviluppo territoriali, ossia non sono soldi ‘gratuiti’, ma finanziamenti da intendersi come leva per riavviare la crescita. Ma per amplificare al massimo questo effetto moltiplicatore, si rende necessario alleggerire il rispetto delle regole degli Aiuti di stato. La bozza di regolamento proposta dal Consiglio non lascia dubbi al riguardo, prevedendo che quando ai prestiti erogati dalla Bei si aggiungono incentivi di altro tipo (defiscalizzazione, contributi a fondo perduto) sia prevista una deroga al funzionamento normale delle regole sugli Aiuti di Stato. In conclusione, se non ci sarà una azione forte sulla modifica del Patto di stabilità, gran parte delle potenzialità del Piano e dei suoi investimenti rischiano di rimanere purtroppo inattuabili”.
mo.c.