Segnalazioni di quel che non va a S. Agabio: raccolte in una buca delle lettere
NOVARA - La mancanza di qualche rappresentante del Quartiere, come quando esistevano ancora i CdQ, scarsa sicurezza lungo le strade e, in generale, lungo grandi zone del quartiere, l’assenza di un punto dove si possano trovare agenti della Polizia locale, sporcizia in diversi punti critici e l’alta percentuale di immigrati.
Un elenco, questo, di quanto denunciato da quei cittadini di S. Agabio, che, dalla metà di gennaio sino allo scorso sabato, hanno utilizzato una sorta di cassetta postale lasciata in un negozio del quartiere, in questo caso all’edicola Fiocchi di corso Trieste, per lasciare segnalazioni di quanto non funziona. Bigliettini, lettere, alcuni di poche righe, altri più lunghi, lasciati in uno ‘scatolone’ rimasto in questi mesi nel negozio e utilizzato, appunto, come cassetta postale.
L’iniziativa è stata avviata alcuni mesi fa a San Paolo. E’ poi continuata alla Rizzottaglia, sino poi a giungere a S. Agabio, prima ospitata in un’attività di corso Milano, e quindi in corso Trieste. A promuoverla, Maria Luisa Astolfi e Anna Colombo. «L’intento – spiegano – in assenza dei Quartieri, è quello di raccogliere quello che non va in una zona, così da farlo sapere al Comune». I santagabiesi chiedono, alla fine, maggiore sicurezza e un maggior passaggio delle Forze dell’Ordine. Qualcuno chiede anche il ritorno del punto di prossimità con gli agenti della Municipale. A ritirare queste ultime richieste, con Astolfi, il consigliere comunale della Lega Nord, Alessandro Canelli. «Le segnalazioni raccolte – ha commentato - mostrano una grande insoddisfazione dei cittadini. Da questi biglietti realizzeremo mozioni e interrogazioni in Consiglio comunale».
mo.c.
NOVARA - La mancanza di qualche rappresentante del Quartiere, come quando esistevano ancora i CdQ, scarsa sicurezza lungo le strade e, in generale, lungo grandi zone del quartiere, l’assenza di un punto dove si possano trovare agenti della Polizia locale, sporcizia in diversi punti critici e l’alta percentuale di immigrati.
Un elenco, questo, di quanto denunciato da quei cittadini di S. Agabio, che, dalla metà di gennaio sino allo scorso sabato, hanno utilizzato una sorta di cassetta postale lasciata in un negozio del quartiere, in questo caso all’edicola Fiocchi di corso Trieste, per lasciare segnalazioni di quanto non funziona. Bigliettini, lettere, alcuni di poche righe, altri più lunghi, lasciati in uno ‘scatolone’ rimasto in questi mesi nel negozio e utilizzato, appunto, come cassetta postale.
L’iniziativa è stata avviata alcuni mesi fa a San Paolo. E’ poi continuata alla Rizzottaglia, sino poi a giungere a S. Agabio, prima ospitata in un’attività di corso Milano, e quindi in corso Trieste. A promuoverla, Maria Luisa Astolfi e Anna Colombo. «L’intento – spiegano – in assenza dei Quartieri, è quello di raccogliere quello che non va in una zona, così da farlo sapere al Comune». I santagabiesi chiedono, alla fine, maggiore sicurezza e un maggior passaggio delle Forze dell’Ordine. Qualcuno chiede anche il ritorno del punto di prossimità con gli agenti della Municipale. A ritirare queste ultime richieste, con Astolfi, il consigliere comunale della Lega Nord, Alessandro Canelli. «Le segnalazioni raccolte – ha commentato - mostrano una grande insoddisfazione dei cittadini. Da questi biglietti realizzeremo mozioni e interrogazioni in Consiglio comunale».
mo.c.