Acqua, Trecate non vuole rinunciare a Stp

Acqua, Trecate non vuole rinunciare a Stp
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TRECATE – Il Consiglio comunale trecatese, durante la seduta di lunedì 9 marzo, ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo per impedire l’immediata incorporazione della società Servizi Pubblici Trecatesi S.p.a. da parte di Acqua Novara Vco S.p.a.
In base al decreto “Sblocca Italia”, infatti, entro il 13 marzo tutte le società di gestione dei servizi idrici avrebbero dovuto confluire negli Ambiti territoriali Ottimali (istituiti nel 1994 dalla Legge Galli); Spt, pertanto, dovrebbe essere assorbita da Acqua Novara Vco che attualmente comprende tutti i servizi idrici comunali eccetto quelli di Trecate e Casalino.
Spt è una società mista pubblico – privata che gestisce vari servizi pubblici, tra cui quello idrico.
«Spt – ha ricordato il sindaco, Enrico Ruggerone – fu costituita nel 1999, scegliendo il socio privato senza procedura di evidenza pubblica. Le quote sono per il 51% di proprietà del Comune e per il 49% di proprietà di Cart S.p.a. I servizi idrici sono stati affidati a Spt fino al 2019. La gestione dei servizi idrici da parte di Spt ha permesso a Trecate di rimare fuori dall’Ato e di mantenere le tariffe dell’acqua basse (tra le più basse dell’intero Piemonte) oltre che di produrre utili».
«Trecate – ha spiegato il sindaco – fa parte dell’Ato n. 1, che comprende le province di Novara e del Vco. La quota di partecipazione dei Comuni in Ato è pari al 75%, di cui il 30% in base alla popolazione e il 45%in base alla superficie territoriale. La quota del Comune di Trecate è pari all’ 1,6152%. I Comuni compresi nell’Ato n. 1 sono riuniti in 10 Bacini Territoriali Omogenei. Trecate fa parte del Bto n. 9 “Ovest Ticino”».

TRECATE – Il Consiglio comunale trecatese, durante la seduta di lunedì 9 marzo, ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo per impedire l’immediata incorporazione della società Servizi Pubblici Trecatesi S.p.a. da parte di Acqua Novara Vco S.p.a.
In base al decreto “Sblocca Italia”, infatti, entro il 13 marzo tutte le società di gestione dei servizi idrici avrebbero dovuto confluire negli Ambiti territoriali Ottimali (istituiti nel 1994 dalla Legge Galli); Spt, pertanto, dovrebbe essere assorbita da Acqua Novara Vco che attualmente comprende tutti i servizi idrici comunali eccetto quelli di Trecate e Casalino.
Spt è una società mista pubblico – privata che gestisce vari servizi pubblici, tra cui quello idrico.
«Spt – ha ricordato il sindaco, Enrico Ruggerone – fu costituita nel 1999, scegliendo il socio privato senza procedura di evidenza pubblica. Le quote sono per il 51% di proprietà del Comune e per il 49% di proprietà di Cart S.p.a. I servizi idrici sono stati affidati a Spt fino al 2019. La gestione dei servizi idrici da parte di Spt ha permesso a Trecate di rimare fuori dall’Ato e di mantenere le tariffe dell’acqua basse (tra le più basse dell’intero Piemonte) oltre che di produrre utili».
«Trecate – ha spiegato il sindaco – fa parte dell’Ato n. 1, che comprende le province di Novara e del Vco. La quota di partecipazione dei Comuni in Ato è pari al 75%, di cui il 30% in base alla popolazione e il 45%in base alla superficie territoriale. La quota del Comune di Trecate è pari all’ 1,6152%. I Comuni compresi nell’Ato n. 1 sono riuniti in 10 Bacini Territoriali Omogenei. Trecate fa parte del Bto n. 9 “Ovest Ticino”».
Ruggerone ha poi illustrato i motivi che finora hanno permesso a Trecate di lasciare in gestione ad Spt i servizi idrici: «Nel 2005 la Conferenza dell’Ato stabilì di salvaguardare fino alla loro naturale scadenza le concessioni rilasciate successivamente al 3 febbraio 1994 a soggetti privati aventi alcuni requisiti particolari (detenere la proprietà di impianti e reti, rispettare gli standard previsti dall’Ato, praticare tariffe inferiori alla media regionale). Spt presentò domanda per la salvaguardia, ma l’Ato la respinse perché la società non è proprietaria degli impianti se non in misura marginale e non sufficiente a garantire il servizio sul territorio trecatese e perché la struttura della società (il socio privato è stato scelto senza gara ad evidenza pubblica) non è riconducibile alla ratio della norma, volta a salvaguardare soggetti privati, non soggetti a controllo pubblico. La conferenza, pertanto, deliberò la cessazione di Spt entro il 2007. Spt presentò ricorso al Tar Piemonte, ma, ad oggi, il Tar non si è ancora pronunciato. Nel 2007 la Conferenza d’Ambito ha deliberato di affidare fino al 2026 la gestione del servizio idrico integrato ad un gestore unico, cioè Acqua Novara Vco, società intermente pubblica di cui Trecate detiene una quota pari al 2,255%. La società avrebbe dovuto essere coadiuvata nel periodo iniziale da alcune società operative territoriali, destinate poi a fondersi per incorporazione con il gestore unico, in base anche al decreto del 2006 che prevede che le infrastrutture idriche degli enti locali debbano essere date in concessione d’uso gratuita al gestore del servizio idrico. Infatti tutti i Comuni hanno concesso ad Acqua Novara Vco le loro reti di acquedotto e fognatura. Il Comune di Trecate partecipa ad Acqua Novara Vco solo per il servizio di depurazione, in quanto i servizi di acquedotto e fognatura hanno continuato ad essere gestiti da Spt in attesa che il Tar si pronunciasse».
«Lo scorso anno – ha proseguito il sindaco – il decreto “Slocca Italia” ha stabilito che gli enti locali avrebbero dovuto assegnare le infrastrutture idriche entro il 13 marzo 2015. L’eventuale inadempienza comporterà l’intervento del Presidente della Regione. Pertanto il presidente dell’Ato ha scritto al Comune di Trecate invitandolo a consegnare gli impianti e le infrastrutture idriche ad Acqua Novara Vco. Il Comune di Trecate, però, ha risposto enunciando le motivazioni che non gli consentono di rispettare la scadenza del 13 marzo. Innanzitutto le reti idriche sono per una parte di proprietà di Spt, appartengono perciò anche al socio privato, pertanto il processo di fusione in Acqua Novara Vco presuppone una serie di operazioni finalizzate a valorizzare il patrimonio e a liquidare le quote di Spt. Inoltre la proposta di incorporazione non si può immediatamente recepire anche perché non contiene la completa definizione di alcuni aspetti legati al mantenimento in servizio del personale, all’organizzazione logistica del servizio sul territorio, al programma di riallineamento tariffario, al piano degli investimenti. Da ricordare anche che Spt svolge i servizi complementari e funzionali alla gestione di acquedotto e fognatura, quali la gestione e manutenzione della rete idrica antincendio nella frazione di San Martino, dove si trova il polo industriale, la pulizia e manutenzione delle caditoie, la manutenzione dell’asta di scarico, ecc., per i quali si dovrà trovare una soluzione che ne garantisca la prosecuzione».
In base a queste argomentazioni, approvate dal Consiglio comunale, il Comune tenterà di ottenere lo slittamento dell’incorporazione.
«Chiederemo alla Regione più tempo – ha detto Ruggerone – per trattare e trovare la soluzione più vantaggiosa per la nostra comunità».

Daniela Uglietti

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