Secondo anno di tirocini sul territorio per gli studenti di Medicina dell’Upo
NOVARA – Anche quest’anno gli studenti del V e VI anno del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale effettueranno i tirocini professionalizzanti sul territorio. Questa opportunità di approfondimento formativo coinvolge 180 futuri medici ed è frutto di una collaborazione che parte per il secondo anno consecutivo tra l’ateneo, l’Asl Novara e l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Novara.
L’iniziativa è stata presentata questa settimana nella nuovissima sede della Direzione Generale dell’Asl Novara. Sono intervenuti il direttore generale dell’Asl Novara Emilio Iodice, il direttore sanitario, Arabella Fontana, il presidente della Scuola di Medicina, Giorgio Bellomo, il direttore del Dipartimento di Medicina Traslazionale, Fabiola Sinigaglia, il direttore del Dipartimento di Scienze della Salute, Umberto Dianzani, il presidente del Corso di Laurea in Medicina e chirurgia, Marco Krengli. Sono intervenuti, inoltre, i professori Fabrizio Faggiano, docente di Igiene e sanità pubblica e coordinatore del tirocinio all'interno del quale è prevista a frequenza dei servizi dell’Asl Novara, e Mario Pirisi, docente di Clinica medica e coordinatore del tirocinio all’interno del quale è prevista la frequenza presso i medici di Medicina generale, e due dei quindici tutor dell’Asl Novara che seguiranno direttamente i tirocinanti, i dottori Edoardo Moia, del Servizio Igiene Pubblica, e Lelio Dall’Osso, rappresentante dei Distretti dell’Asl Novara.
Il direttore generale dell’Asl ha sottolineato che l’iniziativa è importante per la formazione dei giovani medici: «I medici – ha detto il dottor Iodice – spesso hanno poca conoscenza del territorio e l’Asl aderisce molto volentieri a questo secondo anno di tirocini. Abbiamo ampliato le possibilità offerte agli studenti che potranno praticare anche nel Centro di Assistenza Primaria di Arona». Sulla stessa linea di pensiero il Direttore Sanitario Arabella Fontana: «La formazione sul campo è fondamentale. Le strutture pubbliche forse sono lontane dall’immaginario clinico che hanno i giovani universitari, ma ciò dà loro la possibilità di scoprire, in alcuni casi, vocazioni inaspettate».
I tirocini, hanno spiegato i dottori Dall’Osso e Moia, hanno una durata di due mesi e verranno svolti presso i Distretti dell’Asl Novara, presso i servizi di Epidemiologia, di Igiene Pubblica e di Igiene degli alimenti, e presso il Sert, il Servizio tossicodipendenze. Vi è, inoltre, la possibilità di svolgere il tirocinio nell’ambito della medicina sportiva. «Il ventaglio di esperienze offerto – hanno spiegato i tutor – è ampio e ogni studente verrà opportunamente affiancato».
Il professor Bellomo ha ricordato che le prime, pionieristiche collaborazioni tra Asl Novara e Upo risalgono a ben diciotto anni fa, nell’ambito della Medicina generale. «L’iniziativa – ha detto il Presidente della Scuola di Medicina UPO – si innesta alla perfezione nel ruolo che l’Università del Piemonte Orientale vuole giocare da ora in poi. L’Università in passato è stata vista dalle altre istituzioni del territorio novarese e del Piemonte orientale come una sorta di “ospite”. Noi, invece, vogliamo essere attori attivi e fornire proposte e realizzazioni concrete che riguardino tutto il territorio e non solo l’Azienda Ospedaliero-Universitaria». Bellomo ha, inoltre, ricordato l’eccellente valutazione che le classifiche del Censis hanno restituito relativamente alla ricerca medica svolta nei Dipartimenti di Medicina traslazionale e di Scienze della salute dell’Upo. «Grazie all’Asl e all’Ordine dei Medici riusciremo a dare un valore aggiunto alle carriere dei nostri studenti».
Concordi sul valore propedeutico dei tirocini anche i direttori Fabiola Sinigaglia e Umberto Dianzani: «L’Università non deve limitarsi al sapere teorico – ha detto la professoressa Sinigaglia –; le attività pratiche sono opportune e anzi necessarie per creare la coscienza dei futuri medici». Umberto Dianzani ha ricordato il ruolo dei professori che hanno il dovere di allargare gli orizzonti degli studenti. «I Progress Test nazionali dicono che gli studenti Upo di Medicina hanno livelli di preparazione molto alti, tuttavia essi devono cercare di uscire dalla sfera puramente teorica e fare il maggior numero di esperienze possibili».
Marco Krengli presiede il Corso di Medicina e Chirurgia: «Il nostro compito – ha detto – è quello di formare una figura di medico di base che poi si specializzi. In questo percorso formazione pratica e teorica devono essere ben equilibrate e il V anno è il momento migliore per svolgere questo tipo di apprendimento mirato, grazie anche al sostegno dei tutor messi in campo dall’Asl e all’appoggio dell’Ordine dei Medici che consente lo svolgimento dei tirocini dei ragazzi al VI anno presso le strutture di medicina generale».
Infine sono intervenuti i coordinatori dei tirocini Fabrizio Faggiano e Mario Pirisi. «Il futuro della sanità che si sta delineando ci parla di ospedali che avranno sempre meno posti letto – ha detto il professor Faggiano – poiché la tendenza è quella di spostare l’assistenza sul territorio, lasciando agli ospedali la cura delle sole acuzie. Da qui il ruolo chiave che una formazione mirata degli studenti può avere sul loro futuro professionale». Il professor Pirisi ha sottolineato come sia giusto che la formazione universitaria poiché sono cambiate le condizioni della risposta sanitaria. «Gli studenti di Medicina UPO – ha detto Pirisi – hanno a disposizione, grazie alla lungimiranza di chi ha diretto i Dipartimenti, risorse informatiche cliniche e pre-cliniche di grande qualità. Tutto ciò è importantissimo ma dev’essere collegato alla vita reale e ai mutamenti sociali».
v.s.
NOVARA – Anche quest’anno gli studenti del V e VI anno del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale effettueranno i tirocini professionalizzanti sul territorio. Questa opportunità di approfondimento formativo coinvolge 180 futuri medici ed è frutto di una collaborazione che parte per il secondo anno consecutivo tra l’ateneo, l’Asl Novara e l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Novara.
L’iniziativa è stata presentata questa settimana nella nuovissima sede della Direzione Generale dell’Asl Novara. Sono intervenuti il direttore generale dell’Asl Novara Emilio Iodice, il direttore sanitario, Arabella Fontana, il presidente della Scuola di Medicina, Giorgio Bellomo, il direttore del Dipartimento di Medicina Traslazionale, Fabiola Sinigaglia, il direttore del Dipartimento di Scienze della Salute, Umberto Dianzani, il presidente del Corso di Laurea in Medicina e chirurgia, Marco Krengli. Sono intervenuti, inoltre, i professori Fabrizio Faggiano, docente di Igiene e sanità pubblica e coordinatore del tirocinio all'interno del quale è prevista a frequenza dei servizi dell’Asl Novara, e Mario Pirisi, docente di Clinica medica e coordinatore del tirocinio all’interno del quale è prevista la frequenza presso i medici di Medicina generale, e due dei quindici tutor dell’Asl Novara che seguiranno direttamente i tirocinanti, i dottori Edoardo Moia, del Servizio Igiene Pubblica, e Lelio Dall’Osso, rappresentante dei Distretti dell’Asl Novara.
Il direttore generale dell’Asl ha sottolineato che l’iniziativa è importante per la formazione dei giovani medici: «I medici – ha detto il dottor Iodice – spesso hanno poca conoscenza del territorio e l’Asl aderisce molto volentieri a questo secondo anno di tirocini. Abbiamo ampliato le possibilità offerte agli studenti che potranno praticare anche nel Centro di Assistenza Primaria di Arona». Sulla stessa linea di pensiero il Direttore Sanitario Arabella Fontana: «La formazione sul campo è fondamentale. Le strutture pubbliche forse sono lontane dall’immaginario clinico che hanno i giovani universitari, ma ciò dà loro la possibilità di scoprire, in alcuni casi, vocazioni inaspettate».
I tirocini, hanno spiegato i dottori Dall’Osso e Moia, hanno una durata di due mesi e verranno svolti presso i Distretti dell’Asl Novara, presso i servizi di Epidemiologia, di Igiene Pubblica e di Igiene degli alimenti, e presso il Sert, il Servizio tossicodipendenze. Vi è, inoltre, la possibilità di svolgere il tirocinio nell’ambito della medicina sportiva. «Il ventaglio di esperienze offerto – hanno spiegato i tutor – è ampio e ogni studente verrà opportunamente affiancato».
Il professor Bellomo ha ricordato che le prime, pionieristiche collaborazioni tra Asl Novara e Upo risalgono a ben diciotto anni fa, nell’ambito della Medicina generale. «L’iniziativa – ha detto il Presidente della Scuola di Medicina UPO – si innesta alla perfezione nel ruolo che l’Università del Piemonte Orientale vuole giocare da ora in poi. L’Università in passato è stata vista dalle altre istituzioni del territorio novarese e del Piemonte orientale come una sorta di “ospite”. Noi, invece, vogliamo essere attori attivi e fornire proposte e realizzazioni concrete che riguardino tutto il territorio e non solo l’Azienda Ospedaliero-Universitaria». Bellomo ha, inoltre, ricordato l’eccellente valutazione che le classifiche del Censis hanno restituito relativamente alla ricerca medica svolta nei Dipartimenti di Medicina traslazionale e di Scienze della salute dell’Upo. «Grazie all’Asl e all’Ordine dei Medici riusciremo a dare un valore aggiunto alle carriere dei nostri studenti».
Concordi sul valore propedeutico dei tirocini anche i direttori Fabiola Sinigaglia e Umberto Dianzani: «L’Università non deve limitarsi al sapere teorico – ha detto la professoressa Sinigaglia –; le attività pratiche sono opportune e anzi necessarie per creare la coscienza dei futuri medici». Umberto Dianzani ha ricordato il ruolo dei professori che hanno il dovere di allargare gli orizzonti degli studenti. «I Progress Test nazionali dicono che gli studenti Upo di Medicina hanno livelli di preparazione molto alti, tuttavia essi devono cercare di uscire dalla sfera puramente teorica e fare il maggior numero di esperienze possibili».
Marco Krengli presiede il Corso di Medicina e Chirurgia: «Il nostro compito – ha detto – è quello di formare una figura di medico di base che poi si specializzi. In questo percorso formazione pratica e teorica devono essere ben equilibrate e il V anno è il momento migliore per svolgere questo tipo di apprendimento mirato, grazie anche al sostegno dei tutor messi in campo dall’Asl e all’appoggio dell’Ordine dei Medici che consente lo svolgimento dei tirocini dei ragazzi al VI anno presso le strutture di medicina generale».
Infine sono intervenuti i coordinatori dei tirocini Fabrizio Faggiano e Mario Pirisi. «Il futuro della sanità che si sta delineando ci parla di ospedali che avranno sempre meno posti letto – ha detto il professor Faggiano – poiché la tendenza è quella di spostare l’assistenza sul territorio, lasciando agli ospedali la cura delle sole acuzie. Da qui il ruolo chiave che una formazione mirata degli studenti può avere sul loro futuro professionale». Il professor Pirisi ha sottolineato come sia giusto che la formazione universitaria poiché sono cambiate le condizioni della risposta sanitaria. «Gli studenti di Medicina UPO – ha detto Pirisi – hanno a disposizione, grazie alla lungimiranza di chi ha diretto i Dipartimenti, risorse informatiche cliniche e pre-cliniche di grande qualità. Tutto ciò è importantissimo ma dev’essere collegato alla vita reale e ai mutamenti sociali».
v.s.