Accusato di istigazione alla corruzione, imprenditore novarese assolto
NOVARA – Si è chiuso con un’assoluzione perché il fatto non sussiste, quindi con un’assoluzione piena, oggi pomeriggio, martedì 3 marzo, in Tribunale a Novara, il processo a carico di Rino Carroccio, 39 anni, imprenditore del Borgomanerese ed ex consigliere della Società Medio Novarese Ambiente, realtà operativa del Consorzio Medio Novarese.
L’uomo si trovava alla sbarra con l’accusa di istigazione alla corruzione. A far partire l’inchiesta che ha portato il 39enne sul banco degli imputati, una lettera anonima giunta anche in Procura, dove venivano fatti nome e cognome della persona che tra tanti candidati avrebbe vinto un concorso. Tre anni fa il concorso in questione fu bloccato. Le indagini fecero emergere come qualche tempo prima il 39enne, difeso dagli avvocati Renzo Inghilleri e Roberto Rognoni, avrebbe proposto al direttore della società, un percorso ‘comodo’ per estendere l’organico di due figure professionali, un impiegato e un tecnico, scegliendone una per ciascuno. Una vicenda per la quale Carroccio si è sempre professato innocente, sostenendo la sua totale estraneità ai fatti contestati. La difesa ha sempre sostenuto come il 39enne, che per questi fatti si dimise dalla società, non avrebbe in alcun modo cercato di suggerire o favorire assunzioni.
Alcuni membri del consiglio d’amministrazione dell’epoca, escussi nelle scorse udienze: “Il direttore – avevano detto - ci aveva segnalato la necessità di assumere del personale. Noi, però, abbiamo sempre risposto che prima volevamo fare una serie di approfondimenti. Il consigliere Carroccio la vedeva come noi”. C’era semmai, da parte del Cda, l’intenzione a sopperire a eventuali necessità con il personale già esistente.
Lo stesso pm Marco Grandolfo, oggi pomeriggio, ha chiesto l’assoluzione dell’imprenditore. Soddisfazione da parte dei legali di Carroccio: “Un’assoluzione con formula piena, che comprova l’estraneità alle accuse del nostro assistito – riferisce l’avvocato Inghilleri – L’istruttoria dibattimentale ha consentito di arrivare a questo risultato. Ora aspettiamo il deposito delle motivazioni”, che arriveranno a 90 giorni.
NOVARA – Si è chiuso con un’assoluzione perché il fatto non sussiste, quindi con un’assoluzione piena, oggi pomeriggio, martedì 3 marzo, in Tribunale a Novara, il processo a carico di Rino Carroccio, 39 anni, imprenditore del Borgomanerese ed ex consigliere della Società Medio Novarese Ambiente, realtà operativa del Consorzio Medio Novarese.
L’uomo si trovava alla sbarra con l’accusa di istigazione alla corruzione. A far partire l’inchiesta che ha portato il 39enne sul banco degli imputati, una lettera anonima giunta anche in Procura, dove venivano fatti nome e cognome della persona che tra tanti candidati avrebbe vinto un concorso. Tre anni fa il concorso in questione fu bloccato. Le indagini fecero emergere come qualche tempo prima il 39enne, difeso dagli avvocati Renzo Inghilleri e Roberto Rognoni, avrebbe proposto al direttore della società, un percorso ‘comodo’ per estendere l’organico di due figure professionali, un impiegato e un tecnico, scegliendone una per ciascuno. Una vicenda per la quale Carroccio si è sempre professato innocente, sostenendo la sua totale estraneità ai fatti contestati. La difesa ha sempre sostenuto come il 39enne, che per questi fatti si dimise dalla società, non avrebbe in alcun modo cercato di suggerire o favorire assunzioni.
Alcuni membri del consiglio d’amministrazione dell’epoca, escussi nelle scorse udienze: “Il direttore – avevano detto - ci aveva segnalato la necessità di assumere del personale. Noi, però, abbiamo sempre risposto che prima volevamo fare una serie di approfondimenti. Il consigliere Carroccio la vedeva come noi”. C’era semmai, da parte del Cda, l’intenzione a sopperire a eventuali necessità con il personale già esistente.
Lo stesso pm Marco Grandolfo, oggi pomeriggio, ha chiesto l’assoluzione dell’imprenditore. Soddisfazione da parte dei legali di Carroccio: “Un’assoluzione con formula piena, che comprova l’estraneità alle accuse del nostro assistito – riferisce l’avvocato Inghilleri – L’istruttoria dibattimentale ha consentito di arrivare a questo risultato. Ora aspettiamo il deposito delle motivazioni”, che arriveranno a 90 giorni.
mo.c.