«Si sapeva che il Castello non era idoneo per la biblioteca, c’era bisogno di spendere 25.000 euro per uno studio?»
NOVARA – «Si potevano probabilmente risparmiare i 24.800 euro che il Comune ha pagato per lo studio di fattibilità ovvero per studiare una ipotesi che già a luglio 2014, quando è stato affidato l’incarico, sembrava irrealistica ed irrealizzabile sia sotto il profilo dell’ulteriore enorme impegno economico, sia sotto il profilo dei tempi necessari alla sua realizzazione». Dopo aver letto il Corriere di Novara di giovedì, interviene così il consigliere di minoranza della Lega Nord Alessandro Canelli, in merito alla decisione della Giunta di non trasferire più la biblioteca civica al Castello una volta terminati i lavori di restauro. La scelta è stata comunicata dal sindaco Andrea Ballarè nel corso del tour dei cantieri cittadini, come riferito dal Corriere di Novara: «Ci sono dei punti fissi del precedente progetto che saranno mantenuti come il Museo archeologico, ma il contenitore dovrà essere in grado di supplire ad alcune carenze dal punto di vista degli spazi espositivi, oggi limitati al Broletto». L’idea dell’attuale Amministrazione, secondo Ballaré, «sarà comunque quella di confrontarci con la città».
NOVARA – «Si potevano probabilmente risparmiare i 24.800 euro che il Comune ha pagato per lo studio di fattibilità ovvero per studiare una ipotesi che già a luglio 2014, quando è stato affidato l’incarico, sembrava irrealistica ed irrealizzabile sia sotto il profilo dell’ulteriore enorme impegno economico, sia sotto il profilo dei tempi necessari alla sua realizzazione». Dopo aver letto il Corriere di Novara di giovedì, interviene così il consigliere di minoranza della Lega Nord Alessandro Canelli, in merito alla decisione della Giunta di non trasferire più la biblioteca civica al Castello una volta terminati i lavori di restauro. La scelta è stata comunicata dal sindaco Andrea Ballarè nel corso del tour dei cantieri cittadini, come riferito dal Corriere di Novara: «Ci sono dei punti fissi del precedente progetto che saranno mantenuti come il Museo archeologico, ma il contenitore dovrà essere in grado di supplire ad alcune carenze dal punto di vista degli spazi espositivi, oggi limitati al Broletto». L’idea dell’attuale Amministrazione, secondo Ballaré, «sarà comunque quella di confrontarci con la città».
Il progetto originario prevedeva di ospitare le collezioni novaresi, quella Civica e quella Archeologica. Prevedeva che avrebbero accolto anche reperti attualmente ospitati in magazzini a Torino o in altri centri della provincia, reperti importanti e mai visti tipo la maschera da mimo trovata a Ghemme. Proprio su questo punto Canelli vuol sottolineare alcune particolarità. «Non possiamo dimenticare la problematica dei circa 140mila euro di spesa, previsti ogni anno nel bilancio del Comune di Novara, per coprire i costi di un deposito che ospita quadri, mobili, libri di proprietà comunale di valore storico ed economico che dovevano essere collocati nel castello, togliendo così una notevole spesa fissa. Quando si è deciso di partire con l’idea della biblioteca si sapeva già che i lavori di recupero erano ormai troppo avanzati per cambiare destinazione d’uso. Lo studio di fattibilità chiesto al gruppo di architetti di Parma, dice chiaramente che se si fosse deciso di portare la biblioteca al castello, i costi sarebbero aumentati e i tempi di recupero si sarebbero dilatati di molto».
m.d.
Leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di lunedì 16 febbraio 2015